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Visualizzazione dei post da febbraio, 2018

TINTINNAR DI SCIABOLE, MINACCIA NUCLEARE O UNA GUERRA ANCOR PIU' DEVASTANTE ?

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di Peter Koenig Il World Economic Forum (WEF) a Davos è iniziato e finito, e niente è cambiato per davvero. I meravigliosi nel mondo hanno colpito ancora – spargendo aria fritta ai quattro angoli del mondo. Quando in realtà il povero diventa più povero, il ricco più ricco, guerre e conflitti sono in aumento – e l’umanità, almeno nel mondo occidentale, è sempre più esposta alle bugie della propaganda e alle manipolazioni della mente di cui il WEF è solo un piccolo, miserabile campione. Per esempio, c’era qualcuno ad ascoltare ancora le pompose sciocchezze che arrivavano dalle bocche di Trump e di Macron? – è una versione soft di “ Fire and Fury ” — per confermare al Mondo dei Nobili chi è al potere, e per assicurare all’élite che niente, ma proprio niente, cambierà nei rapporti di forza. Questo è il Club neoliberale di Davos di sempre. E loro, questa élite di bella gente, certamente non vorranno una guerra nucleare “pesante” per distruggere le loro proprietà e i ...

LA STORIA E' CICLICA MA LA PROSSIMA DITTATURA SARA' DIVERSA DALLE ALTRE !

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Lo scorso 5 febbraio la borsa di Wall Street ha subito uno dei peggiori tracolli che la storia ricordi, bruciando circa 1.000 miliardi di dollari di capitalizzazione. Il "lunedì nero" è coinciso con l’insediamento di Jerome Powell ai vertici della Riserva Federale: al nuovo governatore della banca centrale spetta adesso, il compito di “sgonfiare la bolla” che le politiche monetarie ultra-espansive hanno alimentato sin dal 2008. Il rialzo dei tassi della FED, coordinato con la "City sulle sponde del Tamigi", innescherà un crollo che supererà per magnitudo il crack di Lehman Brothers: dall’area euro alla tenuta dei sistemi democratici, passando per un probabile sbocco bellico. Comunque vada l'Italia e il mondo occidentale così come lo conosciamo oggi, non ne usciranno indenni e soprattutto non ne usciranno con la stessa classe dirigente e lo stesso assetto "democratico".  Gli squilibri economici e finanziari che verranno, saranno il col...

MANICOMIO ITALIA

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di Roberto PECCHIOLI Una vecchia barzelletta narra di un matto che si sporge dal cancello del manicomio e chiede a un passante: come si sta là dentro?  Uno dei meccanismi del comico è l’inversione rispetto alla realtà, ma, nello specifico, ci sentiamo di fornire noi la risposta a quel matto, che è forse il più savio di tutti: nel Manicomio Italia si sta malissimo. Abbiamo toccato in altre occasioni il tema del rovesciamento di significati, valori e giudizi che caratterizza il nostro tempo. Diventiamo forse ripetitivi, ma i fatti dell’ex Bel Paese possono ormai essere interpretati solo in chiave di follia o di ribaltamento totale. Nel primo atto di Macbeth le tre streghe, deus ex machina della tragedia, escono di scena pronunciando la frase “bello è il brutto e brutto è il bello”, poi scompaiono “su per la nebbia e l’aria unta”. Tale ci sembra la condizione presente, riassunta dal sommo Shakespeare in una famosa battuta del vecchio Re Lear: sono tempi maledett...