Il requiem suona per i mass media mainstream, per la stampa ed i giornalisti allineati e proni all'establishment. Tutti ricorderanno le parole di stupore dell'inviata RAI Giovanna Botteri a seguito della vittoria di Trump in Usa:" Cosa sarà di noi giornalisti, se non riusciamo ad incidere più, nella società ? Tutta la stampa ed i mass media erano contro Trump eppure ha vinto ! ".
*Felice ed orgoglioso di essere un Giornalista libero, indipendente, etico, onesto e non allineato !
di Isabella Adinolfi, Efdd - Movimento 5 Stelle Europa
Il 2016 passerà alla storia come l'anno del definitivo tramonto del potere di influenza di stampa e tv. È rivelatrice la gaffe
dell'inviata Rai Giovanna Botteri che, dopo la vittoria di Trump, si
chiedeva quasi disperata: "che cosa succederà a noi giornalisti? Che
cosa succederà alla stampa?". Nessuno dei principali 100 quotidiani americani ha fatto un endorsement a Trump. Appoggiando Hillary Clinton i media americani hanno perso la faccia e anche la credibilità. Hanno raccontato un'America che non esiste. Non hanno capito nulla!
In Italia i media tradizionali non se la passano meglio. Il
referendum del 4 dicembre è stato la Caporetto di editorialisti e
parrucconi del giornalismo. Presagivano l'inferno e invece ha semplicemente trionfato la democrazia. L'affluenza al 69% ha mostrato al mondo chi comanda in Italia: i cittadini! Con i falsi scoop di Beatrice Di Maio e la continua drammatizzazione delle vicende romane si è toccato il fondo e i dati lo dimostrano. L'ultimo rapporto Mediobanca sull'editoria
è senza appello: il giro d'affari complessivo di Mondadori, Rcs,
L'Espresso, Il Sole 24 Ore, Monrif, Caltagirone, Itedi, Cairo e Class
Editori è passato da 5,7 a 3,9 miliardi. Il fatturato di questi imperi
dei media è calato del 32,6% e 4.500 posti di lavoro sono andati persi.
Meno credibilità equivale a meno copie vendute: la diffusione dei quotidiani è scesa del 34% negli ultimi 5 anni.
Fiumi di inchiostro diventano carta straccia mentre il mondo va
avanti con i social media. Per difendersi da questa inevitabile
estinzione, i media tradizionali si arroccano nella Celebrazione del
Potere. I continui richiami dell'Agcom
a Rai, Mediaset, Sky e La7 lo dimostrano. Ma oggi è impossibile
competere con i nuovi media che sono più veloci, ironici e spesso
completi. La politica dovrebbe occuparsi della necessità di
alfabetizzazione ai nuovi media, risolvere problemi come il
cyberbullismo e sul riconoscimento su cosa sia davvero propaganda e cosa
informazione.
Davanti a questi numeri si dovrebbe fare ammenda e autocritica e
invece si assiste alla caccia alle streghe che oggi prende il nome di "fake news"? Il Parlamento europeo ha approvato una vergognosa risoluzione che organizza una propaganda europea con i soldi dei contribuenti. Quello che viene chiamato "sostegno alla stampa indipendente" è in realtà una ingerenza per censurare le notizie scomode.
Scriveva Indro Montanelli nel 1989: "la deontologia professionale sta racchiusa in gran parte, se non per intero, in questa semplice parola: onestà.
È una parola che non evita gli errori....Ma evita le distorsioni
maliziose quando non addirittura malvagie, le furbe strumentalizzazioni,
gli asservimenti e le discipline di fazione o di clan di partito".
Parole profetiche che oggi sono le campane a morto della stampa e tv
che finora abbiamo conosciuto. Non sentiremo la loro mancanza.
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