martedì 28 maggio 2019

" ANCORA UNA MULTA ALL' ITALIA DA BRUXELLES "


Saldo a credito dell'Italia nei confronti della UE


Il giorno successivo alla vittoria della lega di Matteo Salvini, la commissione europea ha fatto sapere che applicherà una multa di 4 miliardi di euro all'Italia per non avere ridotto il debito pubblico. In pratica l'Europa, quella che dovrebbe avvantaggiarci e proteggerci, applica all'Italia, la legge dello strozzinaggio, ovvero:"Visto che tu sei in difficoltà economica e non hai saputo ridurre il debito pubblico, io ti commino una bella multa, pari allo 0,2% del tuo PIL, di modo da metterti ancora di più in difficoltà". Lo stesso identico modello Grecia.

L'assurdità di questa tragicommedia sta nel fatto che l'Italia è un cosiddetto "contributore netto" della UE, ovvero come si vede dalla tabella di cui sopra, i contributi versati all'Europa nel corso degli anni, superano di gran lunga le entrate e quindi l'Italia, in consuntivo, avanza dalla UE ben 89 miliardi di euro. 

Sostanzialmente, quindi, il nostro paese ha versato nelle casse della UE, la cifra colossale di 89 miliardi di euro in cambio di "Austerity, svendita di asset produttivi, falcidia dei diritti, manomissione della Costituzione, disoccupzione, stagnazione e spread ( Guido Grossi)”. 

Non c'è che dire, un affarone. Qualcuno si stupisce poi del fatto che partiti filo-europeisti, come quello della Bonino, ovvero "Più Europa", siano rimasti tagliati fuori dal Parlamento Europeo, alle ultime consultazioni elettorali. 

Intanto, la stragrande maggioranza della stampa main-stream nazionale, ha salutato con un coro di giubilo unanime, l'annunciata fusione fra la casa automobilistica FCA nata dalla fusione fra la FIAT e la CHRISLER e la francese RENAULT.  Coro di giubilo delle solite eumenidi nazionali che non hanno tenuto minimamente conto del fatto che la "diluizione della Fiat" nel colosso internazionale franco-americano, porterà alla fine della ormai ex-industria automobilistica italiana, con maxi cedola staccata a favore della solita famiglia Agnelli/Elkann e fuoriuscita prossima della stessa dalla governance dell'azienda.

Grazie Prodi, Amato e tutti coloro che condussero l'Italia in questa Europa. La perdita della FIAT e dei suoi posti di lavoro https://www.ilfattoquotidiano.it/2019/05/27/fca-renault-fine-della-fiat/5211284/ rientra a pieno titolo in quelle scelte, condotte con metodo e lungimiranza. Se l'Italia di oggi non è neppure l'ombra del colosso industriale degli anni "80, il merito è anche vostro.

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