martedì 29 dicembre 2015

"87 ORE" - IL FILM SUGLI ULTIMI GIORNI DI VITA DI FRANCESCO MASTROGIOVANNI.



"87 ORE sono quelle registrate dalle telecamere di sorveglianza all’interno del reparto psichiatrico di un ospedale pubblico a Vallo della Lucania. 87 ore in cui medici e infermieri sorvegliano a distanza i pazienti e tra loro Francesco Mastrogiovanni , maestro elementare , che dal reparto non uscirà vivo dopo cinque giorni di un trattamento sanitario obbligatorio TSO che si trasforma in un trattamento di tortura e in un reato di omicidio. Il film di Costanza Quatriglio ricostruisce attraverso i video acquisiti nel processo le tappe di questo percorso crudele , disumano e illegittimo. Dall’arrivo in ospedale al letto di contenzione con le caviglie e i polsi legati da cinghie per cinque giorni ininterrottamente , Francesco non verrà mai visitato, mai curato o nutrito , mai neanche lavato. Un lager dei nostri giorni nella "civilissima Italia", all’interno di un’istituzione pubblica messo a nudo da telecamere di sorveglianza che sempre di più contribuiscono a far luce su atti criminosi.  Il film parte da un soggetto della regista , di Luigi Manconi e di Valentina Calderone dell’Associazione A Buon Diritto, è patrocinato da Amnesty International e coprodotto RAI3 e DOCLAB di Marco Visalberghi.  Un documentario unico nel suo genere, un documento prezioso per far luce su quel reparto psichiatrico e aprire una seria discussione sulla legittimità dell’uso della contenzione fisica nei reparti psichiatrici degli ospedali e sull’ esito sempre più frequentemente negativo dei trattamenti sanitari obbligatori.

Costanza Quatriglio ha esordito nel 2003 con il film "L’isola" alla Quinzaine des Réalisateurs del festival di Cannes. Doc3 ha trasmesso i suoi "Il mondo addosso" (Festa del Cinema di Roma 2006), e "Il mio cuore umano", ritratto della cantante Nada Malanima (Evento Speciale al Festival Internazionale di Locarno 2009). Nel 2013 dirige C"on il fiato sospeso", presentato alla Mostra del Cinema di Venezia e trasmesso da Rai Tre. Con "Terramatta" nel 2013 e "Triangle" nel 2015 vince il Nastro D’Argento per il Miglior Documentario italiano".

"Domani tutti potranno vedere come un uomo è stato TORTURATO in un ospedale pubblico. In Italia, nel 2009.
TRASMETTERE quelle immagini è stato NECESSARIO.
NECESSARIO per EVITARE che ACCADA ad altri.
NECESSARIO per RISVEGLIARE LE COSCIENZE di tutte quelle persone che hanno fatto finta di non sapere cosa accadeva all'interno di quel reparto.

Spero che domani in molti VEDANO e si rendano conto che su quel letto c'era mio zio, ma poteva accadere a ognuno di noi.
Mio zio, come afferma la sentenza di primo grado, è stato SEQUESTRATO in un ospedale pubblico ed è stato privato dei suoi diritti fondamentali. ( Giornalista Grazia Serra )

domenica 22 novembre 2015

" EVOLUZIONE DELLA SPECIE "


La storia dell'umanità indica come comparsa dei primi "ominidi", un periodo compreso fra i 2,5 e i 2,6 milioni di anni addietro. La cosiddetta "civiltà moderna", risalente a non più di 2000 anni fa, che ci viene fatta credere come "unica possibile", invece è semplicemente la peggiore. Un fugace "battito d'ali" nell'immensità del tempo. Un ritaglio di storia permeato da cupidigia, mostruosità, guerre, ingiustizie e nefandezze che i posteri stenteranno a credere come possibile.

"GANG STALKING O TARGETED INDIVIDUALS"


Direttamente dall'america, importiamo adesso in Italia, anche questo genere di crimini. Chiunque ne sia a conoscenza o ne sia vittima è pregato di mettersi in contatto, anche in forma anonima, lasciando un messaggio in calce al post.

domenica 6 settembre 2015

ROMA:" ROSY BINDI ACCERCHIATA E CONTESTATA DA MANIFESTANTI "


In tutta onestà non è stato facile reperire questo video. Come da prassi consolidata, ogniqualvolta, sul web circola materiale che documenta fatti o atteggiamenti contrari al governo o alla sua politica, la tendenza è quella di censurare o comunque, di non diffondere. Anche in questo caso, come in passato, ci si è voluti adeguare al trend, tanto che nessun TG nazionale, ha trasmesso le contestazioni "determinate" di cui è stata oggetto Rosy Bindi, in quel di Roma nei pressi di Montecitorio. 

D'altra parte la Rosy era quella politica che nel salotto "buono" di Bruno Vespa, nel 2007 (se non ricordo male) , quando era Ministro per la Famiglia, decantò le lodi dell'immigrazione massiccia in una Italia, ebbe a dire lei, che aveva bisogno di "tantissima manodopera straniera" per fare i lavori che gli italiani "non volevano più fare". Alla luce degli accadimenti che seguirono, fu una visione prospettica realistica, non c'è che dire.




sabato 5 settembre 2015

L'UNGHERIA DI ORBAN


orban.jpg


"Se c'è un Paese che gode di cattiva stampa, giusto per non dire diffamazione, quello è l'Ungheria. E quando non è presente un articolo costruito per parlarne in termini negativi allora è silenzio totale. Tutti i giornali “progressisti” (ma anche quelli cosiddetti di centro-destra), come qui la solita Repubblica, o il Corriere, o altrove il N.Y.T., l'Economist, la Bild-Zeitung, le Figarò, l'Humanitè ecc...se scrivono un articolo è solo di critica se non proprio per calunniare.

E non è certo un caso.
(N.B. Qui da noi hanno perfino organizzato un “girotondo” per la “democrazia” contro l'antidemocratico Orban. Che però è stato eletto da un'ampissima maggioranza, mentre qui i "girotondi democratici" non si sono accorti che non si vota ormai da 4 anni e Monti è andato su con una congiura di Palazzo. Quisquilie.)

La vecchia Ungheria pro-Troika

L'Ungheria a Governo progressista-socialista (cioè pro-Troika, perchè questo vuol dire ormai progressista di sinistra da almeno 25 anni, al pari di quelli di centro-destra) aveva accumulato un debito elevato in pochi anni e costruito la dinamica usuale, con relativo intervento dell'FMI per 20 miliardi, aiuti condizionati a programmi EU ecc... con la solita spirale debito-austerity, cioè la ricetta classica della Troika. Nel 2010 gli Ungheresi hanno eletto il “mostro” Viktor Orban. Che nel 2011 ha iniziato delle riforme completamente contrarie alle “raccomandazioni” dell'EU e basate sull'interesse Nazionale (una colpa gravissima questa).


I risultati di Orban

1. Banca Centrale indipendente Intanto, pur mantenendo l'indipendenza della B.C. ha cambiato i criteri di nomina (che da noi ad esempio sono solo formalmente del Tesoro, perchè comunque sono su “indicazione” della B.d.I., cioè in pratica della BCE, cioè della Troika). E così ha nominato Matolcsy, che era Ministro dell'Economia, e che segue la sua linea. Cioè ha riproposto uno schema normale in cui Governo e B.C. lavorano in accordo, e non con una B.C. dipendente da interessi e visuali prevalentemente extra-nazionali.

L'Unione Europea si è subito scatenata intentando una procedura di infrazione. I giornali hanno parlato immediatamente di “attentato gravissimo alla democrazia”. Contemporaneamente Moody's, S&P e Fitch hanno ribassato, per lo stesso motivo, il rating dell'Ungheria. Hanno poi attaccato il fiorino.

Ma poi hanno smesso. Perchè Orban ha tirato dritto e Matolcsy gli ha detto a muso duro che faceva default la mattina dopo, e quella dopo ancora Orban nazionalizzava tutto e così ci rimettevano tutti i soldi.

2. Multinazionali tassate Ha messo una tassa temporanea (cosiddetta di crisi) su banche e multinazionali. Subito l'EU ha prodotto una serie di documenti di minaccia. Intanto i giornali hanno iniziato una musica coordinata con Orban nazista, fascista, sciovinista, razzista, antisemita ecc... I leader e giornali “di sinistra” nostrani (Il Fatto, il Manifesto ecc...) si sono subito distinti, quanto a senso del ridicolo, perchè, a parte strapparsi i capelli sull'antidemocratico Orban, si sono guardati bene dal menzionare anche vagamente al lettore questa tassa sul grande capitale. Come del resto gli Stiglitz e i Krugman, pure critici sull'austerity, ma mai una parola su tassare banche e multinazionali. E più ridere ancora hanno poi fatto i Tsipras e i Varoufakis delle “linee rosse” a favore di lavoratori e pensionati ma che in 6 mesi mai però hanno proposto di fare un provvedimento analogo per reperire i soldi per quei lavoratori e pensionati. Che caso.

3. Riduzione delle tasse Ha abbassato le tasse (flat tax) al 16% (oggi al 15%) dal 44% che erano, con ciò spingendo i consumi. L'EU e i giornali si sono scatenati immediatamente in previsioni di default e poi di “iniquità” quando il default non c'è stato. [Sono molto equi loro con aliquote arrivate al 50 - 60% - 70% di tassazione].

4. Aumento dell'IVA Ha alzato l'IVA al 27% [che era invero un'aliquota alta nel 2011] cioè ha spostato il carico sulla tassazione indiretta (salvo alcuni beni di prima necessità dove invece ha ribassato l'IVA). Altre critiche feroci. Però ora l'IVA qui da noi è già al 22% (l'anno prossimo sarà al 23%) e in Grecia è già al 23%, ma con a fianco però tassazioni dirette di oltre il 50%, e non del 15% come in Ungheria.

5. Aiuti alle PMI Ha posto in essere finanziamenti e aiuti massicci alla PMI. Altre “procedure” della EU sulla “concorrenza violata” (Ma a loro vanno bene i monopoli della grande impresa però). Orban ha tirato dritto.

6. Riduzione dei tassi Ha ridotto progressivamente ed aggressivamente i tassi dal 7,5% all'1,35%.

7. Ha convertito i finanziamenti in valuta estera in fiorini (erano i mutui in valuta estera a basso tasso fatti dagli Ungheresi, ma che dopo la crisi e la svalutazione del fiorino erano diventati per loro molto onerosi).

8. Ripagato i debiti all'FMI Ha ripagato in anticipo all'FMI i 20mld che avevano dato all'Ungheria quando era pressochè in bancarotta come la Grecia, per avere le mani più libere, e l'ha invitato pure a chiudere gli uffici FMI a Budapest.

9. Nazionalizzazione delle banche Ha nazionalizzato parte del sistema bancario nazionale e parte dei fondi privati pensionistici.

10. Bollette e servizi Ha ridotto le bollette e le tariffe dei servizi.
Morale: l'Ungheria era in fallimento, con la spirale austerity-debito/PIL solita. Oggi viaggia al 3,6% di PIL, con un deficit/PIL sotto il 3% e inoltre ha ridotto il debito dall'80,9% al 77,3% dove ovunque in Europa invece è aumentato. Ha ridotto il debito estero, ha aumentato le riserve valutarie. Tutto questo in un'Europa dove la crescita è asfittica e cresce solo il debito.

Qui comunque uno si guarda tutto quello che vuole,se intende verificare i dati appena scritti. L'EU rosica infuriata e non potendo dire niente manda fuori analisi "che non durerà" e l'unica cosa che evidenzia è la poca crescita del credito al consumo, dovuta alla mancanza di osservanza delle sue “raccomandazioni”. I giornali intanto parlano solo "del muro" e del fatto che Orban ha detto chiaro e tondo che l'Ungheria accetta stranieri [We welcome foreign investors, artists, scientists, but we don't want to mix on a mass scale] ma non vuole essere un Paese multietnico con una immigrazione forzata di massa. (Questa di non volere una mescolanza forzata è un'altra colpa gravissima per tutti, salvo per Israele). Ma non dicono una riga sul resto, nè fanno un confronto con gli altri Paesi sotto il profilo economico e sociale.

Le multinazionali e le banche estere sono state più pragmatiche, tutto sommato. Hanno visto che la maggior tassazione verso di loro non ha compromesso più di tanto i profitti, anzi, dato l'aumento di attività e consumi. Questa tassazione poi sarà man mano ridotta entro il 2020 (e avranno sgravi fiscali per 10mld di fiorini) e già la ERSTE Austriaca è entrata [e con lei Tedeschi, Americani, Inglesi ecc...nei settori industriali e commerciali.] A febbraio 2015 è stata, dopo lotte infinite, firmata infatti una “pax bancaria” garantita pure dalla BERS (Banca Europea per la ricostruzione e sviluppo) e in cambio di sgravi il sistema bancario si impegnerà però a maggiori finanziamenti di progetti, soprattutto infrastrutturali.

L'Ungheria ha comunicato intanto alla Ue che manterrà il programma di lavori pubblici finanziati dal Governo e manterrà i prestiti a tassi agevolati alle piccole e medie imprese e inoltre farà un altro taglio alle bollette dei servizi per ulteriori 10 miliardi di fiorini. Bruxelles ha subito fatto sapere che “dovrà valutare” in termini di “normative sulla competizione”.

Il fatto è che a Bruxelles dovranno farsene una ragione: l’Ungheria sta dentro a tutti i parametri Europei e non ha debiti come la Grecia. Non è perciò molto ricattabile. Dovranno quindi tutt'al più ridursi a studiare qualche rivoluzione colorata “a la Soros” per “normalizzare” l'Ungheria. Che non è purtroppo esclusa. Basterà vedere se e quando comincerà una campagna stampa mondiale in grande stile sui “nazisti, fascisti, razzisti, sciovinisti ecc.. 
 ( Fonte
http://www.beppegrillo.it/2015/09/lungheria_di_orban.html)

venerdì 28 agosto 2015

"QUANDO L'ECONOMIA SUONA IL REQUIEM !"

Il grafico che segue fornisce un raffronto tra il  declino del Pil  e l'aumento della pressione fiscale in Italia, dal 1980 al 2014. L'andamento del Pil  (banda azzurra, scala sinistra) è ottenuto come media mobile a 10 punti, su  dati forniti dall'Ocse; mentre i dati sulla pressione fiscale (linea rossa, scala destra) sono stati presi dal database della Banca d'Italia. Come si può notare, nel 1980 la pressione fiscale era al 30% del pil; oggi è vicina al 45%.


Risulta del tutto evidente, alla luce dei dati testè descritti, che l’insistenza della stampa ita­liana, del governo, sui pre­sunti suc­cessi delle riforme è oggi cifra del bara­tro intel­let­tuale e ana­li­tico in cui è spro­fon­dato il Paese. Il Ministero del Lavoro, per bocca del suo Ministro Poletti, ha snocciolato con nonchalance, una serie di dati, mirati a dimostrare che nei primi sette mesi del 2015, i nuovi contratti a tempo indeterminato erano ben 630.585, salvo correggersi in un nuovo comunicato, riaggiustando la cifra a 327.758. "Oggi le comiche !". Nemmeno in Burkina Faso, con tutto il rispetto per quel paese.

Ovviamente, con uno storico ed un presente di recessione economica di questo tipo e soprattutto in virtù del fatto che non se ne vede, almeno a breve l'uscita è "in realtà" impossibile creare nuovi posti di lavoro nel paese. Se a questo aggiungi le centinaia di migliaia di clandestini che stanno entrando in Italia ed ai quali, in maniera miope, si sta dando ospitalità in strutture ricettive, spesso a tre o quattro stelle, promettendogli posti di lavoro ed inserimento è chiaro che stai buttando le basi per una "bomba ad orologeria sociale".

Quando finiranno infatti i fondi UE di 35/40 euro al giorno per immigrato, vorrei sapere come farà il governo italiano a gestire l'integrazione lavorativa di una tale mole di persone. Fra l'altro, il peggio di questa crisi è che i laureati italiani stanno emigrando. Vedi Londra con circa 60000 immigrati italiani in un solo anno.

Con l'emigrazione dei laureati italiani, emigra anche la speranza per il paese di una rinascita economica a breve, medio termine.

Dulcis in fundo come la ciliegina sulla torta, di seguito gli effetti che questo stato di cose, sta portando su quello che era il nostro fiore all'occhiello, ovvero "la sanità".

Queste le parole, pronunciate ieri da Gino Strada: Credo opportuno, dopo avere letto alcuni commenti critici al mio post precedente, fare qualche precisazione, per evitare equivoci e malintesi. Ho sempre ritenuto, detto e scritto che la sanità italiana è stata per lungo tempo una delle migliori del mondo. Purtroppo non è più così, la casta politica – con la pesante complicità di importante parte della classe medica – ha progressivamente smantellato quel sistema negli ultimi decenni, trasformando gli ospedali in aziende il cui primo obiettivo è il pareggio di bilancio e non più la salute dei cittadini. Il risultato finale è che oggi circa dieci milioni di italiani (rapporto ufficiale del CENSIS) non ce la fanno più a curarsi come dovrebbero.

mercoledì 26 agosto 2015

" TUTTO QUELLO CHE NON SAPETE E' VERO ! "

Chissà perché, in Italia, se uno si azzarda a vedere le cose da una prospettiva diversa, rispetto alla massa, spesso è definito "complottista". L'atteggiamento insito nella negazione "a prescindere" del pensiero discordante dal comune sentire o meglio "percepire", ricorda molto la santa inquisizione. Così, nuovi "eretici" affollano le piazze virtuali del web, mentre ossute dita puntate, li condannano "virtualmente" al rogo, per essere andati contro, il pensiero ortodosso comune. Eppure, il volgo dovrebbe sapere che se sei chiuso all'interno di una "scatola" dalle mura finemente dipinte, sarà difficile che te ne rendi conto. A meno che, appunto, non cambi prospettiva e guardi la tua condizione da una posizione esterna alla scatola.


Questo tipo di approccio, a mio giudizio, è molto utile anche in ambito professionale. Molti, cosiddetti "esperti" di settore, certamente beneficerebbero, nel comprendere meglio le cose, di un punto di vista "esterno" alla professione. Questo, proprio in virtù del fatto che il "profano" riesce a vedere da "punti di vista" differenti, spesso scevri da dogmi inculcati in maniera conscia o inconscia, quello che un "professionista" persiste nel vedere, senza aprirsi a nuove prospettive. Come disse qualcuno:"Tutto quello che non sapete è vero !!. Chissà che a qualche politico "di professione", non fischino le orecchie.


UOMINI


Dal romanzo di Leonardo Sciascia, "Il Giorno della Civetta", : « Io ho una certa pratica del mondo; e quella che diciamo l’umanità, e ci riempiamo la bocca a dire umanità, bella parola piena di vento, la divido in cinque categorie: gli uomini, i mezz’uomini, gli ominicchi, i (con rispetto parlando) pigliainculo e i quaquaraquà… Pochissimi gli uomini; i mezz’uomini pochi, ché mi contenterei l’umanità si fermasse ai mezz’uomini… E invece no, scende ancor più giù, agli ominicchi: che sono come i bambini che si credono grandi, scimmie che fanno le stesse mosse dei grandi…E ancora più giù: i pigliainculo, che vanno diventando un esercito… E infine i quaquaraquà: che dovrebbero vivere come le anatre nelle pozzanghere, ché la loro vita non ha più senso e più espressione di quella delle anatre»


Gli Uomini che un tempo ti stringevano la mano ed era come un contratto scritto e firmato. Gli Uomini che quando ti dicevano:"Le faccio sapere domani, oppure ha la mia parola, o ancora avrà la mia risposta settimana prossima", cascasse il mondo, rispettavano gl'impegni presi, anche a costo della loro stessa vita. Impegni presi, pagamenti promessi, sembra che l'Italia post Berlusconiana/Dalemiana, non sia più riconoscibile. I veri Uomini sono rarissimi. Pieno invece di piglianculo e quaquaraquà, con la pala. Gente che promette e puntualmente non mantiene. D'altra parte cosa aspettarsi da un popolo i cui rappresentanti istituzionali, sono la massima espressione di questo andazzo. Renzi, definito, da Grillo:"Il mentitore seriale" ne è il massimo esempio. "Letta stai sereno !". Pugnalato dopo pochi giorni, alle spalle. Menti fragili, convinte che questa sia la vita. Convinti che questo è il modo giusto di rapportarsi agli altri. Eppure il mondo, la società non è sempre stata così e comunque, di sicuro, non ne è l'espressione migliore o la sua evoluzione. Trattasi piuttosto di "Involuzione sociale". Purtroppo non c'è molto da fare in questi casi. L'Etica è un approccio esistenziale e professionale, che andrebbe insegnato a scuola, sin dalle elementari. A Noi, nel frattempo, non resta che continuare a comportarsi, seppur in controtendenza, da Uomini e dare così, a tutti gli altri, il buon esempio.


martedì 25 agosto 2015

" INGIUSTIZIE ITALIANE ! "

In Italia esiste un problema serio. Un problema che travalica la ragione per addentrarsi in dinamiche e mondi, sconosciuti ai più. La domanda che ci si pone è :"Com'è possibile che si accolgano in Residence ed Hotel, immigrati clandestini e si lasci finire sotto un ponte tanti italiani ?".

Certo! Qualcuno potrà obiettare che non sono molti i casi di cronaca di questo tipo. Eppure non è così. Una analisi approfondita, può forse rendere l'idea sulle reali dimensioni del fenomeno.


"E' il caos !". Come fiumi in piena, torme d'immigrati, sfondano gli esili argini eretti a protezione dei confini e fluiscono nelle grandi città, nei paesini, nelle frazioni. Molti di loro ospitati negli Hotel, si ergono inconsapevolmente e loro malgrado ad icone dell'ingiustizia umana e terrena. Le "chiuse" sapientemente guidate da menti esperte transnazionali, regolano i flussi. I politici, come utilitarie in folle, parlano a vuoto, facendo solo rumore, ma senza mai muoversi dal posto e dai "fatti" dove sono sempre stati, al caldo, cullati e rassicurati dai loro stipendi faraonici. I mass-media, come idrovore telecomandate, pescano eventi e dichiarazioni ad hoc, dagli abissi della cronaca, a protezione e supporto del baccano dei politici e le servono ad un popolo sempre più inquieto, ignaro, arrabbiato e dubbioso. La verità è quasi sempre diversa.


 LA CRONACA



Aversa - Vive da dieci anni in auto. Una vita decorosa, una casa, un lavoro e la semplice dignità di essere umano. Richieste sacrosante, richieste a volte anche ovvie, scontate, logiche, laddove esiste una logica ed una normalità. Non è il caso di Nicola Fabozzo, un aversano, nato a Casaluce, di 45 anni, che da dieci anni "abita" in una Fiat 500 parcheggiata in un'area pubblica. E' un uomo a cui la vita è sfuggita di mano. Era una persona normale fino ad un decennio fa, aveva una moglie e un figlio, un lavoro normale, di agente penitenziario a Secondigliano. Poi le amicizie sbagliate, la droga, la comunità di recupero, l'inizio della fine. Ha perso lavoro e famiglia, non vede il figlio tredicenne da quando questi ne aveva tre. Oggi Nicola è una persona diversa, il lungo percorso di disintossicazione lo ha segnato, ma gli resta la volontà forte, fortissima, di ricominciare. Guardare la sua auto è uno spettacolo che fa male dentro. Una piccolissima "casa", che accoglie un uomo alto quasi 1 metro e 90, con coperte, qualcosa da mangiare e bottiglie d'acqua. In un angolo una foto sbiadita, il ricordo della vita che si è lasciato alle spalle. Una casa dove vive anche in questi giorni di freddo, quando tutti nelle case festeggiano il Natale al caldo dei camini. Aversa non può girare lo sguardo e far finta di nulla, non può accontentarsi di lasciare un sacchetto della spesa accanto alla 500 di Nicola e tornare alla vita di sempre. Per questo, dopo qualche titubanza, abbiamo deciso di fargli lanciare un appello attraverso le nostre telecamere. Il suo desiderio? "Una casa, anche piccolissima, ma che sia una casa. E un lavoretto, mi arrangio a fare tutto". (29.12.10)

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ROMA: SFRATTATO VIVE IN AUTO COL CANE, 'TROPPO COLTO PER LAVORARE'/LA STORIA, PER ACCOGLIERLO LA CARITAS GLI CHIEDE DI AFFIDARE LUCKY A UN CANILE (Adnkronos) - In queste condizioni per Marco Proietti la possibilita' di andare a vivere in affitto diventa sempre piu' un miraggio. Perche' se il sussidio, insieme al contributo sull'affitto previsto dalla legge sull'emergenza abitativa, potrebbe bastare a pagare i canoni mensili, con 300 euro ogni 2 mesi diventa impossibile risparmiare per mettere da parte le due mensilita' richieste alla sottoscrizione della locazione. Ad aiutare Marco solo la sua compagna che spesso gli porta qualcosa da mangiare, dai parenti solo qualche telefonata. Neanche la Caritas lo puo' accogliere, a meno che non decida di affidare Lucky a un canile. Ma a queste condizioni Marco preferisce vivere per strada mentre continua a darsi da fare in cerca di casa e lavoro.

POVERTA': 8,3 MLN ITALIANI INDIGENTI, E NEL LAZIO UNA FAMIGLIA SU TRE E' A RISCHIO/SCHEDA (RIF.: ''ROMA: SFRATTATO VIVE IN AUTO COL CANE, TROPPO COLTO PER LAVORARE/LA STORIA'') Roma, 1 nov. - (Adnkronos) - Italia sempre piu' povera. Sono 8,3 milioni i cittadini che vivono in poverta', pari al 13,8% della popolazione: famiglie numerose, monogenitoriali e del Sud le piu' colpite. Ma in tempi di crisi economica, la poverta' sta cambiando volto: secondo i dati raccolti dalla Caritas nel Rapporto 2011 su poverta' ed esclusione sociale in Italia, il 20% delle persone che si rivolgono ai Centri di ascolto in Italia ha meno di 35 anni. In soli cinque anni, dal 2005 al 2010, il numero di giovani e' aumentato del 59,6%. Il 76,1% di essi non studia e non lavora, percentuale che nel 2005 era del 70%. Dunque, l'Italia e' ben lontana dal trovare una soluzione efficace alla piaga della poverta': se nel 2009 erano 7,8 milioni i poveri (13,1%), nel 2010 hanno raggiunto quota 8,3 milioni (13,8%). In totale in Italia sono 2,73 milioni le famiglie povere. Se questi sono i dati nazionali, anche nel Lazio la situazione e' difficile: un terzo delle famiglie della regione, infatti, secondo l'indagine realizzata da Eures e Upi Lazio e allegata al Rapporto 2010 sulle Province del Lazio, e' a rischio poverta'.

ROMA: PRESIDENTE IV MUNICIPIO, A SFRATTATO SUSSIDIO IN RITARDO PER TAGLI COMUNE Roma, 1 nov. - (Adnkronos) - "Purtroppo le difficolta' economiche in cui versa lo Stato si riversano inevitabilmente sulle casse del Comune e quindi dei Municipi. E ovviamente a risentirne di piu' sono i servizi sociali, i piu' delicati". Il presidente del IV Municipio di Roma, Cristiano Bonelli, giustifica cosi' all'Adnkronos i ritardi delle casse municipali nell'erogazione degli aiuti ai cittadini indigenti, segnalati da Marco Proietti che, da circa un anno, vive in un'auto in via Nomentana a Roma. Perso il lavoro e' stato sfrattato e ora la sua unica fonte di sostentamento e' un sussidio del Municipio: trecento euro ogni 2 mesi corrisposti, come racconta lo stesso Proietti, con almeno 20 giorni di ritardo. Sono i tagli e i lavori di risanamento del debito a livello comunale, riferisce Bonelli, le problematiche alla base dell'inefficienza del servizio municipale. "Il contributo economico viene corrisposto dal municipio tramite assegno che pero' viene erogato dalle casse centrali dell'amministrazione comunale - spiega il presidente - I nostri assistenti sociali svolgono un lavoro molto difficile: raccolgono le richieste avanzate sul territorio, valutano le situazioni caso per caso, cercando di dare risposta a tutti coloro che vengono considerati realmente bisognosi. I soldi, pero', arrivano dopo una serie di valutazioni ulteriori effettuate a livello centrale".

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Torino, Anna e Stefano e i loro due bambini sono stati sfrattati. Senza un tetto sono costretti a vivere in un'automobile . Ecco come mamma Anna racconta il loro dramma.

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Questa è la Storia di un uomo, uno dei tanti sparsi per l'Italia. Il suo nome è Arturo, costretto a vivere in una roulotte dal 2013, perché ? Perché è stato sfrattato non potendo pagare un fitto di 400 euro al mese, percependone 600 di pensione. Quello che duole è vedere l'indifferenza del Comune di Ravenna, del Sindaco e della gente. Vicino ad Arturo a pochi metri oltre la ferrovia ci sono extracomunitari a cui vengono portati ogni giorno da mangiare da parte della CARITAS, ( oltre una diaria giornaliera di 35 euro ) ma Arturo non rientra nella lista. E' indecoroso, vergognoso, essere trattati in questo modo dallo STATO. Lo STATO provvede ad alloggiare gli extracomunitari in alberghi e altre strutture ma lascia per strada un suo cittadino. Davvero lo sdegno e indignazione non ha eguali. Sono passato altre volte sotto questo ponte, ma oggi ho intravisto una figura esile, un uomo seduto su una poltrona sgualcita, e mi sono fermato andandogli incontro...sono stato assalito da una profonda angoscia... come un nonno possa finire in questo stato, e dalla indifferenza della gente che passa ogni giorno sotto quel ponte. Come scrissi tempo fa cito una frase : " Chi non si immedesima negli altri è estraneo a se stesso " chi è indifferente ad un a roulotte sotto un ponte, con un nonnetto, in quelle condizioni,isolato, che vive per strada è permettetemi senza cuore, senza occhi, quando si è indifferenti ad un Vita umana non si è nella Vita. Arturo è in graduatoria per una casa popolare. Ad oggi risulta 1050mo e su 1050 solo 11 sono italiani, il resto tutti immigrati. (Don Donato)

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Costretto a dormire in macchina dopo aver perso lavoro e casa a causa di una polmonite da legionella.

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Reggio Calabria: Marito, moglie e quattro figli dormono in macchina da due mesi. 

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Assemini: disoccupati e senza soldi, vivono in auto per non "occupare". La storia di Federica  - P.s. Notare che nel video al minuto 12:10 il collega giornalista chiede al Sindaco di Assemini se possono incontrarsi al momento, anche con federica ed il sindaco risponde:"No no adesso sto andando a pranzo e poi alle 6,30 ho consiglio comunale e poi non ho voglia di essere ripreso...sai sono casi molto personali !".

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Emanuela e Giampiero perdono lavoro, casa e dormono in macchina !

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Cusumano da 20 giorni dorme in macchina NewsAgrigentoTv !

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La terra di mezzo è il parcheggio di un ipermercato. Il compromesso fra la strada e una casa. Il tetto è mobile, il giaciglio provvisorio. Ma i servizi sono garantiti: basta farsi spazio tra buste e carrelli, facendo attenzione a non incontrare tra i clienti qualche vecchia conoscenza. Monia e i suoi due figli da un mese e mezzo vivono così: accampati in una roulotte, alla periferia di Bari, all’ombra del centro commerciale Ipercoop in viale Pasteur. “Cinque metri di lunghezza, ma compresi bastone e gancio da traino”, scherza Emanuel, il più piccolo. Petto nudo, faccia nascosta sotto l’ombrellone.

bari rulotte



“Non entriamo nella roulotte perché soffocheremmo – si giustifica – E poi c’è troppo disordine”. Ventun anni, portamento da capofamiglia, quando ad aprile è arrivato lo sfratto esecutivo per morosità incolpevole frequentava il quarto anno all’istituto alberghiero Perotti. “Ho lasciato, non potevo mica pensare alla scuola – sussurra con gli occhi lucidi- Ma a settembre ricomincio”. Ora lavora in un negozio di detersivi: 90 euro a settimana, part time. “Nessuno sa che vivo qui, nemmeno i professori. Ho detto che mi sono trasferito da Libertà a San Girolamo”. Nel quartiere Libertà c’era la casa della nonna. Monia e i ragazzi ci sono arrivati dopo anni al Nord. Un’infanzia vissuta non senza affanni, sempre al confine, col fiato sospeso. “Ma mai in strada, mai”, ripete la mamma, quasi quarantenne, che nelle Marche faceva l’operatrice sanitaria e a Bari lavora come badante per 500 euro al mese. Il grande, Ivan, ha 23 anni e una figlia di tre. Nella roulotte la piccola morirebbe: per questo la bimba vive con la giovane compagna e i suoceri nel quartiere Madonnella. Ivan, a differenza di Emanuel, la maglia la indossa. “La Bari siamo noi”. Non lavora, si arrangia con espedienti, anche questi borderline. La roulotte è arrivata da una candidata al consiglio regionale. “Sarebbe un regalo – racconta Monia – ma mi è costata 500 euro di spese. E comunque no, non sono andata a votare”. L’acqua nella roulotte non c’è. Emanuel e Ivan riempiono le taniche di plastica dal benzinaio a due passi. Non sono i soli: di fronte a loro c’è un’altra coppia, che del parcheggio dell’Ipercoop ha fatto la sua casa ormai da otto anni. “Ora che fa caldo l’acqua si riscalda e facciamo la doccia – raccontano i ragazzi – ma d’inverno come faremo?”. Per i bisogni fisiologici ci sono gli alberi o i bagni del centro commerciale.  La famiglia, come spesso accade in storie come questa, non esiste. “Parenti serpenti”, scherza Emanuel, e chissà se sia davvero così. I Servizi sociali fanno quello che possono. Davanti alla roulotte fa capolino la macchina del Pronto intervento sociale del Comune. Monia ha ottenuto un contributo come ragazza madre e un altro straordinario per lo sfratto. Ora è inserita nelle liste dell’emergenza abitativa, nell’attesa che dopo l’aneurisma le sia riconosciuta un grado di invalidità utile a ottenere la pensione. Qualche centinaio di euro sono troppo pochi, però. Le soluzioni proposte nell’immediato sono quelle di “accoglienza di prossimità”.
 Con i figli maggiorenni non si va in comunità: restano mensa e dormitorio, che la famiglia rifiuta. “Lì non sappiamo chi troviamo – spiega Emanuel – c’è brava gente, ma anche persone sporche e ubriache”. E poi ci sono i migranti. “A loro offrono di più che a noi baresi”. Pochi metri più in là, all’ingresso del centro commerciale, i richiedenti asilo africani offrono aiuto alle signore con le buste della spesa in cambio di pochi spiccioli. Dall’ipermercato nessuno ha intenzione di forzare uno sgombero. Le roulotte occupano un’area interessata ai lavori di restyling, però, e a breve il problema si porrà con prepotenza. Fra i clienti qualcuno si incuriosisce, c’è chi s’intenerisce, ma c’è anche chi storce il naso, perché vuole godersi lo shopping senza scrupoli e preoccupazioni.
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Sfrattati e denunciati per abuso edilizio, la famiglia italiana che il 5 aprile scorso si è vista arrivare 5 pattuglie della Polizia e Vigili Urbani in tenuta antisommossa. L’ordinanza di sfrato è partita dal Comune di Cepagatti, in provincia di Pescara. Questa è la storia della famiglia di “Bacicalupi Samuele“, giovane italiano che convive con la sua compagna, padre di tre bambini piccoli.
Per via della crisi, Samuele e la sua famiglia sono stati accolti in un terreno privato di proprietà di un amico, Gianluca Di Girolamo, che glielo ha concesso in comodato d’uso. Gianluca ha fatto – a sue spese – anche i lavori per le fogne, l’acqua e la luce, ma il Comune non ha voluto sentire ragione ed ha deciso di sfrattare la giovane famiglia. Nulla di strano se non fosse che in Italia ci sono complessivamente 196 accampamenti rom, di cui 157 abusivi e 39 autorizzati.

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 Giuseppe Balo Caari

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MONTEBELLUNA - Un'ordinanza di sfratto per abuso edilizio è stata emanata nei confronti di Giuseppe "Balo" Caari, che da tempo immemomorabile abita a Montebelluna. Giuseppe ha sempre avuto la sua residenza a Montebelluna al civico 118 di corso Mazzini, di fatto il Municipio, ma da anni vive in una roulotte in via XI febbraio nei pressi del cimitero, all’interno di un terreno privato.

In tempi molto brevi Giuseppe sarà costretto a lasciare la roulotte nella quale vive con un cane in condizioni igieniche difficili e non sa proprio dove andare in quanto non dispone di alcun reddito vivendo praticamente di elemosine e di piccoli aiuti da parte di cittadini.

«Non ho mai dato fastidio a nessuno - spiega Giuseppe - e ho sempre cercato di rispettare le leggi senza creare problemi. L'ordinanza del sindaco si riferisce a un abuso edilizio e dev’essere riferito alla roulotte nella quale vivo da tempo. La mia situazione è davvero preoccupante e oggi come oggi non so proprio dove poter andare a vivere: forse sotto un ponte o sulle panchine del parco».


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Potremmo contnuare all'infinito. Come grani scuri di un rosario sullo sfondo di una preghiera che attende aiuto, i casi d'italiani costretti a vivere d'espedienti, si susseguono uno dopo l'altro. Come scrissi in un altro post analogo: "Il senso del vivere in una società esiste fintanto che la società di cui si fa parte, si preoccupa della tutela dei più deboli. Se questo fine supremo, non è contemplato fra i compiti della società, allora non ha nessun senso farne parte, semplicemente perchè la società non esiste". Essa ha abdicato ad un'aggregazione d'individui, organizzati in caste su differenti livelli, scecondo uno schema piramidale, dove chi sta ai vertici, vive nel lusso grazie al lavoro delle classi dei livelli inferiori. La maggior parte dei cittadini, costituisce la base della piramide, costretta a lavorare vedendosi riconosiuti pochi diritti e molti doveri. Se per qulunque motivo, non riesci più a produrre per i vertici della piramide, allora la piramide ti schiaccia sotto il suo peso, spingendoti fuori, all'esterno e costringendoti a dormire in un auto o una roulotte. Sulla base di questo schema, viene spontaneo chiedersi, vista l'anomali, se, in realtà, gl'immigrati alloggiati in hotel con piscina, non rappresentino una fonte di reddito cospicua, proprio per alcuni dei vertici della piramide.


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Qualcuno, nel 2010 aveva, forse, previsto tutto. Come brillantemente descritto dall'amico Zingales sul suo Blog:, diceva Holderlin “..l’uomo da servo dell’Essere è divenuto padrone dell’ente, da angelo si è fatto mercante..è giunta mezzanotte, l’ora dell’ombra più lunga, l’ora in cui l’uomo obliatosi oblia l’oblio”. Vivremo momenti veramente difficili nei prossimi anni: oscurata con colpevole scienza e con pervicace lavoro la luce della Fede, i popoli saranno sempre più spaventati, confusi, agitati. Eventi drammatici (naturali, politici, bellici ed economici) si susseguiranno in modo sempre più rapido, pietrificando nella paura, nella disperazione e nelle bestemmie le moltitudini ingannate dal pifferaio magico. L’economia virtuale e finanziaria è semplicemente un mattone dell’imponente edificio innalzato dall’uomo in un luciferino desiderio di ribellione: la moderna torre di Babele, costruita con la squadra ed il compasso da muratori sotto l’ordine diretto del pervertitore.

Un’economia ormai disumanizzata, sguazzante nello scandalo della dissoluzione, della morte e della falsità  è in procinto di implodere anche a causa di eventi naturali apparentemente casuali. L’edificio delle false certezze crollerà e, schiantandosi, si frantumerà in un mare di schegge diffondendo dolore e tristezza.


lunedì 24 agosto 2015

"FORSE NON SIAMO STATI I PRIMI !"

Quando parliamo della "Prima comparsa dell'uomo sulla terra", convenzionalmente ci riferiamo al rinvenimento dei primi manufatti creati dall'uomo trovati nelle viscere del pianeta e che datati con opportune tecniche, ci consentono di risalire al periodo di realizzazione degli stessi.

Eppure, tralasciamo un particolare fondamentale, che pone in discussione le stesse fondamenta di questa teoria, ovvero la:" Tettonica a placche"-

La crosta terrestre su cui viviamo e su cui abbiamo sempre vissuto e costruito le nostre civiltà, non è statica ma dinamica. I movimenti della crosta terrestre possono essere Divergenti ( con formazione ad es. delle Rift Valley ), oppure Convergenti, che sono quelli che a noi interessano.

Margini convergenti o distruttivi

Quando i margini di due placche si avvicinano si parla di margini convergenti, ma gli effetti che ne derivano dipendono dalla natura delle due placche. Si possono verificare tre situazioni assai differenti:

Primo caso=> crosta oceanica con crosta oceanica
 
Anche se in questo caso non esiste sostanziale differenza di densità di materiali, una delle due placche si infossa sotto l’altra, con un fenomeno chiamato subduzione. Il piano lungo il quale avviene la subduzione si chiama Piano di Benjoff e si configura chiaramente come una zona intensamente sismica. L’attrito al contatto tra i due margini fa ripiegare verso il basso anche il margine della zolla subducente (qui si generano fosse profonde) che va incontro a parziali fusioni, originando serbatoi magmatici da cui il magma fuoriesce attraverso le numerose fratture che sono presenti nella zona; ne nascono isole vulcaniche allineate ad arco (arco magmatico o insulare), come l’Arcipelago nipponico e quello filippino. 

Secondo caso=> crosta oceanica con crosta continentale
In questo caso la notevole differenza di densità tra le due placche fa sì che sia la placca oceanica ad essere subdotta ( con i relativi Piani di Benjoff) poiché più densa e pesante, e la crosta continentale, formata da materiali più leggeri, risponde alle spinte dell’altra deformandosi, ripiegandosi ed “accartocciandosi”. Nasce in questo modo il fenomeno della OROGENESI (o nascita di sistemi montuosi), che vede catene di rilievi allineate lungo le coste. Sono sempre presenti fenomeni vulcanici, per motivi analoghi al caso precedente.Ha questa origine la Cordigliera delle Ande, che trae origine dallo scontro della placca di Nazca subdotta dalla placca sudamericana.  

Terzo caso=> crosta continentale con crosta continentale
 

La sostanziale corrispondenza di densità tra le due placche interessate al fenomeno fa sì che non ci sia subduzione; i margini delle zolle, che portano grande potenza di materiali leggeri, si sovrappongono e si accavallano l’uno all’altro, dando così origine a catene montuose interne ai continenti: l’imponente sistema Alpino-himalayano, che inizia dai Pirenei per spegnersi con le sue ultimissime propaggini nella penisola di Kamciatka, attraverso l’arco alpino, i Balcani, i monti della penisola anatolica, i sistemi dell’Hindukush e del Karakorum, la catena himalayana, le sue digitazioni verso l’Asia sud orientale, la Cina propriamente detta, la Cina settentrionale e la Russia nord- orientale, è la manifestazione esterna e non definitiva dello scontro avvenuto tra il blocco euroasiatico e le placche africana e indiana. La collisione tra due placche continentali porta a far si che si verifichi il fenomeno della orogenesi: In senso letterale, il termine orogenesi (dal greco ὄρος = rilievo + γένεσις = origine, causa produttiva) dovrebbe riferirsi ai processi che sono coinvolti nella formazione di qualsiasi rilievo; nel linguaggio geologico, il termine si riferisce alla formazione degli orogeni, ossia di quelle catene montuose le cui masse rocciose hanno subito una deformazione (tettogenesi).

Come anzi detto quindi, la crosta terrestre, in specifici punti di subduzione, confluisce e sprofonda al di sotto della superficie portandosi dietro crosta e litosfera . Nel corso dei milioni di anni, la superficie terrestre, quindi, si "rinnova". 




Ragion per cui, se mai ci fossero stati dei resti di civiltà anche estremamente progredite, risalenti a centinaia di milioni di anni fa o addirittura di miliardi di anni fa  ( visto che l'origine della terra è datata 4,54 miliardi di anni ), noi non li avremmo potuti mai trovare, proprio per questa specificità, di continuo rinnovamento del manto terrestre, legata alla tettonica a placche

Forse non siamo stati i primi !

venerdì 21 agosto 2015

" IL MARCHIO DELLA BESTIA"

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Il numero della bestia, corrispondente al numero 666 (ma è attestato anche come 616 e in un codice compare come 665), appare in un solo passo del Nuovo Testamento, nella Apocalisse di Giovanni, riferito a una bestia che sale dal mare e devasta la terra:


« Faceva sì che tutti, piccoli e grandi, ricchi e poveri, liberi e schiavi ricevessero un marchio sulla mano destra e sulla fronte; e che nessuno potesse comprare o vendere senza avere tale marchio, cioè il nome della bestia o il numero del suo nome(ἔχων τὸ χάραγμα, τo ὄoνομα τοῦ θηρίου ἢ τὸν ἀριθμoν τοῦ ὀoνόματος αὐτοῦ). Qui sta la sapienza. Chi ha intelligenza calcoli il numero della bestia (ἔχων νοῦν ψηφισάτω τoν ἀριθμoν τοῦ θηρίου): infatti è numero d'uomo (ἀριθμὸς γὰρ ἀνθρώπου ἐeστίν· ), e il suo numero è seicentosessantasei (καὶ ὁ ἀριθμoς αὐτοῦ ἑξακόσιοι ἑξήκοντα ἕξ). »   (Apocalisse 13,16-18)

"IN PREPARAZIONE DELLA BATTAGLIA !"


"Su le nude rocce, sui perenni ghiacciai,
su ogni balza delle Alpi ove la provvidenza
ci ha posto a baluardo fedele delle nostre
contrade, noi, purificati dal dovere
pericolosamente compiuto,
eleviamo l'animo a Te, o Signore, che proteggi
le nostre mamme, le nostre spose,
i nostri figli e fratelli lontani, e
ci aiuti ad essere degni delle glorie
dei nostri avi.
Dio onnipotente, che governi tutti gli elementi,
salva noi, armati come siamo di fede e di amore.
Salvaci dal gelo implacabile, dai vortici della
tormenta, dall'impeto della valanga,
fa che il nostro piede posi sicuro
sulle creste vertiginose, su le diritte pareti,
oltre i crepacci insidiosi,
rendi forti le nostre armi contro chiunque
minacci la nostra Patria, la nostra Bandiera,
la nostra millenaria civiltà cristiana.
E Tu, Madre di Dio, candida più della neve,
Tu che hai conosciuto e raccolto
ogni sofferenza e ogni sacrificio
di tutti gli Alpini caduti,
tu che conosci e raccogli ogni anelito
e ogni speranza
di tutti gli Alpini vivi ed in armi.
Tu benedici e sorridi ai nostri Battaglioni
e ai nostri Gruppi.
Così sia."

(Preghiera dell'Alpino in preparazione della battaglia ! )

mercoledì 19 agosto 2015

"SVENDITA ITALIA"

Piazza della Vittoria a Genova è stata affittata per cento anni ad una multinazionale americana, per farci un parcheggio a pagamento. Il Palazzo della Civiltà a Roma, il Colosseo quadrato, simbolo dell'Italia che contava è stato affittato al magnate francese Arnault. Potremmo continuare all'infinito. Dove abbiamo fallito ?



La cosa che è davvero fallita è la "Democrazia rappresentativa parlamentare". Questo modello "piramidale" di "gestione dello stato", almeno in Italia, si è dimostrato totalmente fallimentare. Fallimentare perché "ha filtrato" il peggio della società e lo ha spinto verso i vertici istituzionali, quando sarebbe dovuto essere il contrario.


" RIPRENDIAMOCI L'ITALIA ! "


UN VIDEO CHE FA RIFLETTERE ! UN VIDEO CHE DOVREBBERO VEDERE ED ASCOLTARE TUTTI GLI ITALIANI PER POI METTERNE IN PRATICA IL MESSAGGIO!

martedì 18 agosto 2015

"IL TRUCCO NEI COMMENTI"


Navigando su Facebook o su Youtube, si rimane piacevolmente colpiti, dal livello democratico e dalla partecipazione trasversale, consentita a tutti, nel commentare i diversi contenuti. Questo solo apparentemente. Proprio ieri stavo guardando su youtube una interessante conferenza, quando la mia attenzione è stata attratta dai commenti. Youtube, indicava "stranamente" per quella conferenza, alla voce "TUTTI I COMMENTI (1)", quindi solo un commento. Onestamente, a me quell'unico commento, mi sembrava anomalo per una conferenza interessante come quella. Guardando un po' più in basso del contatore commenti, mi resi conto che c'era un piccolo menù a tendina, con la scritta "Commenti più popolari". Allora, ho cliccato sul menù a tendina ed ho scelto l'altra opzione, ovvero "Commenti - Dal più recente". Ebbene, improvvisamente i commenti sono diventati 135, quindi il contatore alla voce "TUTTI I COMMENTI (135)", indicava proprio 135 e la cosa interessante è che anche cambiando, la scelta sul menù a tendina e mettendo di nuovo, la voce "Commenti più popolari", rimaneva lo stesso numero di commenti.



Capite ? Il trucchetto è, quindi, semplicissimo. Youtube consente a tutti di commentare un determinato contenuto, però si arroga il diritto di "filtrare" i commenti "Più popolari", di modo che le persone guardino solo quelli. A meno che, uno non conosca il trucco del menù a tendina e scelga, la voce "Dal più recente". Solo allora si riescono a leggere "TUTTI I COMMENTI".

Lo stesso "stratagemma" è utilizzato anche da Facebook, su contenuti pubblicati da mass-media, quotidiani o comunque contenuti mirati ad influenzare la massa. Quando i commenti sono molti, sulla destra c'è un menù a tendina, dove si può scegliere fra i commenti "Commenti più pertinente" (di default), "Più in vista" o "Attività recente" ( ovvero tutti i commenti).

Anche in questo caso, i commenti sono filtrati, con la voce di default "Più pertinente"

 FACEBOOK





In conclusione, cari Youtube e Facebook, volete davvero essere Democratici ? Lasciate allora, tutti i commenti ed aggiungete (com'era in precedenza) solo la voce "Commenti con più like" nel caso, sporadico, qualcuno volesse vedere quale commento ha avuto più apprezzamenti. Per il resto, lasciate ai singoli utenti la libertà di decidere quali commenti leggere e quali no. Questa è Democrazia.