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giovedì 18 dicembre 2014

L’Olio d’Oliva: "Il nostro oro liquido" - Lungo le millenarie rotte percorse dal prezioso alimento; dall’antica Siria dove pare fosse coltivato e prodotto già 8000 anni fa, fino ai giorni nostri





L’Olio d’Oliva: "Il nostro oro liquido"

Lungo le millenarie rotte percorse dal prezioso alimento; dall’antica Siria dove pare fosse coltivato e prodotto già 8000 anni fa, fino ai giorni nostri



La coltivazione dell’olivo, sembra avere radici antichissime. Resti fossili di una pianta considerata dagli esperti, fra le progenitrici dell’attuale pianta d’olivo, sono stati ritrovati nei pressi di Livorno e datati venti milioni di anni fa. Gli atleti dell’antica Grecia, usavano ungersi il corpo prima delle competizioni, e il suo mistico bagliore, ha illuminato per secoli la storia. Secondo un’antica leggenda, quando Crecrope, il primo leggendario Re d’Atene, figlio della madre terra, fondò Atene, molti Dei se ne contesero la sovranità.  Zeus, allora, per risolvere la disputa, stabilì che la sovranità di Atene sarebbe andata a colui che avesse offerto il dono più utile all’umanità. Gli Dei fecero a gara a chi offriva il dono più prezioso o più importante. Poseidone, batté il suo poderoso tridente sul mare, da cui ne uscì un bellissimo cavallo, che offrì a Zeus. Atena, invece, portò in dono una pianta d’Ulivo; un albero dai cui frutti, gli umani avrebbero ricavato un nettare che sarebbe diventato uno degli alimenti più importanti per l’alimentazione e l’economia dell’intera umanità. Zeus, colpito dal dono di Atena, la nominò protettrice di Atene. Un’altra leggenda narra che, il primo uomo creato da Dio, Adamo, quando morì, fu seppellito sul monte Tabor. Sulla sua tomba, nacque un albero d’ulivo, pare da un seme che Adamo aveva portato con sé dal paradiso terrestre. Come non dimenticare inoltre, le citazioni bibliche: la colomba che porta a Noè un ramoscello d’ulivo stretto nel becco ad annunciare la fine del diluvio universale o l’episodio di Gesù sul Monte degli Ulivi, narrato nel Vangelo secondo Matteo e rappresentato su tela, in uno splendido dipinto del Caravaggio, intitolato appunto: ”Cristo sul Monte degli Ulivi”. Poche piante, insomma, hanno attraversato la storia, da protagonista, come l’ulivo. Ippocrate ad esempio raccomandava ai suoi pazienti, l’olio in caso di ulcere, oppure Plinio, che scrive in uno dei suoi manoscritti: ” Ci sono due liquidi che fanno molto bene al corpo umano: il vino per uso interno e l'olio per uso esterno". Oggi, in realtà sappiamo che l’Olio d’Oliva, così ricco in grassi monoinsaturi e con un elevato potere anti-ossidante, ha anche una forte attività nella prevenzione dei disturbi cardio-vascolari legati ad alcuni processi ostruttivi delle arterie. Fra storia e medicina, fra passato e presente, l’olio d’oliva ancora oggi, in piena alba del terzo millennio, mantiene intatta la sua carica di misticismo. Le sue, indubbie e molteplici proprietà salutari, lo rendono un protagonista del nostro tempo passato e presente. Non resta quindi che augurarci che anche in futuro “l’oro liquido”, come lo chiamava Omero, continui a identificare quel modo di alimentarsi e forse anche di vivere, che chiamiamo “dieta mediterranea” e che forse, ahimè, stiamo un po’ dimenticando.

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