Uomo universale o Uomo Rinascimentale è l'espressione usata per
indicare una persona che eccelle in molteplici campi, nell'arte così come nella
scienza e nello sport.
Molti illustri uomini universali vissero a Firenze, durante
il periodo rinascimentale, epoca in cui un'istruzione a trecentosessanta gradi
era ritenuta il caposaldo primario di una perfetta educazione umanista. Per un nobile,
un cortigiano o un qualunque notabile del tempo, conoscere le lingue straniere,
saper suonare uno strumento musicale dilettarsi con la scrittura interessarsi
di architettura o avere un'erudizione in qualsivoglia altra disciplina, era
assolutamente opportuno e in sintonia con l'ideale di uomo totale inteso come
punto d'arrivo dell'intero sviluppo naturale.
Nel Rinascimento nasce la concezione del
"sapere come potere", ovvero del sapere che può diventare strumento
di trasformazione della realtà. L'uomo si pone al centro dell'universo
intermediario tra mondo razionale e mondo spirituale, in netta contrapposizione
con la prospettiva teocentrica medievale.
... fu così che nacqui nel posto giusto nel tempo sbagliato !
Modello esemplare di uomo universale è senza
dubbio Leonardo da Vinci. Considerato uno dei più grandi geni dell'umanità,
maestro in tutte le arti, precursore del metodo sperimentale ricercatore
visionario nei più disparati campi della conoscenza, Leonardo fu pittore, scultore,
architetto, ingegnere, biologo, geografo, botanico, anatomista.
La concezione rinascimentale dell'uomo universale comprendeva anche quella di essere un musico ed un atleta completo, dato che ciò era considerato parte integrante e non separata dall'istruzione e della formazione primaria.
La concezione rinascimentale dell'uomo universale comprendeva anche quella di essere un musico ed un atleta completo, dato che ciò era considerato parte integrante e non separata dall'istruzione e della formazione primaria.
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