venerdì 8 febbraio 2019

" TRENITALIA NEGA IL RIMBORSO PER SOLI DUE MINUTI DI RITARDO IN MENO "




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Trenitalia: Comunicazione esito Rimborso (Id:2-2ILACNKF)

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Gentile MARIO

a seguito della sua richiesta numero RR2-197197586511, siamo spiacenti di 
comunicare di non poter procedere per le seguenti motivazioni:

Il ritardo in arrivo, certificato in 58 minuti, e' inferiore alla soglia prevista 
dalle Condizioni Generali di Trasporto:

nel caso di ritardo tra il luogo di partenza e il luogo di destinazione 
indicati sul biglietto, il passeggero potrà chiedere un’indennità pari :

  • Il 25% del prezzo del biglietto in caso di ritardo compreso tra 60 e 119 minuti
  • Il 50% del prezzo del biglietto in caso di ritardo pari o superiore a 120 minuti    
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In pratica, la soglia minima per avere diritto almeno al 25% di rimborso, sul 
costo totale del biglietto è di 60 minuti. Essendo il mio treno, giunto a 
destinazione con "soli" 58 minuti di ritardo, non ho avuto diritto al rimborso.
Trovo davvero ironico che FS si esponga a cotanta "pignoleria", quando il 
ritardo dei loro treni è pressochè la prassi, in Italia.


P.s. Tanto per farvi qualche esempio, in Corea del Sud, la puntualità è un valore 
ed arrivare in ritardo è visto come una mancanza di rispetto.

In Giappone, se un treno arriva più di un minuto dopo l'orario stabilito, è in ritardo !








PIL PRO-CAPITE STATI EUROPEI:" VARIAZIONI PERCENTUALI DAL 1991 AL 2014"


Nella mappa, variazioni del pil-pro-capite negli stati europei, dal 1991 al 2014. 

Ecco perchè per molti politici italiani, servirebbe la corte marziale.

mercoledì 6 febbraio 2019

" L'ABOMINIO DEI PENSIONATI ITALIANI, MIGRANTI ECONOMICI IN FUGA VERSO L'ESTERO !"



NEL 2017 PARTENZE IN CRESCITA DEL 3,3%



 Da gennaio a dicembre 2017 sono partiti quasi 243 mila italiani di cui il 52,8% per espatrio cioè 128.193 italiani che hanno spostato la loro residenza fuori dei confini nazionali. Gli uomini sono oltre 70 mila (55%) e le donne oltre 57 mila. Sono alcuni dei dati del "Rapporto Italiani nel Mondo 2018", giunto alla XIII edizione, della Fondazione Migrantes, organismo pastorale della Cei. Nelle partenze del 2017, che vedono una crescita del 3,3%, un peso importante lo hanno i nuclei familiari come dimostrano i 24.570 minori (il 19,2% del totale), di cui il 16,6% ha meno di 14 anni e ben l'11,5% meno di 10 anni.

SI EMIGRA SORPATTUTTO DAL NORD

Gli italiani nel 2017 sono partiti da 107 province differenti. Milano, Roma, Genova, Torino e Napoli sono le prime cinque province di partenza. La prima regione di partenza è la Lombardia (21.980) seguita, a distanza, dall'Emilia-Romagna (12.912), dal Veneto (11.132), dalla Sicilia (10.649) e dalla Puglia (8.816). I territori che in questi ultimi anni si sono particolarmente distinti - Lombardia e Veneto in primis, ma anche il Lazio - sembrano, secondo quanto emerge dal Rapporto, attraversare una fase di rallentamento, più o meno drastico a favore di Liguria, Emilia-Romagna e Puglia.

SONO CIRCA 400.000 GLI ITALIANI CHE PERCEPISCONO PENSIONE ALL'ESTERO

Sono circa 400mila i pensionati italiani che percepiscono la pensione all’estero. In Spagna, ad esempio, i trattamenti pensionistici italiani, erogati mensilmente sono 6.438 per un importo di 766€. In Ungheria abbiamo 335 italiani per un importo medio di 1.051,24€, mentre una parte di connazionali ha deciso di trasferirsi in Asia (principalmente in Thailandia): qui infatti i trattamenti erogati mensilmente sono 1.950, per un importo medio di 1.681,27€. Agevolazioni sono previste anche per chi si trasferisce alle Canarie dove non vengono applicate le imposte regionali e comunali sulle pensioni, e quindi l’importo dell’assegno è più alto di circa il 15% di quello che si sarebbe percepito in Italia. Anche in Tunisia c’è un regime fiscale agevolato per i pensionati: qui si paga solamente il 25% delle tasse sul 20% del reddito, senza dimenticare che il costo della vita è molto più basso rispetto all’Italia. Ma i Paesi in cui si può vivere meglio con la pensione italiana sono anche quelli del Sud America - Brasile su tutti - ma anche Thailandia e Ungheria dove i nostri pensionati si trasferiscono per il basso costo della vita.

QUELLO CHE I PENSIONATI ITALIANI NON SANNO E' CHE ESISTONO POSTI IN ITALIA DOVE UN AFFITTO DI UN 100mq SIGNORILE LO PAGHI 150 EURO AL MESE. DOVE ? IN UNO DEI POSTI PIU' BELLI D'ITALIA, OVVERO NEL PARCO NAZIONALE DELL'ALTA VAL D'AGRI, CHE COMPRENDE I PAESI DI:
Armento, Castronuovo di Sant'Andrea, Corleto Perticara, Gallicchio, Grumento Nova, Guardia Perticara, Marsico Nuovo, Marsicovetere, Missanello, Moliterno, Montemurro, Paterno, Roccanova, San Chirico Raparo, San Martino d'Agri, Sant'Arcangelo, Sarconi, Spinoso, Tramutola, Viggiano.



E' del tutto evidente che quando paghi un affitto così basso, le agevolazioni che ti danno alle isole Canarie, dove sei in culo al mondo, con la calima ogni due/tre settimane, i cui effetti sulla salute delle vie respiratorie, sono devastanti, te le metti sottaceto.  

Senza contare che trasferendosi nella stupenda Val D'Agri, resti in Italia, nel tuo paese, nella tua terra, nelle tue radici a poche ore di treno o di auto dai tuoi familiari, a pochi chilometri da Maratea, in posti dalla bellezza mozzafiato, con un mare da urlo, altro che le spiagge dell'Atlantico.

Avete però mai sentito le reti Rai promuovere quel territorio ? Avete mai sentito le reti del piduista di Arcore promuovere quel territorio ? Ovviamente no...