giovedì 7 aprile 2016

"LO SCANDALO DEL PETROLIO IN BASILICATA, FRA INQUINAMENTO AMBIENTALE E ROYALTIES AL 7%"

Così scopriamo che in Val D'Agri, sede del Parco Nazionale dell'Appennino Lucano-Val d'Agri, nel posto dove è scoppiato lo scandalo "Tempa Rossa" che ha portato alle dimissioni del Ministro Guidi, nel sito del giacimento petrolifero più grande dell'Europa continentale, le royalties pagate dalle compagnie petrolifere alla Regione Basilicata, sono di appena il 7%, quando in Kazakistan o in Nigeria suddette royalties arrivano fino al 55 %. Una percentuale irrisoria, frutto di leggi dello stato italiano che, evidentemente, ha tutto l'interesse a mantenere alcune regioni povere, inquinate e sfruttate, nonostante il loro potenziale enorme. Non è un caso che la Basilicata, restI ad oggi, fra le Regioni più povere d'Italia, nonostante le decine di migliaia di barili di petrolio estratte giornalmente. 

Ormai esistono due Italie: l'Italia dei popoli, della gente comune che subisce e l'Italia delle istituzioni che vive ormai in contrapposizione alla prima. L'Italia delle istituzioni, grazie ad un sistema politico ( a Rappresentanza "Democratica" Parlamentare") che si è dimostrato totalmente fallimentare, vive "letteralmente" sulle spalle della seconda Italia. Vara leggi, sentenze e dispone gabelle, ignorando il volere del popolo. 

Credo e spero che questo stato di cose non duri ancora per molto ed in un modo o nell'altro sia destinato a cambiare. Deve cambiare ! 

 



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