domenica 22 febbraio 2015

PETROLIO IN VAL D'AGRI:"UNA RICCHEZZA MAI VISTA"



All'interno dei confini del Parco Nazionale della Val D'Agri, così come tutti gli altri pozzi presenti in Basilicata. Un'area dall'incredibile, incontaminata bellezza paesaggistica e che fino a 20 anni fa, prima dell'inizio delle trivellazioni, non conosceva inquinamento o patologie ad esso correlate. Eppure dall'attività estrattiva del principale giacimento petrolifero dell'Europa continentale, ci saremmo aspettati, almeno una significativa ricaduta economica sulla popolazione locale: "Infrastrutture, riduzione delle imposte, abbattimento del costo carburante e dell'energia ad uso domestico e industriale, innalzamento della soglia di povertà". Invece niente. Come in un paese dell'Africa Sub-Sahariana, con tutto il rispetto per quei popoli, nell'Italietta dei politicanti totalmente asserviti ai poteri economici e purtroppo anche di altra natura, la Lucania resta una delle Regioni più povere del paese. L'unica regione priva di una rete ferroviaria degna di questo nome, quando già negli anni "40 esisteva un treno che collegava la Val D'Agri al resto d'Italia, con la vecchia stazione, ancora presente a Marsico Nuovo. Un indice di disoccupazione e di emigrazione giovanile altissimo. Costo carburante fra i più elevati in Italia. Presidi Ospedalieri rari e laddove presenti, edificati a 500 metri da un pozzo petrolifero, come l'Ospedale di Villa D'Agri. Qualcuno potrà obbiettare, sostenendo che la colpa è dei Lucani. Invece credo non sia così. I popoli non sono liberi, forse non lo sono mai stati ed oggi lo sono ancora meno che in passato, nonostante viviamo in un paese, sulla carta, "Democratico". A volte penso che è proprio il sistema ad essere sbagliato. La Democrazia Rappresentativa Parlamentare e la conseguente piramide di potere che ne è scaturita, partendo dai Parlamentari, passando dalle Regioni, fino ad arrivare agli esponenti Politici provinciali, si è dimostrata, di fatto, fallimentare. Una sorta di "piramide sociale capovolta", dove (in molti casi e con le dovute eccezioni) i "peggiori soggetti", dal punto di vista etico e morale, occupano posizioni di potere, mentre il resto della popolazione è relegato agli angoli o nel migliore dei casi a subire nel silenzio. Resta, come speranza e potenziale innesco di un eventuale processo di cambiamento, l'informazione. Un grazie, pertanto, va a tutte quelle persone che contribuiscono a far conoscere una realtà, altrimenti sottaciuta.

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