"87 ORE sono quelle registrate dalle telecamere di
sorveglianza all’interno del reparto psichiatrico di un ospedale
pubblico a Vallo della Lucania. 87 ore in cui medici e infermieri
sorvegliano a distanza i pazienti e tra loro Francesco Mastrogiovanni ,
maestro elementare , che dal reparto non uscirà vivo dopo cinque giorni
di un trattamento sanitario obbligatorio TSO che si trasforma in un
trattamento di tortura e in un reato di omicidio. Il film di Costanza Quatriglio ricostruisce attraverso i video acquisiti nel processo le tappe di questo percorso crudele
, disumano e illegittimo. Dall’arrivo in ospedale al letto di
contenzione con le caviglie e i polsi legati da cinghie per cinque
giorni ininterrottamente , Francesco non verrà mai visitato, mai curato o
nutrito , mai neanche lavato. Un lager dei nostri giorni nella "civilissima Italia", all’interno di un’istituzione pubblica messo a nudo
da telecamere di sorveglianza che sempre di più contribuiscono a far
luce su atti criminosi. Il film parte da un soggetto della regista ,
di Luigi Manconi e di Valentina Calderone dell’Associazione A Buon
Diritto, è patrocinato da Amnesty International e coprodotto RAI3 e
DOCLAB di Marco Visalberghi. Un documentario unico nel suo genere,
un documento prezioso per far luce su quel reparto psichiatrico e
aprire una seria discussione sulla legittimità dell’uso della
contenzione fisica nei reparti psichiatrici degli ospedali e sull’ esito
sempre più frequentemente negativo dei trattamenti sanitari
obbligatori.
Costanza Quatriglio ha esordito nel 2003 con il
film "L’isola" alla Quinzaine des Réalisateurs del festival di Cannes.
Doc3 ha trasmesso i suoi "Il mondo addosso" (Festa del Cinema di Roma
2006), e "Il mio cuore umano", ritratto della cantante Nada Malanima
(Evento Speciale al Festival Internazionale di Locarno 2009). Nel 2013
dirige C"on il fiato sospeso", presentato alla Mostra del Cinema di
Venezia e trasmesso da Rai Tre. Con "Terramatta" nel 2013 e "Triangle"
nel 2015 vince il Nastro D’Argento per il Miglior Documentario italiano".
"Domani tutti potranno vedere come un uomo è stato TORTURATO in un ospedale pubblico. In Italia, nel 2009. TRASMETTERE quelle immagini è stato NECESSARIO. NECESSARIO per EVITARE che ACCADA ad altri.
NECESSARIO per RISVEGLIARE LE COSCIENZE di tutte quelle persone che
hanno fatto finta di non sapere cosa accadeva all'interno di quel
reparto. Spero che domani in molti VEDANO e si rendano conto che su quel letto c'era mio zio, ma poteva accadere a ognuno di noi.
Mio zio, come afferma la sentenza di primo grado, è stato SEQUESTRATO
in un ospedale pubblico ed è stato privato dei suoi diritti
fondamentali. ( Giornalista Grazia Serra )
La storia dell'umanità indica come comparsa dei primi "ominidi", un
periodo compreso fra i 2,5 e i 2,6 milioni di anni addietro. La
cosiddetta "civiltà moderna", risalente a non più di 2000 anni fa, che
ci viene fatta credere come "unica possibile", invece è semplicemente la
peggiore. Un fugace "battito d'ali" nell'immensità del tempo. Un
ritaglio di storia permeato da cupidigia, mostruosità, guerre,
ingiustizie e nefandezze che i posteri stenteranno a
credere come possibile.
Direttamente dall'america, importiamo adesso in Italia, anche questo genere di crimini. Chiunque ne sia a conoscenza o ne sia vittima è pregato di mettersi in contatto, anche in forma anonima, lasciando un messaggio in calce al post.
In tutta onestà non è stato facile reperire questo video. Come da prassi consolidata, ogniqualvolta, sul web circola materiale che documenta fatti o atteggiamenti contrari al governo o alla sua politica, la tendenza è quella di censurare o comunque, di non diffondere. Anche in questo caso, come in passato, ci si è voluti adeguare al trend, tanto che nessun TG nazionale, ha trasmesso le contestazioni "determinate" di cui è stata oggetto Rosy Bindi, in quel di Roma nei pressi di Montecitorio.
D'altra parte la Rosy era quella politica che nel salotto "buono" di Bruno Vespa, nel 2007 (se non ricordo male) , quando era Ministro per la Famiglia, decantò le lodi dell'immigrazione massiccia in una Italia, ebbe a dire lei, che aveva bisogno di "tantissima manodopera straniera" per fare i lavori che gli italiani "non volevano più fare". Alla luce degli accadimenti che seguirono, fu una visione prospettica realistica, non c'è che dire.
"Se c'è un Paese che gode di cattiva stampa, giusto per non dire
diffamazione, quello è l'Ungheria. E quando non è presente un articolo
costruito per parlarne in termini negativi allora è silenzio totale.
Tutti i giornali “progressisti” (ma anche quelli cosiddetti di
centro-destra), come qui la solita Repubblica, o il Corriere, o altrove
il N.Y.T., l'Economist, la Bild-Zeitung, le Figarò, l'Humanitè ecc...se
scrivono un articolo è solo di critica se non proprio per calunniare.
E non è certo un caso.
(N.B. Qui da noi hanno perfino organizzato un “girotondo” per la
“democrazia” contro l'antidemocratico Orban. Che però è stato eletto da
un'ampissima maggioranza, mentre qui i "girotondi democratici" non si
sono accorti che non si vota ormai da 4 anni e Monti è andato su con una
congiura di Palazzo. Quisquilie.)
La vecchia Ungheria pro-Troika
L'Ungheria a Governo progressista-socialista (cioè pro-Troika, perchè
questo vuol dire ormai progressista di sinistra da almeno 25 anni, al
pari di quelli di centro-destra) aveva accumulato un debito elevato in
pochi anni e costruito la dinamica usuale, con relativo intervento
dell'FMI per 20 miliardi, aiuti condizionati a programmi EU ecc... con
la solita spirale debito-austerity, cioè la ricetta classica della
Troika. Nel 2010 gli Ungheresi hanno eletto il “mostro” Viktor Orban. Che nel 2011 ha iniziato delle riforme completamente contrarie alle “raccomandazioni” dell'EU e basate sull'interesse Nazionale (una colpa gravissima questa). I risultati di Orban
1. Banca Centrale indipendente Intanto, pur
mantenendo l'indipendenza della B.C. ha cambiato i criteri di nomina
(che da noi ad esempio sono solo formalmente del Tesoro, perchè comunque
sono su “indicazione” della B.d.I., cioè in pratica della BCE,
cioè della Troika). E così ha nominato Matolcsy, che era Ministro
dell'Economia, e che segue la sua linea. Cioè ha riproposto uno schema
normale in cui Governo e B.C. lavorano in accordo, e non con una B.C. dipendente da interessi e visuali prevalentemente extra-nazionali.
L'Unione Europea si è subito scatenata intentando una procedura di infrazione. I giornali hanno parlato immediatamente di “attentato gravissimo alla democrazia”.
Contemporaneamente Moody's, S&P e Fitch hanno ribassato, per lo
stesso motivo, il rating dell'Ungheria. Hanno poi attaccato il fiorino.
Ma poi hanno smesso. Perchè Orban ha tirato dritto e Matolcsy gli ha
detto a muso duro che faceva default la mattina dopo, e quella dopo
ancora Orban nazionalizzava tutto e così ci rimettevano tutti i soldi.
2. Multinazionali tassate Ha messo una tassa
temporanea (cosiddetta di crisi) su banche e multinazionali. Subito l'EU
ha prodotto una serie di documenti di minaccia. Intanto i giornali
hanno iniziato una musica coordinata con Orban nazista, fascista,
sciovinista, razzista, antisemita ecc... I leader e giornali “di sinistra”
nostrani (Il Fatto, il Manifesto ecc...) si sono subito distinti,
quanto a senso del ridicolo, perchè, a parte strapparsi i capelli
sull'antidemocratico Orban, si sono guardati bene dal menzionare anche
vagamente al lettore questa tassa sul grande capitale.
Come del resto gli Stiglitz e i Krugman, pure critici sull'austerity, ma
mai una parola su tassare banche e multinazionali. E più ridere ancora
hanno poi fatto i Tsipras e i Varoufakis delle “linee rosse” a
favore di lavoratori e pensionati ma che in 6 mesi mai però hanno
proposto di fare un provvedimento analogo per reperire i soldi per quei
lavoratori e pensionati. Che caso.
3. Riduzione delle tasse Ha abbassato le tasse (flat
tax) al 16% (oggi al 15%) dal 44% che erano, con ciò spingendo i
consumi. L'EU e i giornali si sono scatenati immediatamente in
previsioni di default e poi di “iniquità” quando il default non c'è stato. [Sono molto equi loro con aliquote arrivate al 50 - 60% - 70% di tassazione].
4. Aumento dell'IVA Ha alzato l'IVA al 27% [che era
invero un'aliquota alta nel 2011] cioè ha spostato il carico sulla
tassazione indiretta (salvo alcuni beni di prima necessità dove invece
ha ribassato l'IVA). Altre critiche feroci. Però ora l'IVA qui da noi è
già al 22% (l'anno prossimo sarà al 23%) e in Grecia è già al 23%, ma
con a fianco però tassazioni dirette di oltre il 50%, e non del 15% come
in Ungheria.
5. Aiuti alle PMI Ha posto in essere finanziamenti e
aiuti massicci alla PMI. Altre “procedure” della EU sulla “concorrenza
violata” (Ma a loro vanno bene i monopoli della grande impresa però).
Orban ha tirato dritto.
6. Riduzione dei tassi Ha ridotto progressivamente ed aggressivamente i tassi dal 7,5% all'1,35%.
7. Ha convertito i finanziamenti in valuta estera in
fiorini (erano i mutui in valuta estera a basso tasso fatti dagli
Ungheresi, ma che dopo la crisi e la svalutazione del fiorino erano
diventati per loro molto onerosi).
8. Ripagato i debiti all'FMI Ha ripagato in anticipo
all'FMI i 20mld che avevano dato all'Ungheria quando era pressochè in
bancarotta come la Grecia, per avere le mani più libere, e l'ha invitato
pure a chiudere gli uffici FMI a Budapest.
9. Nazionalizzazione delle banche Ha nazionalizzato parte del sistema bancario nazionale e parte dei fondi privati pensionistici.
10. Bollette e servizi Ha ridotto le bollette e le tariffe dei servizi.
Morale: l'Ungheria era in fallimento, con la spirale austerity-debito/PIL solita. Oggi viaggia al 3,6% di PIL,
con un deficit/PIL sotto il 3% e inoltre ha ridotto il debito
dall'80,9% al 77,3% dove ovunque in Europa invece è aumentato. Ha
ridotto il debito estero, ha aumentato le riserve valutarie. Tutto
questo in un'Europa dove la crescita è asfittica e cresce solo il
debito.
Qui
comunque uno si guarda tutto quello che vuole,se intende verificare i
dati appena scritti. L'EU rosica infuriata e non potendo dire niente
manda fuori analisi "che non durerà" e l'unica cosa che evidenzia è la poca crescita del credito al consumo, dovuta alla mancanza di osservanza delle sue “raccomandazioni”. I giornali intanto parlano solo "del muro"
e del fatto che Orban ha detto chiaro e tondo che l'Ungheria accetta
stranieri [We welcome foreign investors, artists, scientists, but we
don't want to mix on a mass scale] ma non vuole essere un Paese multietnico con una immigrazione forzata di massa.
(Questa di non volere una mescolanza forzata è un'altra colpa
gravissima per tutti, salvo per Israele). Ma non dicono una riga sul
resto, nè fanno un confronto con gli altri Paesi sotto il profilo
economico e sociale.
Le multinazionali e le banche estere sono state più pragmatiche, tutto sommato. Hanno visto che la maggior tassazione verso di loro non ha compromesso più di tanto i profitti,
anzi, dato l'aumento di attività e consumi. Questa tassazione poi sarà
man mano ridotta entro il 2020 (e avranno sgravi fiscali per 10mld di
fiorini) e già la ERSTE Austriaca è entrata [e con lei Tedeschi,
Americani, Inglesi ecc...nei settori industriali e commerciali.] A
febbraio 2015 è stata, dopo lotte infinite, firmata infatti una “pax bancaria”
garantita pure dalla BERS (Banca Europea per la ricostruzione e
sviluppo) e in cambio di sgravi il sistema bancario si impegnerà però a
maggiori finanziamenti di progetti, soprattutto infrastrutturali.
L'Ungheria ha comunicato intanto alla Ue che manterrà il programma di
lavori pubblici finanziati dal Governo e manterrà i prestiti a tassi
agevolati alle piccole e medie imprese e inoltre farà un altro taglio
alle bollette dei servizi per ulteriori 10 miliardi di fiorini.
Bruxelles ha subito fatto sapere che “dovrà valutare” in termini di “normative sulla competizione”.
Il fatto è che a Bruxelles dovranno farsene una ragione: l’Ungheria sta dentro a tutti i parametri Europei
e non ha debiti come la Grecia. Non è perciò molto ricattabile.
Dovranno quindi tutt'al più ridursi a studiare qualche rivoluzione
colorata “a la Soros” per “normalizzare” l'Ungheria.
Che non è purtroppo esclusa. Basterà vedere se e quando comincerà una
campagna stampa mondiale in grande stile sui “nazisti, fascisti, razzisti, sciovinisti ecc..” ( Fonte http://www.beppegrillo.it/2015/09/lungheria_di_orban.html)
Il grafico che segue fornisce un raffronto tra il declino del Pil e l'aumento della pressione fiscale in Italia, dal 1980 al 2014. L'andamento del
Pil (banda azzurra, scala sinistra) è ottenuto come media mobile a 10
punti, su dati forniti dall'Ocse; mentre i dati sulla pressione fiscale
(linea rossa, scala destra) sono stati presi dal database della Banca
d'Italia. Come si può notare, nel 1980 la pressione fiscale era al 30% del pil; oggi è vicina al 45%.
Risulta del tutto evidente, alla luce dei dati testè descritti, che l’insistenza della stampa italiana, del governo, sui
presunti successi delle riforme è oggi cifra del baratro
intellettuale e analitico in cui è sprofondato il Paese. Il Ministero del Lavoro, per bocca del suo Ministro Poletti, ha snocciolato con nonchalance, una serie di dati, mirati a dimostrare che nei primi sette mesi del 2015, i nuovi contratti a tempo indeterminato erano ben 630.585, salvo correggersi in un nuovo comunicato, riaggiustando la cifra a 327.758. "Oggi le comiche !". Nemmeno in Burkina Faso, con tutto il rispetto per quel paese.
Ovviamente, con uno storico ed un presente di recessione economica di questo tipo e soprattutto in virtù del fatto che non se ne vede, almeno a breve l'uscita è "in realtà" impossibile creare nuovi posti di lavoro nel paese. Se a questo aggiungi le centinaia di migliaia di clandestini che stanno entrando in Italia ed ai quali, in maniera miope, si sta dando ospitalità in strutture ricettive, spesso a tre o quattro stelle, promettendogli posti di lavoro ed inserimento è chiaro che stai buttando le basi per una "bomba ad orologeria sociale".
Quando finiranno infatti i fondi UE di 35/40 euro al giorno per immigrato, vorrei sapere come farà il governo italiano a gestire l'integrazione lavorativa di una tale mole di persone. Fra l'altro, il peggio di questa crisi è che i laureati italiani stanno emigrando. Vedi Londra con circa 60000 immigrati italiani in un solo anno.
Con l'emigrazione dei laureati italiani, emigra anche la speranza per il paese di una rinascita economica a breve, medio termine.
Dulcis in fundo come la ciliegina sulla torta, di seguito gli effetti che questo stato di cose, sta portando su quello che era il nostro fiore all'occhiello, ovvero "la sanità".
Queste le parole, pronunciate ieri da Gino Strada: Credo opportuno, dopo avere letto alcuni commenti critici al mio post
precedente, fare qualche precisazione, per evitare equivoci e malintesi. Ho sempre ritenuto, detto e scritto che la sanità italiana è stata per
lungo tempo una delle migliori del mondo. Purtroppo non è più così, la
casta politica – con la pesante complicità di importante parte della
classe medica – ha progressivamente smantellato quel sistema negli
ultimi decenni, trasformando gli ospedali in aziende il cui primo obiettivo è il pareggio di bilancio e non più la salute dei
cittadini. Il risultato finale è che oggi circa dieci milioni di
italiani (rapporto ufficiale del CENSIS) non ce la fanno più a curarsi
come dovrebbero.
Chissà perché, in Italia, se uno si azzarda a vedere le cose da una prospettiva diversa, rispetto alla massa, spesso è definito "complottista". L'atteggiamento insito nella negazione "a prescindere" del pensiero discordante dal comune sentire o meglio "percepire", ricorda molto la santa inquisizione. Così, nuovi "eretici" affollano le piazze virtuali del web, mentre ossute dita puntate, li condannano "virtualmente" al rogo, per essere andati contro, il pensiero ortodosso comune. Eppure, il volgo dovrebbe sapere che se sei chiuso all'interno di una "scatola" dalle mura finemente dipinte, sarà difficile che te ne rendi conto. A meno che, appunto, non cambi prospettiva e guardi la tua condizione da una posizione esterna alla scatola.
Questo tipo di approccio, a mio giudizio, è molto utile anche in ambito professionale. Molti, cosiddetti "esperti" di settore, certamente beneficerebbero, nel comprendere meglio le cose, di un punto di vista "esterno" alla professione. Questo, proprio in virtù del fatto che il "profano" riesce a vedere da "punti di vista" differenti, spesso scevri da dogmi inculcati in maniera conscia o inconscia, quello che un "professionista" persiste nel vedere, senza aprirsi a nuove prospettive. Come disse qualcuno:"Tutto quello che non sapete è vero !!. Chissà che a qualche politico "di professione", non fischino le orecchie.
Dal romanzo di Leonardo Sciascia, "Il Giorno della Civetta", : « Io ho una certa pratica del mondo; e quella che diciamo l’umanità, e
ci riempiamo la bocca a dire umanità, bella parola piena di vento, la
divido in cinque categorie: gli uomini, i mezz’uomini, gli ominicchi, i
(con rispetto parlando) pigliainculo e i quaquaraquà… Pochissimi gli
uomini; i mezz’uomini pochi, ché mi contenterei l’umanità si fermasse ai
mezz’uomini… E invece no, scende ancor più giù, agli ominicchi: che
sono come i bambini che si credono grandi, scimmie che fanno le stesse
mosse dei grandi…E ancora più giù: i pigliainculo, che vanno diventando
un esercito… E infine i quaquaraquà: che dovrebbero vivere come le
anatre nelle pozzanghere, ché la loro vita non ha più senso e più
espressione di quella delle anatre»
Gli Uomini che un tempo ti stringevano la mano ed era come un contratto scritto e firmato. Gli Uomini che quando ti dicevano:"Le faccio sapere domani, oppure ha la mia parola, o ancora avrà la mia risposta settimana prossima", cascasse il mondo, rispettavano gl'impegni presi, anche a costo della loro stessa vita. Impegni presi, pagamenti promessi, sembra che l'Italia post Berlusconiana/Dalemiana, non sia più riconoscibile. I veri Uomini sono rarissimi. Pieno invece di piglianculo e quaquaraquà, con la pala. Gente che promette e puntualmente non mantiene. D'altra parte cosa aspettarsi da un popolo i cui rappresentanti istituzionali, sono la massima espressione di questo andazzo. Renzi, definito, da Grillo:"Il mentitore seriale" ne è il massimo esempio. "Letta stai sereno !". Pugnalato dopo pochi giorni, alle spalle. Menti fragili, convinte che questa sia la vita. Convinti che questo è il modo giusto di rapportarsi agli altri. Eppure il mondo, la società non è sempre stata così e comunque, di sicuro, non ne è l'espressione migliore o la sua evoluzione. Trattasi piuttosto di "Involuzione sociale". Purtroppo non c'è molto da fare in questi casi. L'Etica è un approccio esistenziale e professionale, che andrebbe insegnato a scuola, sin dalle elementari. A Noi, nel frattempo, non resta che continuare a comportarsi, seppur in controtendenza, da Uomini e dare così, a tutti gli altri, il buon esempio.
In Italia esiste un problema serio. Un problema che travalica la ragione per addentrarsi in dinamiche e mondi, sconosciuti ai più. La domanda che ci si pone è :"Com'è possibile che si accolgano in Residence ed Hotel, immigrati clandestini e si lasci finire sotto un ponte tanti italiani ?".
Certo! Qualcuno potrà obiettare che non sono molti i casi di cronaca di questo tipo. Eppure non è così. Una analisi approfondita, può forse rendere l'idea sulle reali dimensioni del fenomeno.
"E' il caos !". Come fiumi in piena, torme d'immigrati, sfondano gli esili argini
eretti a protezione dei confini e fluiscono nelle grandi città, nei
paesini, nelle frazioni. Molti di loro ospitati negli Hotel, si ergono inconsapevolmente e loro malgrado ad icone dell'ingiustizia umana e terrena. Le "chiuse" sapientemente guidate da menti esperte transnazionali, regolano i flussi. I politici, come utilitarie in folle, parlano a vuoto, facendo solo rumore, ma senza mai muoversi dal posto e dai "fatti" dove sono sempre stati, al caldo, cullati e rassicurati dai loro stipendi faraonici. I mass-media, come idrovore telecomandate, pescano eventi e dichiarazioni ad hoc, dagli abissi della cronaca, a protezione e supporto del baccano dei politici e le servono ad un popolo sempre più inquieto, ignaro, arrabbiato e dubbioso. La verità è quasi sempre diversa.
LA CRONACA
Aversa - Vive da dieci anni in auto. Una vita decorosa, una casa, un
lavoro e la semplice dignità di essere umano. Richieste sacrosante,
richieste a volte anche ovvie, scontate, logiche, laddove esiste una
logica ed una normalità. Non è il caso di Nicola Fabozzo, un aversano,
nato a Casaluce, di 45 anni, che da dieci anni "abita" in una Fiat 500
parcheggiata in un'area pubblica. E' un uomo a cui la vita è sfuggita di
mano. Era una persona normale fino ad un decennio fa, aveva una moglie e
un figlio, un lavoro normale, di agente penitenziario a Secondigliano.
Poi le amicizie sbagliate, la droga, la comunità di recupero, l'inizio
della fine. Ha perso lavoro e famiglia, non vede il figlio tredicenne da
quando questi ne aveva tre. Oggi Nicola è una persona diversa, il lungo
percorso di disintossicazione lo ha segnato, ma gli resta la volontà
forte, fortissima, di ricominciare. Guardare la sua auto è uno
spettacolo che fa male dentro. Una piccolissima "casa", che accoglie un
uomo alto quasi 1 metro e 90, con coperte, qualcosa da mangiare e
bottiglie d'acqua. In un angolo una foto sbiadita, il ricordo della vita
che si è lasciato alle spalle. Una casa dove vive anche in questi
giorni di freddo, quando tutti nelle case festeggiano il Natale al caldo
dei camini. Aversa non può girare lo sguardo e far finta di nulla, non
può accontentarsi di lasciare un sacchetto della spesa accanto alla 500
di Nicola e tornare alla vita di sempre. Per questo, dopo qualche
titubanza, abbiamo deciso di fargli lanciare un appello attraverso le
nostre telecamere. Il suo desiderio? "Una casa, anche piccolissima, ma
che sia una casa. E un lavoretto, mi arrangio a fare tutto". (29.12.10)
***
ROMA: SFRATTATO VIVE IN AUTO COL CANE, 'TROPPO COLTO PER LAVORARE'/LA
STORIA, PER ACCOGLIERLO LA CARITAS GLI CHIEDE DI AFFIDARE LUCKY A UN
CANILE (Adnkronos) - In queste condizioni per Marco Proietti la
possibilita' di andare a vivere in affitto diventa sempre piu' un
miraggio. Perche' se il sussidio, insieme al contributo sull'affitto
previsto dalla legge sull'emergenza abitativa, potrebbe bastare a pagare
i canoni mensili, con 300 euro ogni 2 mesi diventa impossibile
risparmiare per mettere da parte le due mensilita' richieste alla
sottoscrizione della locazione. Ad aiutare Marco solo la sua compagna
che spesso gli porta qualcosa da mangiare, dai parenti solo qualche
telefonata. Neanche la Caritas lo puo' accogliere, a meno che non decida
di affidare Lucky a un canile. Ma a queste condizioni Marco preferisce
vivere per strada mentre continua a darsi da fare in cerca di casa e
lavoro.
POVERTA': 8,3 MLN ITALIANI INDIGENTI, E NEL LAZIO UNA
FAMIGLIA SU TRE E' A RISCHIO/SCHEDA (RIF.: ''ROMA: SFRATTATO VIVE IN
AUTO COL CANE, TROPPO COLTO PER LAVORARE/LA STORIA'') Roma, 1 nov. -
(Adnkronos) - Italia sempre piu' povera. Sono 8,3 milioni i cittadini
che vivono in poverta', pari al 13,8% della popolazione: famiglie
numerose, monogenitoriali e del Sud le piu' colpite. Ma in tempi di
crisi economica, la poverta' sta cambiando volto: secondo i dati
raccolti dalla Caritas nel Rapporto 2011 su poverta' ed esclusione
sociale in Italia, il 20% delle persone che si rivolgono ai Centri di
ascolto in Italia ha meno di 35 anni. In soli cinque anni, dal 2005 al
2010, il numero di giovani e' aumentato del 59,6%. Il 76,1% di essi non
studia e non lavora, percentuale che nel 2005 era del 70%. Dunque,
l'Italia e' ben lontana dal trovare una soluzione efficace alla piaga
della poverta': se nel 2009 erano 7,8 milioni i poveri (13,1%), nel 2010
hanno raggiunto quota 8,3 milioni (13,8%). In totale in Italia sono
2,73 milioni le famiglie povere. Se questi sono i dati nazionali, anche
nel Lazio la situazione e' difficile: un terzo delle famiglie della
regione, infatti, secondo l'indagine realizzata da Eures e Upi Lazio e
allegata al Rapporto 2010 sulle Province del Lazio, e' a rischio
poverta'.
ROMA: PRESIDENTE IV MUNICIPIO, A SFRATTATO SUSSIDIO IN
RITARDO PER TAGLI COMUNE Roma, 1 nov. - (Adnkronos) - "Purtroppo le
difficolta' economiche in cui versa lo Stato si riversano
inevitabilmente sulle casse del Comune e quindi dei Municipi. E
ovviamente a risentirne di piu' sono i servizi sociali, i piu'
delicati". Il presidente del IV Municipio di Roma, Cristiano Bonelli,
giustifica cosi' all'Adnkronos i ritardi delle casse municipali
nell'erogazione degli aiuti ai cittadini indigenti, segnalati da Marco
Proietti che, da circa un anno, vive in un'auto in via Nomentana a Roma.
Perso il lavoro e' stato sfrattato e ora la sua unica fonte di
sostentamento e' un sussidio del Municipio: trecento euro ogni 2 mesi
corrisposti, come racconta lo stesso Proietti, con almeno 20 giorni di
ritardo. Sono i tagli e i lavori di risanamento del debito a livello
comunale, riferisce Bonelli, le problematiche alla base
dell'inefficienza del servizio municipale. "Il contributo economico
viene corrisposto dal municipio tramite assegno che pero' viene erogato
dalle casse centrali dell'amministrazione comunale - spiega il
presidente - I nostri assistenti sociali svolgono un lavoro molto
difficile: raccolgono le richieste avanzate sul territorio, valutano le
situazioni caso per caso, cercando di dare risposta a tutti coloro che
vengono considerati realmente bisognosi. I soldi, pero', arrivano dopo
una serie di valutazioni ulteriori effettuate a livello centrale".
***
Torino, Anna e Stefano e i loro due bambini sono stati sfrattati. Senza
un tetto sono costretti a vivere in un'automobile . Ecco come mamma Anna
racconta il loro dramma.
***
Questa è la Storia di un uomo, uno dei tanti sparsi per l'Italia. Il suo nome è Arturo, costretto a vivere in una roulotte dal 2013, perché ? Perché è stato sfrattato non potendo pagare un fitto di 400 euro al mese, percependone 600 di pensione. Quello che duole è vedere l'indifferenza del Comune di Ravenna, del Sindaco e della gente. Vicino ad Arturo a pochi metri oltre la ferrovia ci sono
extracomunitari a cui vengono portati ogni giorno da mangiare da parte
della CARITAS, ( oltre una diaria giornaliera di 35 euro ) ma Arturo non rientra nella lista. E' indecoroso, vergognoso, essere trattati in questo modo dallo STATO. Lo STATO provvede ad alloggiare gli extracomunitari in alberghi e altre strutture ma lascia per strada un suo cittadino. Davvero lo sdegno e indignazione non ha eguali. Sono passato altre volte sotto questo ponte, ma oggi ho intravisto una
figura esile, un uomo seduto su una poltrona sgualcita, e mi sono
fermato andandogli incontro...sono stato assalito da una profonda
angoscia... come un nonno possa finire in questo stato, e dalla
indifferenza della gente che passa ogni giorno sotto quel ponte. Come scrissi tempo fa cito una frase : " Chi non si immedesima negli
altri è estraneo a se stesso " chi è indifferente ad un a roulotte sotto
un ponte, con un nonnetto, in quelle condizioni,isolato, che vive per
strada è permettetemi senza cuore, senza occhi, quando si è indifferenti
ad un Vita umana non si è nella Vita. Arturo è in graduatoria per una casa popolare. Ad oggi risulta 1050mo e su 1050 solo 11 sono italiani, il resto tutti immigrati. (Don Donato)
***
Costretto a dormire in macchina dopo aver perso lavoro e casa a causa di una polmonite da legionella.
***
Reggio Calabria: Marito, moglie e quattro figli dormono in macchina da due mesi.
***
Assemini: disoccupati e senza soldi, vivono in auto per non "occupare". La storia di Federica - P.s. Notare che nel video al minuto 12:10 il collega giornalista chiede al Sindaco di Assemini se possono incontrarsi al momento, anche con federica ed il sindaco risponde:"No no adesso sto andando a pranzo e poi alle 6,30 ho consiglio comunale e poi non ho voglia di essere ripreso...sai sono casi molto personali !".
***
Emanuela e Giampiero perdono lavoro, casa e dormono in macchina !
***
Cusumano da 20 giorni dorme in macchina NewsAgrigentoTv !
***
La terra di mezzo è il parcheggio di un
ipermercato. Il compromesso fra la strada e una casa. Il tetto è mobile,
il giaciglio provvisorio. Ma i servizi sono garantiti: basta farsi
spazio tra buste e carrelli, facendo attenzione a non incontrare tra i
clienti qualche vecchia conoscenza. Monia e i suoi due figli da un mese e
mezzo vivono così: accampati in una roulotte, alla periferia di Bari,
all’ombra del centro commerciale Ipercoop in viale Pasteur. “Cinque
metri di lunghezza, ma compresi bastone e gancio da traino”, scherza
Emanuel, il più piccolo. Petto nudo, faccia nascosta sotto l’ombrellone.
“Non entriamo nella roulotte perché
soffocheremmo – si giustifica – E poi c’è troppo disordine”. Ventun
anni, portamento da capofamiglia, quando ad aprile è arrivato lo sfratto
esecutivo per morosità incolpevole frequentava il quarto anno
all’istituto alberghiero Perotti. “Ho lasciato, non potevo mica pensare
alla scuola – sussurra con gli occhi lucidi- Ma a settembre ricomincio”.
Ora lavora in un negozio di detersivi: 90 euro a settimana, part time.
“Nessuno sa che vivo qui, nemmeno i professori. Ho detto che mi sono
trasferito da Libertà a San Girolamo”. Nel quartiere Libertà c’era la
casa della nonna. Monia e i ragazzi ci sono arrivati dopo anni al Nord.
Un’infanzia vissuta non senza affanni, sempre al confine, col fiato
sospeso. “Ma mai in strada, mai”, ripete la mamma, quasi quarantenne,
che nelle Marche faceva l’operatrice sanitaria e a Bari lavora come
badante per 500 euro al mese. Il grande, Ivan, ha 23 anni e una figlia di tre. Nella roulotte la
piccola morirebbe: per questo la bimba vive con la giovane compagna e i
suoceri nel quartiere Madonnella. Ivan, a differenza di Emanuel, la
maglia la indossa. “La Bari siamo noi”. Non lavora, si arrangia con
espedienti, anche questi borderline. La roulotte è arrivata da una
candidata al consiglio regionale. “Sarebbe un regalo – racconta Monia –
ma mi è costata 500 euro di spese. E comunque no, non sono andata a
votare”. L’acqua nella roulotte non c’è. Emanuel e Ivan riempiono le
taniche di plastica dal benzinaio a due passi. Non sono i soli: di
fronte a loro c’è un’altra coppia, che del parcheggio dell’Ipercoop ha
fatto la sua casa ormai da otto anni. “Ora che fa caldo l’acqua si
riscalda e facciamo la doccia – raccontano i ragazzi – ma d’inverno come
faremo?”. Per i bisogni fisiologici ci sono gli alberi o i bagni del centro
commerciale. La famiglia, come spesso accade in storie come questa, non
esiste. “Parenti serpenti”, scherza Emanuel, e chissà se sia davvero
così. I Servizi sociali fanno quello che possono. Davanti alla roulotte
fa capolino la macchina del Pronto intervento sociale del Comune. Monia
ha ottenuto un contributo come ragazza madre e un altro straordinario
per lo sfratto. Ora è inserita nelle liste dell’emergenza abitativa,
nell’attesa che dopo l’aneurisma le sia riconosciuta un grado di
invalidità utile a ottenere la pensione. Qualche centinaio di euro sono
troppo pochi, però. Le soluzioni proposte nell’immediato sono quelle di
“accoglienza di prossimità”.
Con i figli maggiorenni non si va in comunità: restano mensa e
dormitorio, che la famiglia rifiuta. “Lì non sappiamo chi troviamo –
spiega Emanuel – c’è brava gente, ma anche persone sporche e ubriache”. E
poi ci sono i migranti. “A loro offrono di più che a noi baresi”. Pochi
metri più in là, all’ingresso del centro commerciale, i richiedenti
asilo africani offrono aiuto alle signore con le buste della spesa in
cambio di pochi spiccioli. Dall’ipermercato nessuno ha intenzione di
forzare uno sgombero. Le roulotte occupano un’area interessata ai lavori
di restyling, però, e a breve il problema si porrà con prepotenza. Fra i
clienti qualcuno si incuriosisce, c’è chi s’intenerisce, ma c’è anche
chi storce il naso, perché vuole godersi lo shopping senza scrupoli e
preoccupazioni.
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Sfrattati e
denunciati per abuso edilizio, la famiglia italiana che il 5 aprile scorso si è
vista arrivare 5 pattuglie della Polizia e Vigili Urbani in tenuta
antisommossa. L’ordinanza di
sfrato è partita dal Comune di Cepagatti, in provincia di Pescara. Questa è la storia
della famiglia di “Bacicalupi
Samuele“, giovane
italiano che convive con la sua compagna, padre di tre bambini piccoli.
Per via della
crisi, Samuele e la sua famiglia sono stati accolti in un terreno privato di
proprietà di un amico, Gianluca Di Girolamo, che glielo ha concesso in comodato
d’uso. Gianluca ha fatto
– a sue spese – anche i lavori per le fogne, l’acqua e la luce, ma il Comune
non ha voluto sentire ragione ed ha deciso di sfrattare la giovane famiglia. Nulla di strano se
non fosse che in Italia ci sono complessivamente 196 accampamenti rom, di cui
157 abusivi e 39 autorizzati.
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MONTEBELLUNA - Un'ordinanza di sfratto per abuso edilizio è stata emanata nei confronti di Giuseppe "Balo" Caari,
che da tempo immemomorabile abita a Montebelluna. Giuseppe ha sempre
avuto la sua residenza a Montebelluna al civico 118 di corso Mazzini, di fatto il Municipio, ma da anni vive in una roulotte in via XI febbraio nei pressi del cimitero, all’interno di un terreno privato.
In tempi molto brevi Giuseppe sarà costretto a lasciare la roulotte nella quale vive con un cane in condizioni igieniche difficili e non sa proprio dove andare in quanto non dispone di alcun reddito vivendo praticamente di elemosine e di piccoli aiuti da parte di cittadini.
«Non ho mai dato fastidio a nessuno - spiega Giuseppe - e ho sempre
cercato di rispettare le leggi senza creare problemi. L'ordinanza del
sindaco si riferisce a un abuso edilizio e dev’essere riferito alla roulotte nella quale vivo da tempo. La mia situazione è davvero preoccupante e oggi come oggi non so proprio dove poter andare a vivere: forse sotto un ponte o sulle panchine del parco».
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Potremmo contnuare all'infinito. Come grani scuri di un rosario sullo sfondo di una preghiera che attende aiuto, i casi d'italiani costretti a vivere d'espedienti, si susseguono uno dopo l'altro. Come scrissi in un altro post analogo: "Il senso del vivere in una
società esiste fintanto che la società di cui si fa parte, si
preoccupa della tutela dei più deboli. Se questo fine supremo, non è contemplato fra i
compiti della società, allora non ha nessun senso farne parte, semplicemente perchè la società non esiste". Essa ha abdicato ad un'aggregazione d'individui, organizzati in caste su differenti livelli, scecondo uno schema piramidale, dove chi sta ai vertici, vive nel lusso grazie al lavoro delle classi dei livelli inferiori. La maggior parte dei cittadini, costituisce la base della piramide, costretta a lavorare vedendosi riconosiuti pochi diritti e molti doveri. Se per qulunque motivo, non riesci più a produrre per i vertici della piramide, allora la piramide ti schiaccia sotto il suo peso, spingendoti fuori, all'esterno e costringendoti a dormire in un auto o una roulotte. Sulla base di questo schema, viene spontaneo chiedersi, vista l'anomali, se, in realtà, gl'immigrati alloggiati in hotel con piscina, non rappresentino una fonte di reddito cospicua, proprio per alcuni dei vertici della piramide.
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Qualcuno, nel 2010 aveva, forse, previsto tutto. Come brillantemente descritto dall'amico Zingales sul suo Blog:, diceva Holderlin “..l’uomo da servo dell’Essere
è divenuto padrone dell’ente, da angelo si è fatto mercante..è giunta
mezzanotte, l’ora dell’ombra più lunga, l’ora in cui l’uomo obliatosi
oblia l’oblio”. Vivremo momenti veramente difficili nei prossimi
anni: oscurata con colpevole scienza e con pervicace lavoro la luce
della Fede, i popoli saranno sempre più spaventati, confusi, agitati. Eventi drammatici (naturali,
politici, bellici ed economici) si susseguiranno in modo sempre più
rapido, pietrificando nella paura, nella disperazione e nelle bestemmie
le moltitudini ingannate dal pifferaio magico. L’economia
virtuale e finanziaria è semplicemente un mattone dell’imponente
edificio innalzato dall’uomo in un luciferino desiderio di ribellione:
la moderna torre di Babele, costruita con la squadra ed il compasso da muratori sotto l’ordine diretto del pervertitore.
Quando parliamo della "Prima comparsa dell'uomo sulla terra", convenzionalmente ci riferiamo al rinvenimento dei primi manufatti creati dall'uomo trovati nelle viscere del pianeta e che datati con opportune tecniche, ci consentono di risalire al periodo di realizzazione degli stessi.
Eppure, tralasciamo un particolare fondamentale, che pone in discussione le stesse fondamenta di questa teoria, ovvero la:" Tettonica a placche"-
La crosta terrestre su cui viviamo e su cui abbiamo sempre vissuto e costruito le nostre civiltà, non è statica ma dinamica. I movimenti della crosta terrestre possono essere Divergenti ( con formazione ad es. delle Rift Valley ), oppure Convergenti, che sono quelli che a noi interessano.
Margini convergenti o distruttivi
Quando i margini di due placche si avvicinano si parla di margini
convergenti, ma gli effetti che ne derivano dipendono dalla natura delle
due placche.
Si possono verificare tre situazioni assai differenti:
Primo caso=> crosta oceanica con crosta oceanica
Anche se in questo caso non esiste sostanziale differenza di densità
di materiali, una delle due placche si infossa sotto l’altra, con un
fenomeno chiamato subduzione.
Il piano lungo il quale avviene la subduzione si chiama Piano di Benjoff
e si configura chiaramente come una zona intensamente sismica. L’attrito al contatto tra i due margini fa ripiegare verso il basso
anche il margine della zolla subducente (qui si generano fosse profonde)
che va incontro a parziali fusioni, originando serbatoi magmatici da
cui il magma fuoriesce attraverso le numerose fratture che sono presenti
nella zona; ne nascono isole vulcaniche allineate ad arco (arco
magmatico o insulare), come l’Arcipelago nipponico e quello filippino.
Secondo caso=> crosta oceanica con crosta continentale
In questo caso la notevole differenza di densità tra le due placche
fa sì che sia la placca oceanica ad essere subdotta ( con i relativi
Piani di Benjoff) poiché più densa e pesante, e la crosta continentale,
formata da materiali più leggeri, risponde alle spinte dell’altra
deformandosi, ripiegandosi ed “accartocciandosi”. Nasce in questo modo il fenomeno della OROGENESI (o nascita di
sistemi montuosi), che vede catene di rilievi allineate lungo le coste.
Sono sempre presenti fenomeni vulcanici, per motivi analoghi al caso
precedente.Ha questa origine la Cordigliera delle Ande, che trae origine dallo
scontro della placca di Nazca subdotta dalla placca sudamericana.
Terzo caso=> crosta continentale con crosta continentale
La sostanziale corrispondenza di densità tra le due placche
interessate al fenomeno fa sì che non ci sia subduzione; i margini delle
zolle, che portano grande potenza di materiali leggeri, si
sovrappongono e si accavallano l’uno all’altro, dando così origine a
catene montuose interne ai continenti: l’imponente sistema
Alpino-himalayano, che inizia dai Pirenei per spegnersi con le sue
ultimissime propaggini nella penisola di Kamciatka, attraverso l’arco
alpino, i Balcani, i monti della penisola anatolica, i sistemi
dell’Hindukush e del Karakorum, la catena himalayana, le sue digitazioni
verso l’Asia sud orientale, la Cina propriamente detta, la Cina
settentrionale e la Russia nord- orientale, è la manifestazione esterna e
non definitiva dello scontro avvenuto tra il blocco euroasiatico e le
placche africana e indiana. La collisione tra due placche continentali porta a far si che si
verifichi il fenomeno della orogenesi:
In senso letterale, il termine orogenesi (dal greco ὄρος = rilievo +
γένεσις = origine, causa produttiva) dovrebbe riferirsi ai processi che
sono coinvolti nella formazione di qualsiasi rilievo; nel linguaggio
geologico, il termine si riferisce alla formazione degli orogeni, ossia
di quelle catene montuose le cui masse rocciose hanno subito una
deformazione (tettogenesi).
Come anzi detto quindi, la crosta terrestre, in specifici punti di subduzione, confluisce e sprofonda al di sotto della superficie portandosi dietro crosta e litosfera . Nel corso dei milioni di anni, la superficie terrestre, quindi, si "rinnova".
Ragion per cui, se mai ci fossero stati dei resti di civiltà anche estremamente progredite, risalenti a centinaia di milioni di anni fa o addirittura di miliardi di anni fa ( visto che l'origine della terra è datata 4,54 miliardi di anni ), noi non li avremmo potuti mai trovare, proprio per questa specificità, di continuo rinnovamento del manto terrestre, legata alla tettonica a placche.
Il numero della bestia, corrispondente al numero 666 (ma è attestato anche come 616 e in un codice compare come 665), appare in un solo passo del Nuovo Testamento, nella Apocalisse di Giovanni, riferito a una bestia che sale dal mare e devasta la terra:
« Faceva
sì che tutti, piccoli e grandi, ricchi e poveri, liberi e schiavi
ricevessero un marchio sulla mano destra e sulla fronte; e che nessuno
potesse comprare o vendere senza avere tale marchio, cioè il nome della
bestia o il numero del suo nome(ἔχων τὸ χάραγμα, τo ὄoνομα τοῦ θηρίου ἢ
τὸν ἀριθμoν τοῦ ὀoνόματος αὐτοῦ). Qui sta la sapienza. Chi ha
intelligenza calcoli il numero della bestia (ἔχων νοῦν ψηφισάτω τoν
ἀριθμoν τοῦ θηρίου): infatti è numero d'uomo (ἀριθμὸς γὰρ ἀνθρώπου
ἐeστίν· ), e il suo numero è seicentosessantasei (καὶ ὁ ἀριθμoς αὐτοῦ
ἑξακόσιοι ἑξήκοντα ἕξ). » (Apocalisse13,16-18)
"Su le nude rocce, sui perenni ghiacciai,
su ogni balza delle Alpi ove la provvidenza
ci ha posto a baluardo fedele delle nostre
contrade, noi, purificati dal dovere
pericolosamente compiuto,
eleviamo l'animo a Te, o Signore, che proteggi
le nostre mamme, le nostre spose,
i nostri figli e fratelli lontani, e
ci aiuti ad essere degni delle glorie
dei nostri avi.
Dio onnipotente, che governi tutti gli elementi,
salva noi, armati come siamo di fede e di amore.
Salvaci dal gelo implacabile, dai vortici della
tormenta, dall'impeto della valanga,
fa che il nostro piede posi sicuro
sulle creste vertiginose, su le diritte pareti,
oltre i crepacci insidiosi,
rendi forti le nostre armi contro chiunque
minacci la nostra Patria, la nostra Bandiera,
la nostra millenaria civiltà cristiana.
E Tu, Madre di Dio, candida più della neve,
Tu che hai conosciuto e raccolto
ogni sofferenza e ogni sacrificio
di tutti gli Alpini caduti,
tu che conosci e raccogli ogni anelito
e ogni speranza
di tutti gli Alpini vivi ed in armi.
Tu benedici e sorridi ai nostri Battaglioni
e ai nostri Gruppi.
Così sia."
(Preghiera dell'Alpino in preparazione della battaglia ! )
Piazza della Vittoria a Genova è stata affittata per cento anni ad una multinazionale americana, per
farci un parcheggio a pagamento. Il Palazzo della Civiltà a Roma, il
Colosseo quadrato, simbolo dell'Italia che contava è stato affittato al
magnate francese Arnault. Potremmo continuare all'infinito. Dove abbiamo fallito ?
La
cosa che è davvero fallita è la "Democrazia rappresentativa
parlamentare". Questo modello "piramidale" di "gestione dello stato",
almeno in Italia, si è dimostrato totalmente fallimentare. Fallimentare
perché "ha filtrato" il peggio della società e lo ha spinto verso i vertici istituzionali,
quando sarebbe dovuto essere il contrario.
Navigando su Facebook o su Youtube, si rimane piacevolmente colpiti, dal livello democratico e dalla partecipazione trasversale, consentita a tutti, nel commentare i diversi contenuti. Questo solo apparentemente. Proprio ieri stavo guardando su youtube una interessante conferenza, quando la mia attenzione è stata attratta dai commenti. Youtube, indicava "stranamente" per quella conferenza, alla voce "TUTTI I COMMENTI (1)", quindi solo un commento. Onestamente, a me quell'unico commento, mi sembrava anomalo per una conferenza interessante come quella. Guardando un po' più in basso del contatore commenti, mi resi conto che c'era un piccolo menù a tendina, con la scritta "Commenti più popolari". Allora, ho cliccato sul menù a tendina ed ho scelto l'altra opzione, ovvero "Commenti - Dal più recente". Ebbene, improvvisamente i commenti sono diventati 135, quindi il contatore alla voce "TUTTI I COMMENTI (135)", indicava proprio 135 e la cosa interessante è che anche cambiando, la scelta sul menù a tendina e mettendo di nuovo, la voce "Commenti più popolari", rimaneva lo stesso numero di commenti.
Capite ? Il trucchetto è, quindi, semplicissimo. Youtube consente a tutti di commentare un determinato contenuto, però si arroga il diritto di "filtrare" i commenti "Più popolari", di modo che le persone guardino solo quelli. A meno che, uno non conosca il trucco del menù a tendina e scelga, la voce "Dal più recente". Solo allora si riescono a leggere "TUTTI I COMMENTI".
Lo stesso "stratagemma" è utilizzato anche da Facebook, su contenuti pubblicati da mass-media, quotidiani o comunque contenuti mirati ad influenzare la massa. Quando i commenti sono molti, sulla destra c'è un menù a tendina, dove si può scegliere fra i commenti "Commenti più pertinente"(di default), "Più in vista"o "Attività recente" ( ovvero tutti i commenti).
Anche in questo caso, i commenti sono filtrati, con la voce di default "Più pertinente"
FACEBOOK
In conclusione, cari Youtube e Facebook, volete davvero essere Democratici ? Lasciate allora, tutti i commenti ed aggiungete (com'era in precedenza) solo la voce "Commenti con più like" nel caso, sporadico, qualcuno volesse vedere quale commento ha avuto più apprezzamenti. Per il resto, lasciate ai singoli utenti la libertà di decidere quali commenti leggere e quali no. Questa è Democrazia.