sabato 25 novembre 2017

" GIOVANI ITALIANI SENZA RADICI "


Stiamo cambiando senza accorgercene ed il peggio è che questo cambiamento ce lo stanno imponendo dall'esterno. L'abbattimento delle barriere fra stati, il globalismo planetario, la mobilità delle merci e dei capitali gestita dalle multinazionali, dovevano passare, per forza di cose, per l'abbattimento delle barriere culturali e identitarie fra popoli. Storicamente non c'è mai stato un periodo di così grande mobilità d'individui, in Europa e non solo, eccezion fatta per l'ultima fase dell'impero romano che proprio a causa delle poche nascite di "civis romanus" e dell'enorme afflusso di stranieri, gettò le basi per la sua fine. L'iniezione, in Italia e in Europa, di milioni d'immigrati africani, tutti giovani maschi in età fertile, non può essere un caso. Così come non è un caso, la parossistica proiezione di serie programmi TV che spingono alle coppie miste. 


Sono riusciti in poco meno di un decennio, abbattendo ogni pilastro e punto di riferimento positivo e di orgoglio, in patria ( ...dalla scuola, alla sanità, alla qualità della vita, all'industria, al degrado monumentale e culturale, alla sicurezza, al lavoro, all'immigrazione e perfino al calcio...) a farci disprezzare il nostro paese, la nostra gente, e ad amare tutto ciò che è straniero. L'altro giorno leggevo di quella ragazza di Rimini, bellissima, ex-miss, laureata e di buona famiglia, devastata dall'acido lanciatole in faccia dal suo ex-fidanzato capoverdiano e che adesso mostra in pubblico il suo nuovo fidanzato cubano. Nulla da dire, attenzione, ciascuno può fare della propria vita ciò che vuole, però non vi è dubbio che ci stanno manipolando e ci stanno spingendo ad abbandonare le nostre radici. D'altra parte "una pianta senza radici è molto più facile da "gestire" e all'occorrenza da abbattere.

giovedì 2 novembre 2017

" FOTOGRAFIA ITALIA "


Dal 2008 al 2016 i lavoratori italiani occupati sono scesi di 1.043.337 unità. Al contrario gli stranieri regolari hanno registrato un'impennata di 710.826 occupati. E non si tratta solo dello stereotipo legato ai lavori che gli italiani non vogliono più fare. Non è un caso che, secondo una ricerca del "Centro studi impresa lavoro" sui dati Eurostat 2016, «il tasso di occupazione degli italiani tra i 15 e i 64 anni residenti nel nostro Paese è del 57 per cento, un dato che ci accomuna alla Croazia». Gli extracomunitari occupati ci superano con il 57,8 per cento. Germania, Regno Unito, Francia e Spagna battono nettamente l'Italia. I tedeschi hanno un tasso di occupazione dei cittadini «nazionali» del 76,5 per cento rispetto a quelli extracomunitari del 51,7 per cento con una differenza del 24,8 per cento.

Lo stesso " Centro Studi Impresa Lavoro" con un articolo a firma di Vittorio Pezzuto ci dice che negli ultimi 3 anni il debito pubblico di Berlino è calato di 63 miliardi, il nostro è invece cresciuto di 138 miliardi https://impresalavoro.org/negli-ultimi-3-anni-nostro-debito-pubblico-cresciuto-138-miliardi-berlino-calato-invece-63-miliardi/ 

Come se non bastasse nel solo anno 2016 circa 50.000 giovani italiani fra i 18 e i 34 anni, sono fuggiti all'estero http://www.repubblica.it/cronaca/2017/10/17/news/emigrati_italiani_nel_mondo_rapporto_migrantes_record_fuga_all_estero-178510095/?ref=fbpr con una perdita economica per il paese enorme. 

L'Italia è definitivamente uscita dal ranking internazionale dei primi 20 paesi con alta qualità della vita https://www.sciencealert.com/the-top-21-countries-for-quality-of-life-in-2017-have-been-released 

"Dulcis in fundo", oggi un cittadino italiano su tre rinuncia a curarsi a causa delle difficoltà che incontra nell’accesso alle cure. Sono stati approvati anche i nuovi LEA che però rischiano di essere fortemente depotenziati dalle misure depressive sul finanziamento del Ssn. Infatti l’Intesa tra Stato e Regioni sui nuovi Lea (7-9-2016) contava su un finanziamento per il 2017 di 113 mld, e per il 2018, pari a 115 mld. Ad oggi invece si possono considerare solo 112,5 mld nel 2017 e 113,4 mld nel 2018. https://www.nuovatlantide.org/sanita-nozze-fichi-secchi/ 

Il governo sembra inoltre sordo alle richieste dell’OMS che afferma che sotto il 6,5% di PIL investito in sanità, cala l’aspettativa di vita: nel DEF la riduzione arriverà fino al 6,3 nel 2020.