mercoledì 13 novembre 2019

" LA MEMORIA STORICA DELLE COSE "


Immaginiamo una poltrona antica, del seicento, appena realizzata da un bravo artigiano fiorentino ai tempi dei Medici. Il profumo del legno appena dipinto, la lucentezza del broccato rosso. 

Passano i giorni, le settimane, i mesi, gli anni, i lustri, i decenni, i secoli, fino ad arrivare ai giorni nostri. Quella poltrona non è più la stessa. Il legno, sferzato dalle intemperie ha perso, a tratti, la sua vernice. Il colore rosso del broccato si è sbiadito, La struttura si è, percettibilmente, deformata.

Bene! Però cos'è successo, praticamente, a livello ultrastrutturale ? 

Semplice ! Gli atomi di idrogeno, ossigeno, carbonio etc. che costituiscono le molecole di lignina, cellulosa, emicellulosa si sono spostati. Idem per quelli del broccato, della spugna interna, il ferro dei chiodi etc. Alcuni si sono ossidati nel tempo, altri si sono trasferiti nell'aria, altri dilavati con l'acqua. Però, essendo la sfera terrestre, un "sistema chiuso" sono ancora tutti qui, intorno alla poltrona. Bisognerà solo trovare il modo di "ridefinire atomicamente quel - momento storico atomico/strutturale ".

Ciò che voglio dire è che, prima o poi, magari fra qualche centinaio o migliaio di anni, inventeremo una sostanza liquida che lanciata sull'oggetto da "restaurare", lo riporterà al suo stato originario, ovvero alla "memoria storica molecolare" che noi desideriamo ripristinare.


"Anche il nostro Giggino - esperto di poltrone - è d'accordo !"

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