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giovedì 18 dicembre 2014

RIFORMARE IL SISTEMA DELLE PENSIONI IN UN'OTTICA PIU' EQUA E SOLIDALE AL FINE DI RICAVARE RISORSE DA DESTINARE A PROGETTI DI “WELFARE STATE”




RIFORMARE IL SISTEMA DELLE PENSIONI IN UN'OTTICA PIU' EQUA E SOLIDALE AL FINE DI RICAVARE RISORSE DA DESTINARE A PROGETTI DI “WELFARE STATE”



Recentemente su BIO SFERE, abbiamo parlato dell’ENPAB, l’Ente Nazionale di Previdenza e Assistenza a favore dei Biologi. A tal proposito fu precisato che l’ENPAB è una “Fondazione di diritto privato costituita ai sensi del Decreto Legislativo n. 103/1996 e dal 1° gennaio del 1996 si occupa degli aspetti previdenziali dei Biologi iscritti all’ONB”. 

Merita ricordare inoltre che “gli enti previdenziali (o enti pubblici previdenziali), nell'ordinamento giuridico italiano, sono le istituzioni previste ai sensi dell'art. 38 della Costituzione che gestiscono la previdenza e l'assistenza previste dall'AGO Assicurazione Generale Obbligatoria. Tali enti pubblici gestiscono quella che è comunemente detta previdenza di primo pilastro, distinta dalla previdenza complementare, detta anche "previdenza di secondo pilastro, che si attua invece su base volontaria. 

La partecipazione agli enti previdenziali è  obbligatoria per legge. Le attività sono finanziate con il prelievo fiscale contributivo diretto e indiretto”. Agli Enti di diritto pubblico, appartengono invece l’Istituto nazionale di previdenza sociale INPS e l’Istituto Nazionale per l'Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro INAIL. Al secondo pilastro della previdenza, secondo quanto riportato dalla Banca d’Italia, appartengono i : ” Fondi pensione (aperti o chiusi)  istituti da banche, assicurazioni, Società di Gestione del Risparmio (SGR) e Società di Intermediazione Mobiliare (SIM). Ai fondi aperti può iscriversi chiunque. Ai fondi chiusi, invece, possono iscriversi solo i lavoratori che appartengono a un determinato gruppo (dipendenti di un’azienda o di un gruppo di aziende; lavoratori appartenenti a una categoria, a un comparto o a un raggruppamento territoriale). Sono detti negoziali i fondi costituiti sulla base di un accordo tra datore di lavoro e sindacati o associazioni di categoria (contratti collettivi nazionali, accordi o regolamenti aziendali, accordi fra lavoratori autonomi o liberi professionisti); regionali quelli costituiti con legge regionale, ai quali possono aderire solo coloro che risiedono o lavorano nella Regione”.  

Fatta questa doverosa premessa e tralasciando la previdenza di secondo pilastro, peraltro non obbligatoria per legge; cosa si potrebbe proporre, in un contesto economico sofferente, come quello italiano, al fine di garantire una maggiore equità sociale e un riassetto del contesto pensionistico previdenziale di primo pilastro, che possa guardare con maggiore serenità al futuro ? 

Il senso più alto di una società civile è quello di distribuire equamente i compiti fra i propri membri e tutelare i suoi soggetti più deboli. Avere svolto, in età lavorativa, un mestiere usurante come il minatore piuttosto che un impegno "nobile" come quello del Senatore, non può essere considerato una discriminante nell'erogazione della pensione in età post-lavorativa. Entrambi i lavoratori, infatti, sono stati utili e necessari alla società. Il fatto che uno abbia avuto la "fortuna" o il "destino" di svolgere un mestiere o una professione, piuttosto che un'altra, non può, per uno stato equo, essere considerato diverso. Entrambi i pensionati avranno diritto a una vecchiaia serena e di riposo, con una pensione adeguata che garantisca un percorso al tramonto dignitoso. Non ritengo giusto pensare a un ritorno al "Sistema Retributivo" specie nel considerare gli ultimi anni di stipendio, come quelli determinanti ai fini del calcolo pensionistico, così come ritengo profondamente ingiusto l'attuale sistema contributivo. Bisogna a mio giudizio, liberarsi dagli schemi mentali preconcetti e ragionare in termini di giustizia ed equità sociale, riformulando con spirito innovativo l'intero schema pensionistico. 

Se in vita lavorativa, sei stato un alto Dirigente e hai guadagnato diversi milioni d'euro l'anno, non puoi, in vecchiaia, pretendere che lo stato ti eroghi una pensione proporzionale ai tuoi guadagni. Potrai invece, nel corso dell’età lavorativa stessa, rivolgerti a una delle tante strutture previdenziali di secondo pilastro e approntarti un piano pensione privato. 

Lo Stato ha il dovere di tutelare, piuttosto il minatore, che non solo, ha svolto un mestiere usurante e debilitante, ma, con l'attuale sistema pensionistico, si vede costretto a percepire pure una pensione irrisoria. 

Le pensioni erogate dallo stato (tutte), dovrebbero avere un range di fluttuazione, diciamo fra una pensione minima di 1000 e una pensione massima di 3000 euro/mese, considerato l'attuale costo della vita. 

Ovvio che andrebbero di volta in volta adeguate alle condizioni economiche del paese. L'importo da versare ai fini pensionistici per ciascun lavoratore dovrà essere valutato attentamente in fase di dibattito sulla proposta di legge. La base da cui partire, però, potrebbe e forse dovrebbe essere questa.
Le risorse ricavate dal “riallineamento delle pensioni extra-range”, potrebbero essere impiegate al fine di garantire un welfare state, più efficiente e più europeo, a partire dal mantenimento di un SSN di tipo universalistico aderente ai principi sanciti dall’art. 32 della nostra costituzione.



 

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