martedì 20 dicembre 2016
TRUMP SUPERA ANCHE L'ULTIMO OSTACOLO SULLA CONFERMA DEI GRANDI ELETTORI. DA OGGI E' UFFICIALMENTE IL 45° PRESIDENTE USA
Trump supera l’ultimo ostacolo:
domenica 18 dicembre 2016
" IN ITALIA AVERE FORTUNA SI DICE: "AVERE CULO. PERCHE' ? "
«Ma perché “avere culo”
significa “avere fortuna”? Perché si dice così?».
In effetti lo diamo per
scontato, ma il legame fra “lato B” e fortuna è tutt’altro che lineare: che
cosa c’entra la buona sorte con i glutei? In apparenza, proprio nulla.
Insomma una questione interessante, tanto più che questo modo di dire non è solo italiano, ma ha un corrispettivo sia in spagnolo (tener culo) e in inglese: booty (fondoschiena) vuol dire anche bottino, vincita.
Sul Web ho trovato due
spiegazioni su questo curioso modo di dire. La prima ricollega l’espressione
alla pederastia dei Romani: “i bei giovani dai glutei appetitosi venivano molto
richiesti dai Romani che, per poterli possedere sessualmente, li ricoprivano di
regali. Così, avere un bel posteriore, per un ragazzo, era indizio di una vita
più fortunata rispetto ai propri coetanei”.
L’ipotesi però, non
regge, perché la pederastia ha
avuto alti e bassi nell’antica Roma (in alcune epoche fu condannata), e il
ruolo omosessuale passivo era comunque disprezzato: difficile che in queste
condizioni i glutei maschili potessero diventare simbolo universale di buona
sorte. Tanto più che era ben diffuso l’apprezzamento per i glutei femminili,
come testimonia la statua della Venere callipige (dal bel sedere) esposta al
Museo archeologico di Napoli.
L’altra spiegazione che
circola sul Web fa riferimento a un fatto storico: le forche caudine, ovvero l’umiliazione
dei Romani sconfitti dai Sanniti nel 321 a.C. Secondo alcuni, alla fine, i Romani
furono sodomizzati uno a uno e “chi aveva un ano più grande (sic!) soffriva
meno, quindi era più fortunato”
Ma è plausibile immaginare un intero esercito che ne sodomizza un altro in un campo di battaglia? Non direi, tanto più che nelle cronache dell’epoca non se ne parla: non citano uno scenario del genere le due fonti che parlano di quella battaglia, ovvero Tito Livio (in “Ab urbe condita”), e Paolo Orosio, peraltro entrambi vissuti secoli dopo.
Dunque, le ragioni
dell’equivalenza glutei=fortuna devono stare altrove. Ma dove? La letteratura
non ci viene in aiuto: «l’espressione ‘avere culo’ è abbastanza recente» dice
il lessicografo Giovanni Casalegno. «Nel “Grande dizionario della lingua
italiana” del 1964 è presente, ma non si cita alcuna fonte letteraria». Ma
se la letteratura non ci aiuta, può venirci in soccorso la scienza. Quale
significato evolutivo hanno i glutei? Per capirlo, bisogna osservare che uso ne
fanno le specie più vicine a noi, ovvero i primati. L’etologo Desmond Morris ha
dedicato diverse pagine all’argomento, nel bellissimo libro “L’uomo e i suoi
gesti”.
“Pare che le grosse e
rotonde natiche femminili siano un antico segnale di richiamo sessuale,
l’equivalente umano del gonfiore delle femmine degli altri primati” scrive
Morris. “Per lanciare un segnale sessuale al maschio, la scimmia femmina gli
presenta il posteriore nel modo più cospicuo possibile. Nelle scimmie di tutte
le specie, questo gonfiore aumenta e diminuisce secondo il ciclo mensile della
femmina, raggiungendo la dimensione massima nel periodo dell’ovulazione
(…).Tale mutamento non ha luogo invece nella femmina umana: le natiche
rimangono ‘gonfie’ per tutta la fase riproduttiva della sua vita, proprio come
lei stessa è sempre sessualmente responsiva. (…) E ai due emisferi delle
natiche femminili fanno riscontro i due emisferi dei seni. (…) A causa della
nostra peculiare postura di locomozione, la parte ‘di sotto’ è diventata ‘il
davanti’ e questo davanti è l’area più prontamente disponibile per le
esibizioni sessuali”.
Dunque, i glutei sono un segnale primario di disponibilità sessuale (mentre il seno è un segnale derivato: riproduce le forme dei glutei sul davanti). Ma sono anche segno di fecondità: un sedere rotondo segnala la presenza di estrogeni e di sufficienti riserve di grasso per affrontare la gravidanza e l’allattamento.
Ma non è tutto. “In
alcuni gruppi etnici” aggiunge Morris “il segnale delle natiche raggiunge estremi
molto maggiori di quanto si sia abituati a vedere in occidente. Nelle tribù
africane dei boscimani e degli ottentotti esiste una condizione nota come
steatopigia, in cui le natiche diventano due enormi protuberanze grasse, di
dimensioni parecchie volte maggiori a quelle delle natiche ordinarie. E le
figure intagliate dagli artisti preistorici mostrano sovente la stessa
caratteristica, per cui essa deve esser stata presente in antico non solo in
Africa ma anche in Asia e in Europa. Sembra probabile che per le prime donne la
steatopigia fosse una condizione normale, invece che rara, e che le boscimane e
le ottentotte di oggi siano semplicemente gli ultimi esempi della forma
originale della femmina umana, come appariva alcune migliaia di anni orsono.
Forse la risposta maschile moderna agli ‘emisferi’ femminili deve molto della
sua forza a questa antica condizione, che certo faceva delle natiche femminili
un potentissimo segnale di identità sessuale”.
Dopo la preistoria, il
ruolo dei glutei è stato rilanciato (per meglio dire, sfruttato) nel secolo
scorso dalla pubblicità, in particolare dai produttori dei jeans, che ha
enfatizzato la vestibilità dei pantaloni valorizzandone l’aderenza al “lato B”.
Come dimostrano le pubblicità, davvero numerose (e quasi ossessive), sul tema.
Dunque, tirando le
somme: i glutei sono simbolo di femminilità, sesso, fecondità, attrattività,
felicità (che, etimologicamente, significa fecondità). Per il linguista Ottavio
Lurati, le parti anatomiche collegate alla riproduzione (quindi non solo
il sedere, ma anche il fallo e la vagina) hanno un valore vitale così alto che
sono usate simbolicamente “come forze apotropaiche per allontanare il dolore,
la magia, il male, il malocchio: dunque, aver culo significa aver
fortuna”. La spiegazione è plausibile, visto che la sessualità è vita e come
tale scaccia la morte. Ma mi pare più un uso simbolico che deriva da un aspetto
ben più originario e pratico: un bel sedere è per una donna un grande vantaggio
perché può attrarre più partner e consentirle di scegliere il più forte, il più
ricco, il più intelligente. Se non è fortuna, questa! Del resto, come diceva
l’ex prostituta Nell Kimball, autrice di “Memorie di una maitresse
americana”: “Ogni ragazza siede sulla sua fortuna, e non lo sa”.
sabato 17 dicembre 2016
OUTLOOK MACROECONOMICO:" IL DISASTRO ITALIANO "
Altro che crescita: per il
quattordicesimo trimestre di fila, il Pil italiano fa segnare un
andamento peggiore di quello della media dell’Unione Europea. Un’analisi
del Centro studi ImpresaLavoro (condotta analizzando le rilevazioni che
misurano lo scostamento rispetto al trimestre precedente) rivela
infatti che dall’insediamento del Governo Monti ad oggi il nostro
Prodotto interno lordo è sempre andato peggio della media dei nostri
partner europei.
Il +0,3% fatto segnare nel primo
trimestre del 2015 non deve trarre in inganno. Se guardato in chiave
comparata si tratta di un dato tutt’altro che esaltante: la media
dell’Europa a 28 cresce dello 0,4%, la Spagna dello 0,9%, la Francia
dello 0,6%. Come noi crescono sia Germania che Regno Unito, ma con una
piccola differenza: questi Paesi hanno sempre fatto sensibilmente meglio
di noi in tutti i 13 precedenti trimestri. E solo in un trimestre su
quattordici non siamo risultati gli ultimi in assoluto tra i grandi
Paesi europei: è accaduto nel terzo trimestre del 2012, quando la Spagna
ha fatto leggermente peggio di noi (-0,30% contro -0,20%).
Concretamente questo significa che –
fatto 100 il Pil nel terzo trimestre 2011 – quello italiano vale oggi in
termini reali 95,4 contro una media europea di 101,8. Ci battono
praticamente tutti i Paesi: negli ultimi 14 trimestre il Regno Unito ha
visto crescere il suo Pil del 6%, la Germania del 3,8%, la Francia
dell’1,1%, la Spagna dello 0,5%. Il reddito prodotto in Italia è invece
sceso del 4,6%.
IL DISASTRO ITALIANO IN VENTI GRAFICI
Dal sito del CIPE,
riportiamo questa serie impressionante di grafici, basati sulle cifre
di lungo periodo, utili come strumento di lettura delle trasformazioni
economiche che il Paese sta affrontando.
La
presentazione dei grafici sui principali indicatori economici
dell’economia italiana dal 2000 ad oggi, confrontati con l’andamento
medio europeo, permette di cogliere l’evoluzione nel tempo della
situazione economica italiana, assai precaria, solo per usare un eufemismo.
Questi dati vengono associati alle previsioni (sempre errate) e agli obiettivi quantitativi del Governo, in particolare per quanto riguarda la crescita economica, l’indebitamento netto e il debito pubblico, individuati nel Documento di economia e finanza (DEF).
Questi dati vengono associati alle previsioni (sempre errate) e agli obiettivi quantitativi del Governo, in particolare per quanto riguarda la crescita economica, l’indebitamento netto e il debito pubblico, individuati nel Documento di economia e finanza (DEF).
PRODOTTO INTERNO LORDO
Tasso di crescita del PIL reale
Elaborazione
DIPE su dati Eurostat, Istat e sui dati programmatici del DEF di aprile
2015. Il dato è riferito al tasso di crescita del Prodotto interno
lordo (PIL) dell’Italia e a quello medio dell’Unione europea a 27
membri. I dati sul PIL italiano per il 2000-2014 sono aggiornati in base
alla revisione effettuata dall’Istat a settembre 2014 in attuazione del
nuovo sistema europeo di conti nazionali SEC 2010. Per il 2014-2019
sono indicate le previsioni del Governo italiano contenute nella Nota di
aggiornamento del Documento di Economia e Finanza
Livello del PIL italiano
Elaborazione
DIPE su dati Istat. Il grafico illustra l’andamento del Prodotto
interno lordo italiano reale, cioè espresso in milioni di euro a prezzi
costanti (sono stati usati i prezzi del 2010 comunicati dall’Istat a
dicembre 2014 per il periodo 2009-2014, retroproiettati sul periodo
precedente per il quale i dati erano disponibili a prezzi 2005). I dati
trimestrali sono stati destagionalizzati per il ciclo economico e
aggiustati per il numero di giorni lavorativi.
Evoluzione del PIL procapite nell’Unione Europea
Elaborazione
DIPE su dati Eurostat. Il grafico mostra l’evoluzione del PIL procapite
nei maggiori paesi europei in percentuale del PIl procapite medio
dell’Unione europea nel suo complesso.
Produzione industriale in Italia e nella zona euro
Elaborazione
DIPE su dati OCSE. L’indice della produzione industriale misura la
variazione nel tempo del volume fisico della produzione effettuata
dall’industria in senso stretto (ovvero con esclusione delle
costruzioni). Le serie sono state calcolate prendendo come base il primo
mese del 2000, posto uguale a 100, con dati mensili OCSE.
FINANZA PUBBLICA
Deficit pubblico e previsioni
Elaborazione
DIPE su dati Eurostat, Istat e sui dati programmatici del DEF di aprile
2015. Il dato è riferito all’indebitamento netto italiano (flusso
annuo), conosciuto più genericamente come “deficit pubblico”, calcolato
in base agli accordi europei. Il dato Eurostat, relativo all’Italia e
alla media dei paesi UE a 27, è espresso in percentuale del Prodotto
interno lordo. I dati sull’indebitamento netto italiano sono aggiornati
in base alla revisione effettuata dall’Istat a settembre 2014 in
attuazione del nuovo sistema europeo di conti nazionali SEC 2010. Per il
2015-2019 sono indicate le previsioni del Governo italiano contenute
nel Documento di Economia e Finanza, di aprile 2015.
Debito pubblico e previsioni
Elaborazione
DIPE su dati Banca d’Italia, Istat e sui dati programmatici del DEF di
aprile 2015. Il dato è riferito al debito pubblico italiano (stock
accumulato nel corso del tempo). Il dato Banca d’Italia, relativo
all’Italia e alla media della zona euro diversi dall’Italia, è espresso
in percentuale del Prodotto interno lordo. I dati sul debito pubblico
italiano sono aggiornati in base alla revisione del PIL effettuata
dall’Istat a settembre 2014 in attuazione del nuovo sistema europeo di
conti nazionali SEC 2010. Per il 2014-2019 sono indicate le previsioni
del Governo italiano contenute nel Documento di Economia e Finanza di
aprile 2015.
Spesa delle amministrazioni pubbliche in % del PIL
Elaborazione
DIPE su dati Istat, Banca d’Italia e sui dati programmatici del DEF di
aprile 2015. La spesa delle Amministrazioni pubbliche è sia nel suo
complesso che al netto del pagamento di interessi passivi sul debito
pubblico e della spesa in conto capitale.
Prestazioni sociali, pensioni e redditi da lavoro dipendente nella PA in % del PIL
Elaborazione
DIPE su dati Istat, Eurostat, Banca d’Italia e DEF. Il grafico mostra
l’evoluzione in % del PIL della spesa per redditi da lavoro dipendente
nella Pubblica Amministrazione e la spesa per prestazioni sociali in
denaro, di cui la spesa per pensioni (incluse quelle indennitarie e
assistenziali) costituisce la componente più consistente. La serie è
riferita ai dati successivi alla rivalutazione del PIL di settembre
2014.
PREZZI
Tasso d’inflazione in Italia e nella zona euro
Elaborazione
DIPE su dati Eurostat. Il grafico presenta, per ogni mese, l’indice
armonizzato della variazione dei prezzi al consumo per l’intera
collettività, rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Le due
serie illustrano il dato italiano e la media della zona euro.
Andamento dei prezzi alla produzione
Elaborazione
DIPE su dati Eurostat. Il grafico presenta l’andamento dei prezzi alla
produzione dei prodotti dell’industria in senso stretto (escluse le
costruzioni), riportando le variazioni per ogni mese rispetto allo
stesso mese dell’anno precedente. Vengono confrontati il dato italiano e
la media della zona euro a 18 membri..
OCCUPAZIONE
Tasso di occupazione
Elaborazione
DIPE su dati Eurostat. Il grafico presenta il tasso di occupazione
(pari al numero di occupati di età compresa tra i 20 e i 64 anni diviso
per la popolazione residente della medesima fascia di età) in Italia e
nella Zona euro a 18 membri. I dati sono la media annuale calcolata da
Eurostat.
Tasso di disoccupazione in Italia e nella zona euro
Elaborazione
DIPE su dati Eurostat. Il grafico presenta il tasso di disoccupazione
destagionalizzato, che è pari al numero di disoccupati che hanno cercato
attivamente lavoro nel periodo precedente l’indagine diviso per il
numero di componenti della forza lavoro (a sua volta pari al numero di
occupati più il numero di persone in cerca di lavoro). Il dato
utilizzato, relativo all’Italia e alla zona euro, è calcolato su base
mensile da Eurostat.
Numero di occupati in Italia
Elaborazione
DIPE su dati Eurostat. Il grafico presenta il numero assoluto
destagionalizzato di occupati di 15 anni e oltre in Italia. Il dato
utilizzato, relativo all’Italia, è calcolato su base trimestrale
dall’Istat..
COMMERCIO CON L’ESTERO
Esportazione e importazione di beni e servizi dell’Italia
Elaborazione
DIPE su dati Istat. Il grafico riporta l’evoluzione delle importazioni e
delle esportazioni italiane di merci da e verso tutto il mondo,
valutate a prezzi correnti. I dati mensili sono espressi in milioni di
euro a prezzi correnti, destagionalizzati da Istat.
Bilancia commerciale
Il
saldo della Bilancia commerciale era in pareggio o in surplus fino al
2005. Successivamente l’Italia ha sperimentato un peggioramento del
saldo fino ad un deficit massimo di 4 miliardi di euro nel mese di
dicembre 2010. A seguito della nuova recessione, della contrazione dei
consumi interni e dunque delle importazioni si è svolto un processo di
riaggiustamento che ha ridotto molto rapidamente il deficit commerciale
trasformandolo nella primavera del 2012 in un surplus consistente.
INVESTIMENTI, RISPARMIO E PATRIMONIO
Investimenti in % del PIL
Elaborazione
DIPE su dati del FMI. Il grafico confronta con dati annuali
l’evoluzione della quota del Pil destinata agli investimenti pubblici e
privati in Italia e nell’Unione europea. Le ultime stime del FMI (WEO di
aprile 2015) hanno considerevolmente alzato il dato sugli investimenti
dell’Ue rispetto a quelli italiani.
Risparmio in % del PIL
Elaborazione
DIPE su dati del FMI. Il grafico confronta con dati annuali
l’evoluzione della quota del Pil destinata ai risparmi lordi in Italia e
nell’Unione europea.
Risparmi e investimenti in Italia
Elaborazione
DIPE su dati del FMI. Il grafico confronta l’evoluzione della quota del
Pil italiano destinata rispettivamente agli investimenti privati e
pubblici e al risparmio lordo.
Evoluzione delle principali componenti del patrimonio lordo delle famiglie italiane
Elaborazione
DIPE su dati Banca d’Italia. Il grafico mostra per anno l’evoluzione
principali categorie dello stock di ricchezza detenuto dalle famiglie
italiane (al lordo dello stock di debiti) cioè abitazioni, attività
finanziarie e altre attività reali, in miliardi di euro. I dati sono
espressi a prezzi correnti e provengono dalla Banca d’Italia.
Investimenti pubblici in Italia e nella zona euro
Elaborazione
DIPE su dati Banca d’Italia e programmatico DEF aprile 2015. Il grafico
confronta i dati relativi all’Italia con quelli dell’area euro esclusa
l’Italia. La spesa complessiva in conto capitale viene riportata assieme
alla sua principale componente quella degli investimenti in senso
stretto (l’altra principale componente sono i trasferimenti in conto
capitale). Gli investimenti riguardano la creazione di capitale fisso
composto da beni materiali e immateriali destinati ad essere utilizzati
nei processi produttivi per un periodo superiore ad un anno. I
trasferimenti in conto capitale sono quella parte della spesa in conto
capitale che si riferisce ai trasferimenti di capitale a imprese e a
famiglie.
Fonte: 1
Fonte: 1
venerdì 9 dicembre 2016
" LA SAGA DI ITALFAGOR ! "
"PROLOGO": "Così mentre l’operazione per l’aumento di capitale
di Mps, quei 5 €mld di cui l’istituto aveva disperatamente bisogno,
stava volgendo al peggio, ovvero la conversione volontaria delle
obbligazioni in capitale si rivelava un fiasco (1 €mld), il fondo
sovrano del Qatar si defilava e con lui il “Consorzio” di banche private
che avrebbero dovuto garantirne l’aumento. Si vociferava in quei giorni
di un possibile salvataggio pubblico in base alla normativa in vigore
fino al 31 dicembre 2015 (il cosiddetto “burden sharing”), in aperta
violazione, del bail-in, attivo da gennaio e già applicato in Austria
sulla Heta Asset Resolution AG. La commissione europea ed i falchi
teutonici li aspettavano al varco, con le fauci spalancate e le zanne
grondanti sangue. L'Italia era ormai una preda, ferita ed impazzita che
correva dritta, verso il default. Le grandi industrie assorbite, vendute
o delocalizzate. Idem per la locomotiva Fiat. Moody's tagliava
l'outlook da «stabile» a «negativo». Tutti i diritti fondamentali di
welfare, depredati sistematicamente passo dopo passo:" Lavoro, sanità,
sicurezza". Quasi 20 milioni di poveri italiani che non solo non
sapevano cosa e come mangiare, ma neppure come curarsi. Fiumi
d'immigrati negli agriturismi e terremotati nelle tende. Renzi, fra i
principali responsabili di questo dissesto che a breve avrebbe portato
l'Italia all'uscita dall'euro ed all'implosione dell'Eurozona, ventilava
l'ipotesi di un Renzi bis, nonostante il 60% di NO sul referendum. I
media maistream, proni al servizio del padrone, fetidi di quel marcio
che spinge a barattare il "giusto" per il "conveniente", segavano il
ramo sul quale erano seduti i loro figli. Sotto di "essi", un baratro
buio, cupo e senza fondo, che di lì a poco, li avrebbe inghiottiti tutti.
martedì 6 dicembre 2016
" LA PIATTAFORMA FIORENTINA IDOLWEB E LA PRIVACY DEGLI UTENTI "
Tralasciando di chiederci il perché dell'evidente richiamo "esoterico" del logo, della "Nuova Città Metropolitana di Firenze", la cui scelta davvero non si spiega, quello che invece merita chiedersi è "quanto le istituzioni fiorentine ci tengano alla privacy dei propri cittadini".
L'occhio onniveggente, riportato sul logo, spinge per una risposta del tipo "molto poco!".
Recentemente sono giunte, infatti, alcune segnalazioni relative al nuovo portale d'incontro "domanda/offerta" di lavoro, dell'area fiorentina, IDOL WEB che lasciano parecchi dubbi sul tavolo.
Sostanzialmente il portale Idol Web, che di fatto è l'interfaccia digitale fra i vecchi uffici di collocamento e la cittadinanza dell'area fiorentina, funziona in questo modo:
1) L'utente si registra al portale, inserendo i suoi dati personali ed il suo CV
2) Facendo login al portale può accedere ad una serie di servizi, fra cui, l'accesso alla banca dati delle offerte di lavoro
3) Cliccando sulle offerte di lavoro che interessano, il CV viene inviato in automatico e si resta (al buio) ad attendere la risposta dell'Azienda. Perché dico al buio ? Perché le offerte di lavoro, tutte, non riportano il nome dell'azienda e neppure i contatti.
Il cittadino che non dovesse ricevere risposta, quindi, non ha neppure la possibilità di attivarsi in prima persona, telefonando all'azienda, al fine di verificare, perlomeno, che il suo CV è stato ricevuto correttamente e quindi valutato. No ! Di questo se ne occupa la "spectre, alias chi gestisce il sito Idol-web," a quanto pare.
La piattaforma Idol-Web, consente alle aziende di registrarsi in totale autonomia e senza nessun filtro, cosa che ho potuto verificare personalmente, telefonando al numero verde preposto 800 855 855.
Il che vuol dire che, se un'azienda truffaldina, di quelle che raccolgono CV e-mail e dati personali, per poi rivenderli al migliore offerente sul mercato (magari siti di spamming, phishing etc.), volesse iscriversi al portale, predisporre una offerta di lavoro particolarmente allettante e raccogliere CV e dati personali a iosa ed in forma totalmente gratuita, lo potrebbe fare. Fra l'altro con l'appoggio delle istituzioni.
La cosa, presentata così, appare già grave, eppure ancor più grave è la incomprensibile risposta, data dalla Regione Toscana e dalla Città Metropolitana di Firenze, ad un cittadino che poneva esattamente questi quesiti.
Di seguito, riportiamo la lettera ed in calce la risposta fornita dalle istituzioni. Buon divertimento !
_____________________________________________________
Spett. le Città Metropolitana di Firenze,
recentemente, seguendo le indicazioni del
Numero Verde 800 855 855, mi sono iscritto alla piattaforma telematica Idolweb
d'incontro "domanda - offerta di lavoro" della Città Metropolitana di
Firenze.
Dopo avere inserito i miei dati personali e il
mio CV, ho seguito i link ed ho aperto la seguente pagina dedicata alle
Offerte di Lavoro http://idolweb.cittametropolitana.fi.it/idol/risultatoRicercaOfferte-frontend.html?mapIds={idTabTipoOffertaExclude:11}
Cliccando sulle offerte che m’interessavano,
mi sono accorto che nessuna di queste indicava il nome dell'azienda.
Meravigliato di suddetta anomalia, ho richiamato il numero Verde 800 855 855 e l'operatore mi ha spiegato che sia la Regione Toscana che la Città Metropolitana di Firenze, non hanno alcuna "influenza" sulle dinamiche d'incontro domanda/offerta di lavoro all'interno del sito e che esse mettono semplicemente a disposizione degli utenti, siano essi imprenditori o disoccupati, la piattaforma idolweb e sono, quindi, gli stessi imprenditori che inseriscono gli annunci di lavoro e decidono, quindi, di occultare il nome dell'azienda.
Meravigliato di suddetta anomalia, ho richiamato il numero Verde 800 855 855 e l'operatore mi ha spiegato che sia la Regione Toscana che la Città Metropolitana di Firenze, non hanno alcuna "influenza" sulle dinamiche d'incontro domanda/offerta di lavoro all'interno del sito e che esse mettono semplicemente a disposizione degli utenti, siano essi imprenditori o disoccupati, la piattaforma idolweb e sono, quindi, gli stessi imprenditori che inseriscono gli annunci di lavoro e decidono, quindi, di occultare il nome dell'azienda.
Non soddisfatto della risposta, ho deciso di
verificare più annunci di ricerca personale e mi sono reso conto che
tutti gli annunci omettevano d'inserire il nome dell'azienda.
Ritengo questa modalità di gestione della piattaforma
pubblica d'incontro domanda ed offerta di lavoro, gravemente anomala ed
irregolare e vi spiego il perché nei seguenti punti:
1) Se come dice l'operatore del numero
verde 800 855 855, non vi è nessun controllo a monte sulle aziende e sugli
imprenditori che inseriscono i loro annunci di "Offerta lavorativa",
potrebbe accadere che aziende che si occupano, ad esempio, del
"reperimento dati personali dei cittadini ( anche in forma illecita ) a
fini di marketing, promozioni pubblicitarie personalizzate, phishing o
altro...", si iscrivano al portale e ricevano i nostri CV ed i nostri dati
personali, senza alcun problema
2) Io cittadino, se mi iscrivo
ad un portale pubblico d'incontro fra domanda ed offerta di lavoro, come
Eures (che infatti mette tutte le aziende in chiaro) o Idolweb,
o similari, se permettete, vorrei sapere a chi mando il mio Curriculum. E' un mio Diritto ! Idolweb non è una Agenzia di Selezione del Personale, privata, che guadagna
o similari, se permettete, vorrei sapere a chi mando il mio Curriculum. E' un mio Diritto ! Idolweb non è una Agenzia di Selezione del Personale, privata, che guadagna
con la Ricerca del Personale, bensì è un
"Servizio Pubblico" creato con i fondi dei cittadini e per i
cittadini
3) Io cittadino che invio il mio
CV ad una azienda, tramite il portale idolweb, come faccio, anche volendo,
ad interfacciarmi con l'azienda che riceve il mio CV, ai fini della
"Gestione Privacy" e quindi della gestione dei miei Dati Personali,
se non so chi è l'azienda in questione ?
Per tutte queste ragioni, con la presente sono
a chiedervi delucidazioni, tempestive alla mia segnalazione nei
tempi e nei modi, previsti dalla normativa vigente, sulla trasparenza delle
istituzioni, e contestualmente vi chiedo di dare disposizioni affinché tutti
gli "Annunci di Lavoro" sulla Piattaforma Idolweb, riportino in
chiaro,
il nome dell'azienda.
il nome dell'azienda.
In attesa di Vs. cortese riscontro invio cordiali saluti.
RISPOSTA DELLA REGIONE TOSCANA
Regione Toscana predispone i propri documenti in originale informatico sottoscritto digitalmente ai sensi del DLgs 82/2005 - Codice dell'amministrazione digitale.
Per aprire i file firmati digitalmente in formato P7M è possibile usare uno dei software gratuiti (Dike, ArubaSign) indicati dall'Agenzia per l'Italia digitale alla pagina:
http://www.agid.gov.it/identita-digitali/firme-elettroniche/software-verifica
Nel caso in cui per aprire la PEC venga usato Thunderbird per vedere i documenti firmati digitalmente allegati, si deve verificare che sia disattivato il controllo sui file P7M
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