sabato 31 ottobre 2020

IL NUNZIO APOSTOLICO VIGANÒ SCRIVE UNA SECONDA LETTERA A TRUMP: " LE SORTI DEL MONDO INTERO SONO MINACCIATE DA UNA COSPIRAZIONE GLOBALE CONTRO DIO E CONTRO L’UMANITÀ "

 

Molti ricorderanno la lettera che Monsignor Carlo Maria Viganò, Arcivescovo e già Delegato per le Rappresentanza Pontificie oltre che Nunzio Apostolico in Usa, scrisse di suo pugno a giugno di quest'anno, al Presidente Donald Trump.

Oggi, Monsignor Viganò, a pochi giorni dalle elezioni, scrive una seconda lettera all'attuale e prossimo Presidente Usa. Una missiva che vuole essere un terribile monito per tutta l'Umanità ed un incitamento cristiano a lottare per quei valori e per quelle radici che da oltre duemila anni, ovvero da quando fu posta la prima pietra della Chiesa di Cristo, segnano la via della nostra civiltà occidentale e della nostra Umanità.

Di seguito il testo della lettera:

A TRUMP: C’È UN PIANO GLOBALE CONTRO DIO E L’UOMO

OPEN LETTER TO THE PRESIDENT OF THE UNITED STATES OF AMERICA DONALD J. TRUMP

Domenica 25 Ottobre 2020

Signor Presidente,

mi consenta di rivolgermi a Lei, in quest’ora in cui le sorti del mondo intero sono minacciate da una cospirazione globale contro Dio e contro l’umanità. Le scrivo come Arcivescovo, come Successore degli Apostoli, come ex-Nunzio apostolico negli Stati Uniti d’America. Le scrivo nel silenzio delle autorità civili e religiose: voglia accogliere queste mie parole come la «voce di uno che grida nel deserto» (Gv 1, 23).

Come ho avuto modo di scriverLe nella mia Lettera dello scorso Giugno, questo momento storico vede schierate le forze del Male in una battaglia senza quartiere contro le forze del Bene; forze del Male che sembrano potenti e organizzate dinanzi ai figli della Luce, disorientati e disorganizzati, abbandonati dai loro capi temporali e spirituali.

Sentiamo moltiplicarsi gli attacchi di chi vuole demolire le basi stesse della società: la famiglia naturale, il rispetto per la vita umana, l’amore per la Patria, la libertà di educazione e di impresa. Vediamo i capi delle Nazioni e i leader religiosi assecondare questo suicidio della cultura occidentale e della sua anima cristiana, mentre ai cittadini e ai credenti sono negati i diritti fondamentali, in nome di un’emergenza sanitaria che sempre più si rivela come strumentale all’instaurazione di una disumana tirannide senza volto.

Un piano globale, denominato Great Reset, è in via di realizzazione. Ne è artefice un’élite che vuole sottomettere l’umanità intera, imponendo misure coercitive con cui limitare drasticamente le libertà delle persone e dei popoli. In alcune nazioni questo progetto è già stato approvato e finanziato; in altre è ancora in uno stadio iniziale. Dietro i leader mondiali, complici ed esecutori di questo progetto infernale, si celano personaggi senza scrupoli che finanziano il World Economic Forum e l’Event 201, promuovendone l’agenda.

 Scopo del Great Reset è l’imposizione di una dittatura sanitaria finalizzata all’imposizione di misure liberticide, nascoste dietro allettanti promesse di assicurare un reddito universale e di cancellare il debito dei singoli. Prezzo di queste concessioni del Fondo Monetario Internazionale dovrebbe essere la rinuncia alla proprietà privata e l’adesione ad un programma di vaccinazione Covid-19 e Covid-21 promosso da Bill Gates con la collaborazione dei principali gruppi farmaceutici. Aldilà degli enormi interessi economici che muovono i promotori del Great Reset, l’imposizione della vaccinazione si accompagnerà all’obbligo di un passaporto sanitario e di un ID digitale, con il conseguente tracciamento dei contatti di tutta la popolazione mondiale. Chi non accetterà di sottoporsi a queste misure verrà confinato in campi di detenzione o agli arresti domiciliari, e gli verranno confiscati tutti i beni.

Signor Presidente, immagino che questa notizia Le sia già nota: in alcuni Paesi, il Great Reset dovrebbe essere attivato tra la fine di quest’anno e il primo trimestre del 2021. A tal scopo, sono previsti ulteriori lockdown, ufficialmente giustificati da una presunta seconda e terza ondata della pandemia. Ella sa bene quali mezzi siano stati dispiegati per seminare il panico e legittimare draconiane limitazioni delle libertà individuali, provocando ad arte una crisi economica mondiale. Questa crisi serve per rendere irreversibile, nelle intenzioni dei suoi artefici, il ricorso degli Stati al Great Reset, dando il colpo di grazia a un mondo di cui si vuole cancellare completamente l’esistenza e lo stesso ricordo. Ma questo mondo, Signor Presidente, porta con sé persone, affetti, istituzioni, fede, cultura, tradizioni, ideali: persone e valori che non agiscono come automi, che non obbediscono come macchine, perché dotate di un’anima e di un cuore, perché legate tra loro da un vincolo spirituale che trae la propria forza dall’alto, da quel Dio che i nostri avversari vogliono sfidare, come all’inizio dei tempi fece Lucifero con il suo «non serviam».

Molti – lo sappiamo bene – considerano con fastidio questo richiamo allo scontro tra Bene e Male, l’uso di toni “apocalittici”, che secondo loro esasperano gli animi e acuiscono le divisioni. Non c’è da stupirsi che il nemico si senta scoperto proprio quando crede di aver raggiunto indisturbato la cittadella da espugnare. C’è da stupirsi invece che non vi sia nessuno a lanciare l’allarme. La reazione del deep state a chi denuncia il suo piano è scomposta e incoerente, ma comprensibile. Proprio quando la complicità dei media mainstream era riuscita a rendere quasi indolore e inosservato il passaggio al Nuovo Ordine Mondiale, vengono alla luce inganni, scandali e crimini.

Fino a qualche mese fa, sminuire come «complottisti» coloro che denunciavano quei piani terribili, che ora vediamo compiersi fin nei minimi dettagli, era cosa facile. Nessuno, fino allo scorso febbraio, avrebbe mai pensato che si sarebbe giunti, in tutte le nostre città, ad arrestare i cittadini per il solo fatto di voler camminare per strada, di respirare, di voler tenere aperto il proprio negozio, di andare a Messa la domenica. Eppure avviene in tutto il mondo, anche in quell’Italia da cartolina che molti Americani considerano come un piccolo paese incantato, con i suoi antichi monumenti, le sue chiese, le sue incantevoli città, i suoi caratteristici villaggi. E mentre i politici se ne stanno asserragliati nei loro palazzi a promulgare decreti come dei satrapi persiani, le attività falliscono, chiudono i negozi, si impedisce alla popolazione di vivere, di muoversi, di lavorare, di pregare. Le disastrose conseguenze psicologiche di questa operazione si stanno già vedendo, ad iniziare dai suicidi di imprenditori disperati, e dai nostri figli, segregati dagli amici e dai compagni per seguire le lezioni davanti a un computer.

Nella Sacra Scrittura, San Paolo ci parla di «colui che si oppone» alla manifestazione del mistero dell’iniquità, il kathèkon (2Tess 2, 6-7). In ambito religioso, questo ostacolo è la Chiesa e in particolare il Papato; in ambito politico, è chi impedisce l’instaurazione del Nuovo Ordine Mondiale.

Come ormai è evidente, colui che occupa la Sede di Pietro, fin dall’inizio ha tradito il proprio ruolo, per difendere e promuovere l’ideologia globalista, assecondando l’agenda della deep church, che lo ha scelto dal suo gremio.

Signor Presidente, Ella ha chiaramente affermato di voler difendere la Nazione – One Nation under God, le libertà fondamentali, i valori non negoziabili oggi negati e combattuti. È Lei, Caro Presidente, «colui che si oppone» al deep state, all’assalto finale dei figli delle tenebre.

Per questo occorre che tutte le persone di buona volontà si persuadano dell’importanza epocale delle imminenti elezioni: non tanto per questo o quel punto del programma politico, quanto piuttosto perché è l’ispirazione generale della Sua azione che meglio incarna – in questo particolare contesto storico – quel mondo, quel nostro mondo, che si vorrebbe cancellare a colpi di lockdown. Il Suo avversario è anche il nostro: è il Nemico del genere umano, colui che è «omicida sin dal principio» (Gv 8, 44).

Attorno a Lei si riuniscono con fiducia e coraggio coloro che La considerano l’ultimo presidio contro la dittatura mondiale. L’alternativa è votare un personaggio manovrato dal deep state, gravemente compromesso in scandali e corruzione, che farà agli Stati Uniti ciò che Jorge Mario Bergoglio sta facendo alla Chiesa, il Primo Ministro Conte all’Italia, il Presidente Macron alla Francia, il Primo Ministro Sanchez alla Spagna, e via dicendo. La ricattabilità di Joe Biden – al pari di quella dei Prelati del “cerchio magico” vaticano – consentirà di usarlo spregiudicatamente, consentendo a poteri illegittimi di interferire nella politica interna e negli equilibri internazionali. È evidente che chi lo manovra ha già pronto uno peggiore di lui con cui sostituirlo non appena se ne presenterà l’occasione.

Eppure, in questo quadro desolante, in questa avanzata apparentemente inesorabile del «Nemico invisibile», emerge un elemento di speranza. L’avversario non sa amare, e non comprende che non basta assicurare un reddito universale o cancellare i mutui per soggiogare le masse e convincerle a farsi marchiare come capi di bestiame. Questo popolo, che per troppo tempo ha sopportato i soprusi di un potere odioso e tirannico, sta riscoprendo di avere un’anima; sta comprendendo di non esser disposto a barattare la propria libertà con l’omologazione e la cancellazione della propria identità; sta iniziando a capire il valore dei legami familiari e sociali, dei vincoli di fede e di cultura che uniscono le persone oneste. Questo Great Reset è destinato a fallire perché chi lo ha pianificato non capisce che ci sono persone ancora disposte a scendere nelle strade per difendere i propri diritti, per proteggere i propri cari, per dare un futuro ai propri figli. L’inumanità livellatrice del progetto mondialista si infrangerà miseramente dinanzi all’opposizione ferma e coraggiosa dei figli della Luce.

Il nemico ha dalla sua parte Satana, che non sa che odiare. Noi abbiamo dalla nostra parte il Signore Onnipotente, il Dio degli eserciti schierati in battaglia, e la Santissima Vergine, che schiaccerà il capo dell’antico Serpente. «Se Dio è per noi, chi sarà contro di noi?» (Rm 8, 31).

Signor Presidente, Ella sa bene quanto gli Stati Uniti d’America, in quest’ora cruciale, siano considerati l’antemurale contro cui si è scatenata la guerra dichiarata dai fautori del globalismo. Riponga la Sua fiducia nel Signore, forte delle parole dell’Apostolo: «Posso tutto in Colui che mi dà forza» (Fil 4, 13). Essere strumento della divina Provvidenza è una grande responsabilità, alla quale corrisponderanno certamente le grazie di stato necessarie, ardentemente implorate dai tanti che La sostengono con le loro preghiere.

Con questo celeste auspicio e l’assicurazione della mia preghiera per Lei, per la First Lady, e per i Suoi collaboratori, di tutto cuore Le giunga la mia Benedizione.

God bless the United States of America!

+ Carlo Maria Viganò 

Arcivescovo Titolare di Ulpiana

già Nunzio Apostolico negli Stati Uniti d’America

domenica 25 ottobre 2020

" DA OGGI E' ATTIVA SUL BLOG LA NUOVA SEZIONE - COMPRA UNA FIABA "

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Grazie per l'attenzione.  

Mario

giovedì 22 ottobre 2020

" TOM IL CANGURO "

  

In una vasta riserva naturale australiana, fra Betoota e il Munga Thirri National Park, viveva Tom il canguro. Tom amava nutrirsi di frutta e di un particolare tipo di erbetta verde che cresceva abbondante nei pressi della cittadina di Birdsville. Un giorno assolato di estate, sebbene facesse freddo - perché in Australia le stagioni sono invertite rispetto alle nostre - Tom se ne stava tranquillo pascolando nei campi riscaldati dal sole. Proprio nel mentre era intento a mangiare qua e la i suoi ciuffetti verdi prelibati, il canguro si accorse che si era spinto fino ai margini della Birdsville Track, una strada abbastanza trafficata che porta fino a Marree sulla Outback Highway e forse molto oltre. Non fece in tempo a voltarsi per ritornare sui suoi passi, che in lontananza udì il rombo di un motore avvicinarsi. Il marsupiale, non credeva ai suoi occhi: un camion carico della sua erbetta preferita, stava percorrendo la strada in direzione sud. 

Tom che era molto coraggioso, non ci pensò due volte e con un balzo - come solo i canguri sanno fare - senza che il conducente lo notasse, si ritrovò sprofondato nell’erba fino alle orecchie, nel cassone del camion. Qui, felice come un cucciolo, iniziò a mangiare a più non posso. Mangiava, mangiava, mentre il camion macinava chilometri. Quando ebbe la pancia piena come un otre ed il sole stava tramontando all’orizzonte, con un balzo saltò giù dal camion, che proseguì la sua corsa sbuffando un denso fumo nero dalla marmitta. Era troppo sazio per occuparsi del luogo dove si trovava, decise quindi di trascorrere la notte ai piedi di un grande cactus. Trascorse la notte, dormendo come un ghiro. 

Quando la mattina successiva si svegliò, tutto era ricoperto di bianco. Tom non aveva mai visto niente del genere. Sapeva che nelle fredde giornate dell’estate australiana, qualche volta nevicava nel deserto di Simpson, però la neve non l’aveva mai vista. D’altra parte aveva solo cinque anni di età e nell’ultimo lustro, non aveva mai nevicato a Birdsville. Le sue buffe zampe affondavano nella neve fredda e soffice. Era una sensazione piacevole. Cominciava però a fare freddo. Bisognava ritornare subito a Birdsville. Peccato che tutto fosse nascosto sotto la coltre di neve e per quanto Tom si sforzasse, sia con gli occhi che con il suo proverbiale olfatto, non riusciva a ritornare sulla Birdsville Track. Stanco e affranto si accasciò al suolo. “Morirò qui”, pensò il canguro. 

Il cactus che aveva visto tutto, lo chiamò:” Ehi canguro! Perché non monti sul mio tronco ? Io abbasserò le spine affinché tu non ti punga, così dalla cima dei miei rami, tu potrai vedere la strada che ti riporterà a casa”. Tom non se lo fece ripetere due volte e con un balzo montò sul cactus. Da quei tre metri di altezza, oltre le dune ricoperte di neve, notò la strada che lo avrebbe riportato a casa. Felice iniziò a correre in direzione della Birdsville Track. Mentre era a metà strada, Tom si voltò e disse:” Ehi grazie cactus per avermi aiutato. Nel ringraziarti vorrei chiederti – Perché lo hai fatto ?”. Il cactus si fece una “grassa” risata e rispose:” Sai da quanto tempo sono qui ? Da oltre cento anni. Quello che ho capito in questo mondo è che siamo tutt’uno. Tutto è unito, io tu, il sole, la terra, e quindi io aiutando te, in un modo o nell’altro ho aiutato anche me!”. 

Tom sorrise di rimando, lo ringraziò e corse verso la Birdsville Track da dove, in breve tempo, fece ritorno a casa. Da quel giorno però, non dimenticò mai più quell’avventura e neppure l’insegnamento del vecchio cactus: ” Tutto è uno; tutto, in questo mondo, è unito. Aiutare gli altri per aiutare anche se stessi !”.

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domenica 11 ottobre 2020

" IL GUERRIERO CHE VIDE LA BELLEZZA PER LA PRIMA VOLTA "

 

Un guerriero che nella sua vita aveva conosciuto solo il male e la violenza, un giorno, lungo un sentiero di campagna, incontrò una fanciulla. La ragazza sorreggeva con entrambe le mani, una pesante cesta che portava sul capo. Quando i due si trovarono a poca distanza l’uno dall’altro, la ragazza abbassò lo sguardo e cercò di passare di lato, per proseguire il suo cammino. Il guerriero estrasse la spada e la puntò al cuore della donna.

-        -  ” Dove vai bella ragazza, tutta sola in mezzo ai campi ? chiese il guerriero

-       -   “ Porto questi panni che ho appena lavato al fiume, a casa, da mia madre”, rispose la ragazza, con voce rotta dalla paura

-        -  Il guerriero allora le disse:” Perché non mi guardi, quando ti parlo ?”

La ragazza sollevò lo sguardo ed il guerriero, rimase senza parole. Erano gli occhi più belli che avesse mai visto in tutta la sua vita. Era la prima volta che vedeva tanta bellezza. Negli occhi di quella ragazza c’era la dolcezza, la gentilezza, la forza, la nobiltà d’animo, l’onestà, l’etica, la giustizia, la generosità. Tutte virtù umane che il guerriero non aveva mai conosciuto. Chissà, forse quando era piccolo ed aveva pochi anni, ma di certo non se lo ricordava più. Egli sapeva che anche la forza non gli apparteneva. Era violento si, ma lo era diventato solo per paura, per debolezza interiore e non certo per la forza.

Allora il guerriero, accecato dall’ira per ciò che la natura gli aveva negato, afferrò la ragazza e cercò di portarla a sé. La fanciulla si divincolò e lasciando cadere la cesta di panni, iniziò a correre e ad urlare con quanto fiato avesse in gola. Purtroppo nei paraggi non c’era nessuno ed in un battibaleno, il guerriero le fu addosso. Abituato a prendere le cose con la violenza, l’uomo estrasse il pugnale e disse:” Adesso mi darai tutta la bellezza che hai. Prenderò i tuoi occhi, di modo da poterli tenere sempre con me. Tutta la tua bellezza, adesso sarà mia !”. Con un gesto fulmineo, affondò il pugnale nel volto della ragazza e ne cavò gli occhi. La fanciulla cadde a terra priva di vita.

Il guerriero avvolse gli occhi in un drappo e li ripose nella borsa che portava a tracolla, dopodiché proseguì il suo cammino. Quando la sera stanco, giunse ad una taverna, chiese un letto per dormire e qualcosa da mangiare. Dopo aver cenato, salì in camera e una volta chiusosi la porta alle spalle, accese la lampada ad olio, sedendosi alla sua luce. Qui estrasse gli occhi della fanciulla dalla borsa per poterne ammirare tutta quella bellezza che aveva visto e che pensava di aver rubato.

Forte fu la sua meraviglia quando si accorse che quegli occhi, che prima avevano mostrato così tanta bellezza al loro interno, adesso non erano altro che due pezzi di tessuto amorfo e inanimato. Nonostante li girasse e rigirasse alla forte luce della lampada, non riusciva a scorgere nessuna delle belle virtù che aveva visto quando erano vivi nel volto della fanciulla.

Mentre girava e rigirava gli occhi fra le mani, all’improvviso gli sembrò di scorgere qualcosa, nel riflesso di un occhio. Posò l’altro occhio sul tavolo ed avvicinò le mani alla fiamma della lampada.

In quell’occhio, riflesso come in un pezzo di vetro, l’uomo vide riflessi i suoi stessi occhi. Vide il mostro che aveva ucciso tanta bellezza.

Iracondo aprì la finestra e lanciò gli occhi nel buio della notte, dopodiché si sedette al tavolo, affondando il volto nelle mani. Adesso aveva compreso. In realtà, quegli occhi , erano solo una finestra sulle virtù dell’anima. La bellezza era rimasta nell’anima della ragazza, dove era sempre stata. Ecco perché quei due bulbi oculari, inanimati e sanguinolenti, erano solo due pezzi di vetro che riflettevano l’esterno.

Allora il guerriero, disperato per avere ucciso cotanta bellezza, estrasse il pugnale e se lo conficcò nel petto. La morte sopraggiunse presto e così lo trovarono la mattina successiva. Le braccia penzolanti, il pugnale conficcato nello sterno e le palpebre chiuse, quasi a cercare di impedire al mondo di vedere i suoi occhi privi di una qualsivoglia virtù umana. Due occhi che adesso non erano altro che due inanimati, pezzi di vetro. Tutto il male era rimasto nel suo petto ed anche se, inconsciamente, aveva cercato di sconfiggerlo con la punta di un pugnale, con tutta probabilità se lo era portato con sé all’inferno.

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mercoledì 7 ottobre 2020

IL NUNZIO APOSTOLICO VIGANÒ SCRIVE A TRUMP: " OGGI STA AVVENENDO UNA BATTAGLIA SPIRITUALE FRA I FIGLI DELLA LUCE E I FIGLI DELLE TENEBRE !"

 

La lettera che Monsignor Carlo Maria Viganò, Arcivescovo e già Delegato per le Rappresentanza Pontificie oltre che Nunzio Apostolico in Usa, ha scritto di suo pugno ed inviato al Presidente Donald Trump, non lascia adito a dubbi e sottolinea quello che molti di noi già sanno, oppure hanno percepito ormai da tempo, ovvero:" Siamo nel pieno di una battaglia spirituale fra i figli della luce ed i figli delle tenebre !". 

Monsignor Viganò nel descrivere il periodo che stiamo vivendo, dice: "La vita cristiana è una militia, e con il sacramento della Confermazione siamo chiamati ad essere soldati di Cristo, sotto le cui insegne dobbiamo combattere». Certo «nella maggior parte dei casi si tratta di un combattimento essenzialmente spirituale» però è «stato necessario anche prendere le armi: ce lo insegna la strenua resistenza per respingere le invasioni islamiche a Lepanto e alle porte di Vienna, la persecuzione dei Cristeros in Messico, dei cattolici in Spagna, ed ancor oggi la guerra crudele ai cristiani di tutto il mondo». Dunque andiamo contro i nuovi nemici, con la forza della fede e senza timore !".

Certo, a fronte di tali condivisibili affermazioni, provenienti peraltro da una voce così autorevole, si sono immediatamente levati alti i sudici e untuosi scudi dei servi di sistema che - come da prassi consolidata - hanno prima provato a travisarne i contenuti per poi denigrarne la fonte.

Le parole di Viganò sono un incitamento a lottare per la Giustizia e per quei valori Cristiani che per migliaia di anni hanno rappresentato le basi della nostra Comunità.

Di seguito la lettera di Monsignor Viganò a Trump:

VIGANÒ A TRUMP: oggi avviene una battaglia spirituale fra i figli della luce e i figli delle tenebre

Signor Presidente,

stiamo assistendo in questi mesi al formarsi di due schieramenti che definirei Biblici: i figli della luce e i figli delle tenebre. I figli della luce costituiscono la parte più cospicua dell’umanità, mentre i figli delle tenebre rappresentano una minoranza assoluta; eppure i primi sono oggetto di una sorta di discriminazione che li pone in una situazione di inferiorità morale rispetto ai loro avversari, che ricoprono spesso posti strategici nello Stato, nella politica, nell’economia e anche nei media. Per un fenomeno apparentemente inspiegabile, i buoni sono ostaggio dei malvagi e di quanti prestano loro aiuto per interesse o per pavidità.

Questi due schieramenti, in quanto biblici, ripropongono la separazione netta tra la stirpe della Donna e quella del Serpente. Da una parte vi sono quanti, pur con mille difetti e debolezze, sono animati dal desiderio di compiere il bene, essere onesti, costituire una famiglia, impegnarsi nel lavoro, dare prosperità alla Patria, soccorrere i bisognosi e meritare, nell’obbedienza alla Legge di Dio, il Regno dei Cieli.
Dall’altra si trovano coloro che servono se stessi, non hanno principi morali, vogliono demolire la famiglia e la Nazione, sfruttare i lavoratori per arricchirsi indebitamente, fomentare le divisioni intestine e le guerre, accumulare il potere e il denaro: per costoro l’illusione fallace di un benessere temporale rivelerà – se non si ravvedono – la tremenda sorte che li aspetta, lontano da Dio, nella dannazione eterna.

Nella società, Signor Presidente, convivono queste due realtà contrapposte, eterne nemiche come eternamente nemici sono Dio e Satana. E pare che i figli delle tenebre – che identifichiamo facilmente con quel deep state al quale Ella saggiamente si oppone e che ferocemente le muove guerra anche in questi giorni – abbiano voluto scoprire le proprie carte, per così dire, mostrando ormai i propri piani. Erano così certi di aver già tutto sotto controllo, da aver messo da parte quella circospezione che fino ad oggi aveva almeno in parte celato i loro veri intenti. Le indagini già in corso sveleranno le vere responsabilità di chi ha gestito l’emergenza Covid non solo in ambito sanitario, ma anche politico, economico e mediatico. Scopriremo probabilmente che anche in questa colossale operazione di ingegneria sociale vi sono persone che hanno deciso le sorti dell’umanità, arrogandosi il diritto di agire contro la volontà dei cittadini e dei loro rappresentanti nei governi delle Nazioni.

Scopriremo anche che i moti di questi giorni sono stati provocati da quanti, vedendo sfumare inesorabilmente il virus e diminuire l’allarme sociale della pandemia, hanno dovuto necessariamente provocare disordini perché ad essi seguisse quella repressione che, pur legittima, sarà condannata come un’ingiustificata aggressione della popolazione. La stessa cosa sta avvenendo anche in Europa, in perfetta sincronia. È di tutta evidenza che il ricorso alle proteste di piazza è strumentale agli scopi di chi vorrebbe veder eletto, alle prossime presidenziali, una persona che incarni gli scopi del deep state e che di esso sia espressione fedele e convinta. Non stupirà apprendere, tra qualche mese, che dietro gli atti vandalici e le violenze si nascondono ancora una volta coloro che, nella dissoluzione dell’ordine sociale, sperano di costruire un mondo senza libertà: Solve et Coagula, insegna l’adagio massonico.

Anche se può apparire sconcertante, gli schieramenti cui ho accennato si trovano anche in ambito religioso. Vi sono Pastori fedeli che pascono il gregge di Cristo, ma anche mercenari infedeli che cercano di disperdere il gregge e dare le pecore in pasto a lupi rapaci. E non stupisce che questi mercenari siano alleati dei figli delle tenebre e odino i figli della luce: come vi è un deep state, così vi è anche una deep church che tradisce i propri doveri e rinnega i propri impegni dinanzi a Dio. Così, il Nemico invisibile, che i buoni governanti combattono nella cosa pubblica, viene combattuto dai buoni pastori nell’ambito ecclesiastico. Una battaglia spirituale della quale ho parlato anche in un mio recente Appello lanciato lo scorso 8 Maggio.

Per la prima volta gli Stati Uniti hanno in Lei un Presidente che difende coraggiosamente il diritto alla vita, che non si vergogna di denunciare le persecuzioni dei Cristiani nel mondo, che parla di Gesù Cristo e del diritto dei cittadini alla libertà di culto. La Sua partecipazione alla Marcia per la Vita, e più recentemente la proclamazione del mese di Aprile quale National Child Abuse Prevention Month sono gesti che confermano in quale schieramento Ella voglia combattere. E mi permetto di credere che entrambi ci troviamo compagni di battaglia, pur con armi differenti.

Per questo motivo ritengo che l’attacco di cui Ella è stato oggetto dopo la visita al Santuario Nazionale San Giovanni Paolo II faccia parte della narrazione mediatica orchestrata non per combattere il razzismo e per portare ordine sociale, ma per esasperare gli animi; non per dare giustizia, ma per legittimare la violenza e il crimine; non per servire la verità, ma per favorire una fazione politica. Ed è sconcertante che vi siano Vescovi – come quelli che ho recentemente denunciato – che, con le loro parole, danno prova di essere schierati sul fronte opposto. Essi sono asserviti al deep state, al mondialismo, al pensiero unico, al Nuovo Ordine Mondiale che sempre più spesso invocano in nome di una fratellanza universale che non ha nulla di cristiano, ma che evoca altresì gli ideali massonici di chi vorrebbe dominare il mondo scacciando Dio dai tribunali, dalle scuole, dalle famiglie e forse anche dalle chiese.

Il popolo americano è maturo e ha ormai compreso quanto i media mainstream non vogliano diffondere la verità, ma tacerla e distorcerla, diffondendo la menzogna utile agli scopi dei loro padroni. È però importante che i buoni – che sono in maggioranza – si sveglino dal torpore e non accettino di esser ingannati da una minoranza di disonesti con fini inconfessabili. È necessario che i buoni, i figli della luce, si riuniscano e levino la voce. Quale modo più efficace di farlo, pregando il Signore di proteggere Lei, Signor Presidente, gli Stati Uniti e l’umanità intera da questo immane attacco del Nemico? Dinanzi alla forza della preghiera cadranno gli inganni dei figli delle tenebre, saranno svelate le loro trame, si mostrerà il loro tradimento, finirà nel nulla quel potere che spaventa fintanto che non lo si porta alla luce e si dimostra per quello che è: un inganno infernale.

Signor Presidente, la mia preghiera è costantemente rivolta all’amata Nazione americana presso la quale ho avuto il privilegio e l’onore di essere stato inviato da Papa Benedetto XVI come Nunzio Apostolico. In quest’ora drammatica e decisiva per l’intera umanità, Ella è nella mia preghiera, e con Lei anche quanti La affiancano nel governo degli Stati Uniti. Confido che il popolo americano si unisca a me e a Lei nella preghiera a Dio onnipotente.

Uniti contro il Nemico invisibile dell’intera umanità, benedico Lei e la First Lady, l’amata Nazione Americana e tutti gli uomini e le donne di buona volontà.



7 Giugno 2020

Domenica della SS.ma Trinità

+ Carlo Maria Viganò,

Arcivescovo Titolare di Ulpiana

già Nunzio Apostolico negli Stati Uniti d’America