mercoledì 26 giugno 2019

POVERTA' IN ITALIA - DATI ISTAT 2019



La silente discesa di buona parte della ex classe media italiana, verso la povertà non è una novità. Quello che sconcerta però è l'entità dei numeri e l'aggravarsi della situazione. L'istituto nazionale di statistica Istat, ha da pochi giorni diramato l'ultimo rapporto sulla povertà in Italia nell'anno 2018 e i numeri parlano chiaro: la povertà in Italia aumenta ancora. https://www.istat.it/it/archivio/231263

Nonostante i proclami del governo e di buona parte della classe politica, il numero di poveri continua ad aumentare. Avevamo già trattato l'argomento nel 2018, analizzando i dati del 2017 https://dralbano.blogspot.com/2018/10/istat-2017-in-italia-aumentano-ancora.html 
segnalandone la gravità. Oggi, siamo costretti a rincarare la dose e suonare nuovamente il "campanello d'allarme" sulla situazione nazionale, al limite della gestibilità.



Nonostante i tripli salti carpiati dell'Istituto di Statistica, nel cercare di riportare i drammatici numeri, nel modo più edulcorato possibile, spesso con descrizioni al limite del gioco delle "tre carte", i numeri restano drammatici e li riportiamo di seguito:

* Nel 2018, si stimano oltre 1,8 milioni di famiglie in povertà assoluta (con un’incidenza pari al 7,0%), per un totale di 5 milioni di individui (incidenza pari all’8,4%).

Il report dell'anno precedente riportava : L’incidenza di povertà assoluta nel 2017 è pari al 6,9% per le famiglie (da 6,3% nel 2016) e all’8,4% per gli individui (da 7,9%). Due decimi di punto della crescita rispetto al 2016 sia per le famiglie sia per gli individui si devono all’inflazione registrata nel 2017. Entrambi i valori sono i più alti della serie storica, che prende avvio dal 2005.

Nel 2017 si stimavano in povertà assoluta 1 milione e 778 mila famiglie residenti in cui vivevano 5 milioni e 58 mila individui; rispetto al 2016 la povertà assoluta cresceva in termini sia di famiglie sia di individui 


Altrettanto drammatici i dati sulla povertà relativa, che si confermano alti seppur stabili: 

* Le famiglie in condizioni di povertà relativa nel 2018 sono stimate pari a poco più di 3 milioni (11,8%), per un totale di individui di quasi 9 milioni (15,0%).

Nel 2017, infatti, la povertà relativa riguardava 3 milioni 171 mila famiglie residenti (12,3%, contro 10,6% nel 2016), e 9 milioni 368 mila individui (15,6% contro 14,0% dell’anno precedente).

Davvero non si capisce come davanti alla drammaticità di questi dati, nel paese, non si faccia altro che parlare dei migranti e dei loro problemi.


venerdì 21 giugno 2019

” DALL' UNIVERSITA' DI ISRAELE LA PROTEZIONE SOLARE ATTIVA CONTRO LE PUNTURE DI MEDUSA "


 




Amit Lotan, dottore in scienze biologiche presso l’università di Gerusalemme, ha trascorso gli ultimi dieci anni della sua vita lavorativa, nella messa a punto di una formulazione farmaceutica in grado d’inibire gli effetti delle punture di medusa. Dopo aver fondato la start-up “Nidaria Technology ltd” è riuscito a canalizzare le sue  conoscenze accademiche, prima in un concetto e poi in un prodotto, testandolo in numerosi studi clinici di respiro internazionale. Grazie a finanziamenti ottenuti dal Ministero per l’ambiente israeliano, dall’Onu e dalla Marina degli Stati Uniti, la Nidaria Technology Ltd ha così elaborato, una serie di formulazioni in grado di proteggere contemporaneamente, dalle scottature solari e dalle punture di medusa. Disponibili con diversi fattori di protezione solare, i prodotti sono acquistabili in crema, gel, spray o aerosol. Il meccanismo di azione è interessante, poiché la formulazione interferisce sia con la capacità del tentacolo di aderire alla pelle e sia inibendo il meccanismo di puntura della medusa, fino a bloccarne i processi infiammatori successivi. Brevettato, in ben quindici paesi, fra i quali Stati Uniti, Israele, Svezia, Filippine, Corea, Thailandia, Singapore e Spagna, il “Sunscreen Jellyfish Sting Protection” è oggi disponibile anche in Italia. Il dr. Lotan, ideatore del preparato, ce ne parla in questa intervista. 


Dr. Lotan, come nasce l’idea di sviluppare un prodotto in grado d’inibire il meccanismo di puntura delle meduse ?

Ho studiato all'Università di Gerusalemme e lavorato con la Israel Nature Society, questo mi ha consentito di acquisire una vasta conoscenza in alcuni ambiti della zoologia animale, biologia cellulare e chimica. Un master sui meccanismi molecolari dell’RNA cellulare, mi ha fornito inoltre, gli strumenti necessari per approfondire lo studio delle cellule urticanti presenti nei tentacoli delle meduse. Il progetto di ricerca, durato sei anni è stato finanziato dalle Nazioni Unite e dal Ministero dell'Ambiente israeliano; questo grazie anche alla sensibilizzazione sul “problema meduse”, presente in territori che si affacciano sul Mediterraneo, quali l’Egitto, la Siria, il Libano, la Grecia, l’Italia, la Slovenia e Malta. Il dibattito internazionale generatosi, ha sottolineato, la necessità di sviluppare strumenti atti a prevenire le punture degli cnidari nei bagnanti. I problemi di salute pubblica scaturiti nel dibattito e le profonde conoscenze scientifiche acquisite, hanno giocato un ruolo importante nello sviluppo del  prodotto. I risultati della mia ricerca sul meccanismo urticante delle meduse sono stati pubblicati sulla rivista Nature.


Come è riuscito a trasformare le sue conoscenze accademiche in un farmaco ?

Ho trascorso diversi anni di ricerca negli Stati Uniti e in Israele, esplorando e definendo inibitori che potessero bloccare, a livello cellulare, il meccanismo urticante della medusa. La ricerca verteva su alcune specie di pesci e lumache in grado di gestire e prevenire, naturalmente, le punture. Il famoso pesce pagliaccio Amphiprion frenatus, ad esempio, è un pesce dai colori sgargianti, che suole nascondersi all'interno dei tentacoli delle anemoni di mare ( che hanno lo stesso meccanismo di puntura delle meduse) ed è immune alle cellule urticanti delle sue nematocisti. Il comportamento simbiotico del pesce pagliaccio mi ha portato a pensare che doveva esistere un meccanismo in natura atto a prevenire le punture di medusa. 

 Pesce pagliaccio - Amphiprion frenatus

Tornato in Israele, ho fondato la mia azienda e sviluppato una lozione in grado di prevenire e inibire questo tipo di punture. Nella fase iniziale, abbiamo studiato le abitudini dei bagnanti e compreso che le creme solari potevano essere una buona base per combinare la tecnologia atta a evitare le punture di medusa con un prodotto di largo consumo. Ci sono voluti, tuttavia, diversi anni per ottenere la formula di protezione solare compatibile con gli inibitori delle punture di medusa e garantire, al contempo, la resistenza del prodotto all'acqua marina. Una volta che la crema solare, con annessa protezione meduse, era pronta, la marina degli Usa ha sostenuto il progetto per testare il prodotto su larga scala. Grazie all'interessamento del Ministero della Difesa degli Stati Uniti, Safe Sea è stato testato in tutto il mondo su diverse specie di meduse presenti nelle acque del Giappone, Oceano Atlantico, Oceano Indiano e Pacifico, nonché nel Mediterraneo e nel Mar Baltico.


Quali sono le caratteristiche di questo prodotto ?

Bisogna partire dal presupposto che i sintomi della puntura di medusa sono variabili e vanno da una sgradevole sensazione di bruciore irritante a eruzioni cutanee dolorose, fino a condizioni di risposta allergica sistemica grave che, in alcuni casi, può portare anche alla morte.  Durante la scarica di cellule urticanti, si verificano diverse fasi. La prima fase è quella della stimolazione di particolari recettori presenti sulle nematocisti tentacolari delle meduse, da parte delle proteine o degli zuccheri normalmente secreti dalle ghiandole sudoripare esocrine, normalmente presenti nel derma dell’uomo. Seconda fase: la cellula urticante è composta da una capsula, all'interno della quale si trova un "filamento urticante" ripiegato a spirale, su se stesso. La pressione idrostatica all’interno della capsula è altissima, ben 150 atmosfere che si sviluppano per stimolazione dello cnidociglio, poco prima della puntura. Terza fase: Il filamento estroflesso, chiamato bargiglio, penetra nella pelle di un essere umano o di un'altra "preda" con una forza simile a quella di un proiettile sparato da una pistola. Le accelerazioni, nel processo di estroflessione del filamento urticante, arrivano fino a 40.000 volte la forza di gravità. Tutto questo accade in frazioni di secondo. Le punture di meduse, infatti, si annoverano fra gli eventi meccanici, più veloci di tutta la biologia cellulare conosciuta. Le meduse sono dotate di milioni di queste cellule urticanti, simili ai micro-iniettori high-tech. 


La nostra comprensione della morfologia e della biochimica di questi organuli, ci ha consentito di identificare le sostanze chimiche alla base del meccanismo di attivazione della capsula urticante, e quindi, in definitiva, di sviluppare un prodotto in grado di interferire sia con i segnali cellulari sia con l’incremento di pressione osmotica interna alle nematocisti.

domenica 16 giugno 2019

" COME NASCE IL TERMINE COMPLOTTISTA "



La C.I.A. coniò il termine “Complottismo” nel 1967

In particolare, nel mese di aprile del 1967, la C.I.A. diramò un comunicato sul nuovo termine coniato, contenente metodi e consigli su come screditare tutti coloro che potevano essere considerati complottisti.

Nel comunicato reperibile a questo link http://www.ilnodogordiano.it/?p=11900&fbclid=IwAR3_Ov4M3ChTU0RDzyuU-54WBZKfq7wV9xzxO7MUas0s4i-FiQeFurAkQ88 veniva affermato quanto segue:


* Ci scusiamo con i lettori ma il link all'articolo è stato rimosso ed è sparito il sito www.ilnodogordiano.it che aveva pubblicato il materiale Cia desecretato. Di seguito altri link che riportano la notizia https://www.attivismo.info/il-concetto-di-teoria-del-complotto-fu-inventato-dalla-cia/
 
1. Questa nuova tendenza di opinione è motivo di preoccupazione per il governo degli Stati Uniti, tra cui la nostra organizzazione.

L’obiettivo di questa spedizione è quello di fornire materiale per contrastare e screditare le affermazioni dei teorici della cospirazione , in modo da inibire la circolazione di tali crediti in altri paesi.


2. Azione. Non è consigliabile che la discussione del “cospiratore/complottista” venga propagandata normalmente.

a. Se ciò viene fatto,bisogna far notare che queste teorie sono avallate solo da propagandisti. Il loro scopo è quello di usare la loro influenza per scoraggiare la speculazione infondata e irresponsabile. Bisogna perciò fare molta attenzione a livello giornalistico,a livello pubblicitario e con gli editori a maggior ragione quando sono presenti degli amichevoli contatti di “elite”.

b. Per utilizzare le attività di propaganda per confutare gli attacchi dei critici. Recensioni di libri ed articoli di approfondimento sono particolarmente adatti a questo scopo. La nostra manovra dovrebbe indicare, a seconda dei casi, che i critici sono (I) sposati a teorie adottate non sull’evidenza, (II) politicamente interessati , (III)finanziariamente interessati , (IV) frettolosi ed imprecisi nelle loro ricerche, ( V) infatuati dalle proprie teorie .


3. Per quanto riguarda i media e le discussioni non dirette a un particolare scrittore, o ad attaccare le pubblicazioni, i seguenti argomenti dovrebbero essere utili:

a. La Commissione ha ritenuto che non vi sia NESSUNA nuova e significativa evidenza emersa.

b. I critici di solito sopravvalutano oggetti particolari,ignorando altro. Essi tendono a porre maggiormente l’accento sui ricordi dei singoli testimoni(che sono meno affidabili e più divergenti, e quindi offrono più per la critica).

c. Quella definita “Cospiracy” sarebbe difficile da celare e mantenere nascosta in un paese come gli Stati Uniti.

d. I critici sono spesso allettati da una forma di orgoglio intellettuale: si scatenano su qualche teoria e si innamorano di essa.

f. Per quanto riguarda gli oneri della Commissione sull’urgente Report da stilare, il termine fissato originariamente, emerse tre mesi dopo. La Commissione ha cercato ad ogni modo di accelerare la sua segnalazione grazie alle pressioni e alle speculazioni irresponsabili degli stessi critici i quali,si rifiutavano di ammettere i propri errori spostando l’attenzione su altre e nuove critiche.

g. Le “accuse vaghe” come ad esempio “più di dieci persone sono morte misteriosamente”, possono sempre essere spiegate in qualche modo naturale. Il complottismo,il mistero,non esiste,e devono farlo credere a tutti i costi.


4.La cura, la completezza, l’obiettività e la velocità sono stati fattori ed elementi principali del lavoro della Commissione.

RIASSUMENDO LA “TATTICA” DALLA C.I.A. CONSIGLIATA:

Sostenere che sarebbe stato impossibile per tanta gente tacere su una grande cospirazione;

Avere gente nella C.I.A. per gestire al meglio gli attacchi e le rivendicazioni;

Sostenere che le testimonianze oculari non siano inaffidabili;

Sostenere che questo sia solo una notizia vecchia ed errata evidenziando le “nuove evidenze significative emerse”;

Ignorare discussioni (media, giornali, ovunque) che trattino il tema della cospirazione. Meno spazio si dà meno se ne parlerà; Sostenere che è irresponsabile speculare;

Accusare i teorici di essere sposati e infatuati dalle loro teorie;

Accusare i teorici di essere motivati ??politicamente;

Accusare i teorici di avere interessi finanziari nel promuovere le teorie del complotto.

" LA COPERTINA DEL FRANKFURTER ALLGEMEINE "


domenica 2 giugno 2019

" IL GRANDE SACRIFICIO "



Sull'altare delle privatizzazioni furono sacrificati, dalle "quinte colonne collaborazioniste nazionali", i diritti dei cittadini italiani e quasi tutti gli assets pubblici industriali, in onore e favore delle multinazionali......ma non solo.......
 
....Sull’altare dell’integrazione europea furono sacrificati l’economica mista ed i partiti che affondavano le radici agli albori del ‘900: privatizzazioni, deindustrializzazione, neoliberismo e sistemi maggioritari sempre più spinti, sono stati questi i tratti salienti della Seconda Repubblica. 

Le privatizzazioni, in particolare, non si arrestarono nel corso della seconda repubblica ma continuarono in seguito, conservando un ruolo di primaria importanza anche nella finanziaria della terza repubblica, https://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2018-10-05/privatizzazioni-governo-stima-incassi-10-miliardi-2019-2020-115359.shtml?uuid=AESlMwHG

In realtà l'Italia non è mai stata una vera democrazia. L'impalcatura democratica eretta sulle ceneri del fascismo e della monarchia, ha solo occultato il vero potere atlantico uscito vincitore dall'ultimo conflitto bellico mondiale, ma non lo ha mai sostituito del tutto.

Le pseudo-democrazie, implementate in Italia così come in tutti i paesi sottoposti al giogo del "Leviatano atlantico", hanno sempre seguito, in realtà, il protocollo standard per cui è meglio tenere in vita le pecore e periodicamente mungerle e tosarle ottenendo abbondante latte e lana, piuttosto che ucciderle per ottenere solo carne per un periodo limitato. Così accade che ogni istituzione pubblica ancora passabilmente funzionante, in Italia, viene presa e portata al fallimento, di modo da indurre l'opinione pubblica che "privato è meglio che pubblico". Le aziende dei paesi vincitori e le multinazionali,  puntualmente passano al banco per la riscossione.

L'opera di spoliazione dell'Italia, ad ogni modo,  non ha riguardato solo il settore pubblico, bensì anche quello privato. Il fatto che sia stata la Francia ad acquisire la maggior parte del nostro comparto alimentare nazionale, la fusione recente fra Renault e Fiat/Fca, la dice lunga sul destino post-bellico della grande e media industria italiana.

Volendo avanzare una ipotesi, il senso strategico dei paesi vincitori (Francia inclusa) è stato quello di dire:" Lasciamo che gli italiani si massacrino di lavoro, creino, producano e facciano crescere le loro aziende, in seguito tramite le nostre quinte colonne, creeremo le condizioni di difficoltà tali a far si che gli industriali siano costretti a svendere. A quel punto, noi compreremo al minor prezzo. Successivamente ricreeremo le condizioni ottimali per una nuova crescita e di nuovo mungitura e tosatura per un loop, destinato a ripetersi all'infinito.". Una tattica questa assai più vantaggiosa dell'annessione. Annettere un paese, infatti, implica cospicui investimenti da parte del paese annettente ma non solo. Solitamente i rischi di ribellioni e rivoluzioni mirate a riottenere l'indipendenza perduta, restano presenti e costanti per un lungo periodo di tempo. Molto meglio far credere al popolo del paese annesso, di vivere in una democrazia e in un paese libero.

Questo per il settore privato, mentre per il settore pubblico lo sforzo, sarà assolto pressoché totalmente dai "traditori della patria", interni.

Il grande sacrificio

Esiste una ingiustizia, ancora peggiore che è stata perpetrata contro l'Italia e questa riguarda l'avere offerto, come vittima sacrificale su vassoio d'argento, il popolo italiano alle multinazionali. 

Chiunque abbia avuto a che fare con le multinazionali su territorio italiano, avrà percepito la loro sensazione di onnipotenza e di impunità, continuamente ostentate nei confronti degli utenti. 

Sgarbi, scortesie e persino truffe, sono all'ordine del giorno e a nulla valgono i reclami scritti e in molti casi, persino le denunce, da parte dei cittadini. Una grande azienda, magari straniera, si arroga la liceità di assumere quel comportamento contro i suoi utenti, solo quando ha avuto il "via libera" da parte dei vertici istituzionali e forse anche dalla giustizia ordinaria.

In un contesto del genere la Nazionalizzazione delle aziende che gestiscono i servizi primari, quali luce, acqua, gas, telefonia non è solo necessaria ma indispensabile e giammai procrastinabile.