mercoledì 1 luglio 2015

"ARTICOLO: UNA VERGOGNA TUTTA ITALIANA"


Una vergogna tutta italiana. Mentre da un lato una classe politica sempre più distante dal suo stesso popolo, si dimostra più vicina agli immigrati ed urla ai quattro venti che "nessuno dovrà rimanere indietro"; mentre si stanziano 1150 euro mensili per accogliere immigrati di cui non sappiamo niente, che mai hanno pagato le tasse nel nostro paese, né loro e né i loro antenati, mentre si mettono a disposizione alberghi a tre stelle per accogliere clandestini, che addirittura abbandonano la struttura perché troppo distante dalla città e per la presenza di zanzare, i nostri anziani e non, muoiono per strada.

Questo è quello che è accaduto ad un sessantenne di Verona. Luigi, una vita passata  a fare l'idraulico ed un ultimo periodo trascorso nell'indigenza, cercando disperatamente un aiuto, un supporto da uno stato assente.  Luigi detto "Toni" ha perso prima la casa, poi il lavoro ed alla fine ha cercato riparo in un auto che invece è diventata la sua tomba. Nessuno gli ha dato una mano o lo ha confortato. Solo qualche passante mosso da umana pietà gli rilasciava qualche spicciolo. Nessun posto per lui negli Hotel destinati ai clandestini. Nessun fondo UE di 35 euro al giorno per lui.

Meglio avrebbe fatto a smarrire i suoi documenti ed a mischiarsi fra i migranti. A quest'ora certamente sarebbe vivo, bene accolto e ben vestito. Purtroppo la sua onestà, la sua dignità, l'ha pagata cara.

Non esiste perdono per questa morte. Di questa morte sono responsabili le istituzioni tutte. L'Italia, unico stato europeo a non avere alcuna forma di protezione per chi resta senza lavoro. Unico stato europeo a non avere un Reddito di Cittadinanza o una misura di "Reddito minimo garantito" si macchia, nel silenzio, di questi crimini.

E mentre per le strade si consumano tragedie immense, buona parte della popolazione italiana, come automi guidati da menti ingiuste, si sperticano in strenui quanto vergognosi moti di difesa nei confronti delle politiche governative:"Anche noi siano stati migranti". Sempre questa la frase da cui si diparte la filippica a favore dell'immigrato. Peccato che a gente come Toni, nessuno pensi. Peccato che agli italiani in difficoltà nessuno pensi. Stretti come vasi di coccio, fra vasi di ferro, sono quelli che ne pagano le conseguenze e queste conseguenze, spesso, sono fatali.

Allora le domande che dobbiamo porci sono:"A cosa serve la società ? A cosa serve pagare le tasse se poi lo stato non ti difende e non ti supporta nei momenti di difficoltà ? A cosa serve questa classe politica se è capace solo a difendere i suoi interessi e mai quelli dei più deboli ? Era davvero questa la Repubblica Democratica fondata sul lavoro, che concepirono i nostri padri costituenti ?".

Il senso del vivere in una società esiste fintanto che la società di cui si fa parte, si preoccupa della tutela dei più deboli, anche non immigrati. Se questo fine supremo, non è contemplato fra i compiti della società, allora non ha nessun senso farne parte. 

"Ciascuno per se e Dio per tutti.....senza pagare le tasse però !". 



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