Stiamo
cambiando senza accorgercene ed il peggio è che questo cambiamento ce
lo stanno imponendo dall'esterno. L'abbattimento delle barriere fra
stati, il globalismo planetario, la mobilità delle merci e dei capitali
gestita dalle multinazionali, dovevano passare, per forza di cose, per
l'abbattimento delle barriere culturali e identitarie fra popoli. Storicamente non c'è mai stato un periodo di così grande mobilità
d'individui, in Europa e non solo, eccezion fatta per l'ultima fase
dell'impero romano che proprio a causa delle poche nascite di "civis
romanus" e dell'enorme afflusso di stranieri, gettò le basi per la sua
fine. L'iniezione, in Italia e in Europa, di milioni d'immigrati
africani, tutti giovani maschi in età fertile, non può essere un caso.
Così come non è un caso, la parossistica proiezione di serie programmi
TV che spingono alle coppie miste.
Sono riusciti in poco meno di un
decennio, abbattendo ogni pilastro e punto di riferimento positivo e di
orgoglio, in patria ( ...dalla scuola, alla sanità, alla qualità della vita, all'industria, al degrado monumentale e culturale, alla sicurezza, al lavoro, all'immigrazione e perfino al calcio...) a farci disprezzare il nostro paese, la nostra
gente, e ad amare tutto ciò che è straniero. L'altro giorno leggevo di
quella ragazza di Rimini, bellissima, ex-miss, laureata e di buona
famiglia, devastata dall'acido lanciatole in faccia dal suo ex-fidanzato
capoverdiano e che adesso mostra in pubblico il suo nuovo fidanzato
cubano. Nulla da dire, attenzione, ciascuno può fare della propria vita
ciò che vuole, però non vi è dubbio che ci stanno manipolando e ci stanno spingendo ad abbandonare le
nostre radici. D'altra parte "una pianta senza radici è molto più facile da "gestire" e all'occorrenza da abbattere.
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