Il Regno Unito non fa più parte dell'Unione Europea e la folla riunita a Westminster Square esplode in un boato di giubilo,
nel canto dell'inno nazionale (God Save the Queen), fra fuochi
d'artificio e una marea di Union Jack a sventolare sotto il cielo
di Londra. Il passaggio epocale, in cui la storia dell'isola e
del continente hanno voltato pagina ammainando le rispettive bandiere, è
stato segnato dal conto alla rovescia proiettato sulla facciata di
Downing Street sullo sfondo dei colori del vessillo britannici: fino
allo 0, scattato esattamente alle 23 ora locale, quella del meridiano di
Greenwich, la mezzanotte del primo febbraio in Italia ed Europa
centrale, Bruxelles compresa. Poi si è udito il suono delle campane del
Big Ben, ma solo in forma virtuale poiché l'originale è chiuso per
restauro. Il countdown è stato proiettato a cifre cubitali pure sulle
bianche scogliere di Dover, di fronte alla Manica e alle coste francesi.
Mentre in Irlanda del Nord, una linea non tracciata ricompare al
confine con la Repubblica di Dublino. La Gran Bretagna saluta l'Ue e la Manica torna a essere un confine europeo, fra il continente e l'isola.
E' bastato lo scoccare di un minuto a chiudere una pagina di storia
durata quasi mezzo secolo, dal 1973 a oggi: quella del matrimonio,
d'interesse eppure non privo di frutti, tra Londra e Bruxelles. La Brexit diventa realtà nella notte,
l'Union Jack e la bandiera azzurra con le stelle europee si separano,
fra festeggiamenti colorati.
A Bruxelles, intanto, si sprecano i moniti minacciosi verso l'uscente UK, seppur velati dal linguaggio edulcorato della diplomazia. Tutto, ovviamente, ridicolo. La Gran Bretagna, come l'Italia d'altronde è sempre stata un "Contributore Netto" della UE, ovvero ha sempre versato molto di più di quanto gli è tornato indietro e questa slide lo dimostra.
Tuttavia non è stata certo la bilancia in rosso dei pagamenti da e verso la UE a spingere i cittadini inglesi ad uscire dall'Unione Europea. Le vere ragioni vanno ricercate, innanzitutto in una ben pianificata strategia geopolitica di lungo respiro che non staremo qui ad approfondire ed in seconda battuta ad un doveroso arresto dell'immigrazione dai paesi Ue ed extra Ue, che stava comportando un reale squilibrio sociale ed economico per le Gran Bretagna ed in particolar modo per le casse del welfare state interno.
A tal proposito, vorrei ri-postare un passaggio che scrissi a proposito della Brexit nel giugno del 2016, in questo articolo http://dralbano.blogspot.com/2016/06/firenze-degrado-italia.html
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" PRESI PER I FONDELLI DAGLI STESSI IMMIGRATI
Termino con una chicca degna di un paese allo sbando. Incontro un
artista di strada rumeno e mi metto a parlare con lui dei mali
d'Italia. Mi sembra di dialogare con Salvini. Le sue parole sono
durissime, soprattutto nei confronti degli immigrati provenienti dal suo
stesso paese. Lui mi dice:" Voi avete fatto male a farci entrare in
Europa nel 2007. Noi non eravamo ancora pronti. L'Europa doveva
attendere che noi ci livellassimo un minimo, non dico tanto, ma un
minimo, ai paesi più ricchi. Io vengo da un paese molto piccolo
dell'entroterra rumeno. Ricordo che un vicino di casa, non appena seppe
che poteva andare a vivere e lavorare in Inghilterra a Londra, prese
tutta la sua famiglia, nonni, zii, nipoti, figli, erano quasi 20 persone
e con l'autobus andarono a Londra. Non appena giunti su suolo inglese
fecero domanda di sussidio, in quanto famiglia povera. Il governo
britannico diede loro una palazzina di due piani in un bel sobborgo
londinese e mensilmente una cospicua somma di denaro. Avevano poi
esenzione dalle tasse, scuola gratuita per i figli ed assistenza
sanitaria, mentre in Romania, per curarsi negli ospedali dovevano
portarsi le medicine da casa e persino l'alcool etilico, altrimenti
niente. Ebbene dopo che il governo inglese aveva dato loro tutto questo,
sapete cosa facevano ? La loro attività era rubare nelle case dei
vicini quando calava la notte. Mi ha guardato ed ha scrollato le spalle sconfortato.
Adesso comprendo ancora di più le ragioni del voto sulla BREXIT ! "
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Basta saper leggere numeri e statistiche per comprendere le ragioni della Brexit !
Inutile sottolineare che per l'Italia non c'è, al momento, alcuna speranza di una Italexit, ovvero di seguire le orme dell'Inghilterra. L'ignoranza abissale, la commistione d'interessi personali e di bottega, la corruzione, l'espressione politica frutto di scelte di partito e non personali, dei nostri politici, spesso la scarsa o totale non-conoscenza dell'inglese, rende impossibile il "pensare altrimenti". Continuiamo, pertanto, a pagare lo sviluppo economico, tecnologico ed infrastrutturale dei paesi europei ed in particolar modo del blocco est, mentre l'Italia si deindustrializza, s'impoverisce e si riempie d'immigrati. Avanti tutta, come il Titanic, verso l'iceberg !
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