lunedì 3 febbraio 2020

LE MULTINAZIONALI DEL WEB :" PRIVACY ADDIO ! "


Qualche giorno fa decisi di spostare l'intera rubrica telefonica, da un vecchio telefono Windows Phone ad un nuovo modello Android. Avevo una Micro Sd di memoria esterna e pensando alla vecchia maniera, immaginavo fosse possibile trasferire l'intero file "contatti" utilizzando lo slot della memoria nel nuovo phone, oppure ancora più semplicemente, il cavetto USB ed un pc. Invece non avevo fatto i conti con le multinazionali del web. Per esportare i contatti di Windows Phone adesso, infatti, non è possibile farlo in "maniera tradizionale" ma bisogna innanzitutto sincronizzare la rubrica con un account Outlook/Microsoft, dove poi sarà possibile scaricare il file dei contatti in formato CSV. A quel punto, una volta ottenuto il file in locale, sarà possibile aggiungere la rubrica contenuta nel file CSV generato in precedenza direttamente all’account Google configurato sul cellulare Android.

Il punto nodale è che volente o nolente bisogna passare per questo fantomatico Google Account e quindi trasferire il file contatti su cloud. Google assicura la massima protezione della privacy, si certo ma, intanto i nostri contatti sono passati da una "macchina" che era totalmente nelle nostre mani, alla galassia eterea del web.

Questo non vale solo per la rubrica. Una caratteristica dei cellulari di nuova generazione è che quasi tutte le funzioni, un tempo, integrate nel telefono e quindi di serie, adesso sono app da scaricare dallo Store, a fronte ovviamente dell'autorizzazione ad attivare, ad esempio, il tuo microfono, la tua telecamera, a registrare audio, video ed ogni sorta di violazione della privacy, possibile ed immaginabile. Il calendario, l'agenda, le suonerie, la sveglia, tanto per citarne alcune, ormai sono tutte applicazioni da scaricare.


A fronte, ad esempio, di un bel calendario colorato da scaricare dallo store, con possibilità di aggiungere appuntamenti ed impegni da ricordare, c'impegniamo a cedere tutti questi dati ad una app che li registrerà in cloud. Dicono loro, per poterceli un giorno ricordare e riconsegnare qualora, ad esempio, perdessimo il telefonino. In realtà, intanto, stiamo consegnando nelle loro mani, ogni aspetto della nostra esistenza.

Pensare che esistono cellulari da polso che misurano, monitorano e registrano in cloud parametri vitali sensibili come il battito cardiaco, la pressione arteriosa sistolica e diastolica, l'ossigeno come saturimetri, la temperatura corporea e le nostre emozioni è devastante. Ormai i telefoni possono informare le multinazionali del web, di ogni aspetto della nostra esistenza. 

Possono attivare in remoto - come sappiamo dal film Snowden - microfono e telecamera ed ascoltare ed osservare tutto ciò che facciamo nella "privacy"  delle mura domestiche. Possono conoscere la nostra posizione esatta con Google Maps o tutte le app che necessitano la condivione della nostra posizione, i nostri spostamenti, i nostri amici, i nostri amori, le nostre amanti, i nostri hobby, le nostre passioni, le nostre paure, le nostre speranze, le nostre impronte digitali e lo scanner dell'iride, la nostra fisionomia con il riconoscimento facciale e il nostro tono di voce con il riconoscimento audio vocale, il nostro stato di salute, i farmaci che assumiamo e quelli di cui avremo bisogno, le nostre malattie o quelle a cui andremo incontro, grazie alla condivisione in cloud delle analisi mediche, del mappaggio genomico, della telemedicina. Possono conoscere chi incontriamo e chi incontreremo grazie alla condivisione in cloud dei messaggi Whatsapp ormai acquistata da Facebook. L'incrocio della mole di dati immessi su Facebook con quelli di Whatsapp, già da sola è spaventosa.

Potrei continuare all'infinito, proprio perché il limite di ciò che sta nascendo è infinito, ovvero non esiste, no limits. In capo ad alcuni anni, le multinazionali del web conosceranno tutto di noi e non mi riferisco a come possono conoscerci le nostre mogli o le nostri madri. No, no ! Le Multinazionali del Web, ci conosceranno in una maniera molto più profonda e simile a come ci conosce il Creatore, ovvero in forma olistica, totale, assoluta. Amici, mi dispiace dirvelo, ma lo scenario rosso porpora del palcoscenico si è aperto: Apocalypse is now !

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