martedì 31 maggio 2016

" PILLOLE INEDITE D'IMMIGRAZIONE "


Tutto ha inizio nel dicembre 2001, quando la Cina entra nel WTO supportata dalle principali superpotenze di allora, Italia in testa, convinte che sarebbe diventata "terra di conquista e delocalizzazione low cost". Poco più tardi, esattamente nel maggio del 2004, l'Europa apre le sue porte all'ingresso di Cipro, Malta, Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia, Rep. Ceca, Slovacchia, Slovenia e Ungheria. Appena due anni dopo,nel 2007, entrano Bulgaria e Romania . La Croazia nel 2013. Gli anni 2000, per l'Italia e per il mondo, sono anni di pesanti cambiamenti. Le imprese italiane, sull'onda della globalizzazione di merci, uomini e capitali, iniziano a delocalizzare in Cina, India e soprattutto paesi dell'est Europa, attratte dai bassi costi di manodopera e dalla snella burocrazia. Il paese Italia s'impoverisce sempre di più. Le coppie smettono di fare figli. Siamo nel periodo in cui, il capitale mostra i suoi tentacoli più forti e nonostante il tasso di natalità diminuisca, la mortalità aumenti, la popolazione italiana, stranamente, aumenta. Grazie agli immigrati ovviamente.


La popolazione italiana, per la prima volta nella sua storia, raggiunge e supera i sessanta milioni di abitanti. Le orribili figure politiche nostrane si ergono, improvvisamente a difensori delle ondate migratorie e detrattori della salvaguardia dei diritti dei cittadini italiani residenti.

Come spiegare una tale anomalia ? Semplice:" Il Capitale ha sfruttato gli italiani, in particolare la manodopera del sud fino a quando ha potuto, spesso sottopagandola. I cambiamenti storici economici dovuti alla delocalizzazione, alla deindustrializzazione ed alla fuga di capitali verso l'estero, ha imposto un ulteriore "giro di vite" nei salari erogati, nella concessione di diritti del lavoro, contrattuali e sociali. A fronte di queste difficoltà contingenti, così come fanno tutte le specie animali in momenti di difficoltà "alimentare", anche gli italiani hanno smesso di fare figli. 

Il capitale ha deciso così di ovviare al problema, prendendo manodopera altrove ed, innescando un nuovo massivo fenomeno migratorio che ha come scopo primario il sopperimento della forza lavoro, persa a causa della denatalità e come fine secondario, la "spinta al ribasso" dell'asticella dei diritti lavorativi acquisiti fino ad allora, da parte dei lavoratori italiani.

"IL CORRIERE SDA LASCIA LA SPEDIZIONE A CHI VUOLE LUI !"

Ancora una volta, il corriere SDA passa, non suona il citofono (perché eravamo in casa) e lascia il pacco ad uno dei negozianti al pianoterra del condominio. Scusate ma non vi era l'abitudine di ripassare quando il destinatario è assente ? Al secondo passaggio, se il destinatario non è in casa, si lascia l'avviso di giacenza nella cassetta delle lettere, ai fini del ritiro presso la vostra sede ? 

Fra l'altro per reclamare, SDA non ha un numero verde ma solo un numero unico a pagamento 199.113366. Esistono dei moduli da compilare e spedire on-line, direttamente dal sito, quindi nessuna prova del reclamo o comunque della pratica di avvio reclamo.

SDA Express Courier è un'azienda nata nel 1984 per operare nel settore delle spedizioni espresse nazionali, dal 1998 fa parte del gruppo Poste Italiane e ha ampliato l'offerta nella gestione logistica, distributiva e per la vendita a distanza. 

La privatizzazione di tutte quelle aziende che un tempo garantivano i servizi pubblici è stato uno degli abomini della storia italiana degli ultimi decenni. Non solo non è servita a migliorare i servizi erogati,  quanto la privatizzazione ha fatto si che queste aziende private, forti del loro fatturato, possano "schiacciare" in tribunale, qualunque utente voglia reclamare o mettersi contro di loro o contro i loro disservizi e le loro ingiustizie.

Il numero unico a pagamento per SDA e l'abolizione del numero verde gratuito è solo uno dei tanti soprusi che gli italiani sono costretti a subire.

lunedì 30 maggio 2016

POLITICA ITALIA:" L'ARTE DI SEGARE IL RAMO SU CUI SI E' SEDUTI ! "


Negli ultimi anni, abbiamo assistito a numerosi attacchi da parte di politici e media italiani, nei confronti di Angela Merkel. La cancelliera tedesca, sarebbe rea di aver spinto l'Italia sull'orlo della bancarotta ed avrebbe "monopolizzato le decisioni europee", inducendo i "paesi deboli" dell'Unione (Grecia ed Italia in primis) a svendere pezzi di sovranità. L'adozione dell'euro, sarebbe all'origine di tutti i mali. In breve, come sempre accade, il tam-tam mediatico nel "Bel Paese", ha fatto si che questa, "avversione verso la Germania e la Merkel", divenisse una idea diffusa.



Eppure sull'opinione comune che si ha della Germania, non sono affatto d'accordo e l'ho ribadito più volte, anche in altre sedi. Molti ricorderanno, nei primissimi anni duemila, quando si sposò l'adozione della valuta comune ufficiale della Unione Europea, che proprio Italia e Grecia, fecero letteralmente "carte false" per entrarvi. Ricordo ancora i sorrisetti di compiacimento sotto i baffi di Prodi, allora a capo dell'Ulivo, per aver centrato i parametri di Mastricht. Ricordo ancora, quell'altro "patriota" di Dalema che dopo aver eliminato la separazione fra Banche d'investimento da quelle di mero Deposito, firma proprio con Prodi nel 2007, il Trattato di Lisbona (by.passando il volere del popolo italiano)



Fino ad arrivare al 1° gennaio 2002, con l'abbandono della lira e l'adozione dell'euro. A quel punto, le stesse regole che noi stessi, sia Italia che Grecia, avevamo contribuito a scrivere, diventano lo stesso giogo sotto il quale periremo (o quasi) negli anni successivi. In quegli stessi anni l'Inghilterra rimane fuori dall'euro. Così la Danimarca, la Svezia, la Rep. Ceca etc etc. Potevamo farlo anche noi. Poteva farlo la Grecia.

Nessuno in Europa, tanto meno Frau Merkel, ha mai puntato la pistola alla testa dell'Italia! Noi abbiamo adottato liberamente la divisa monetaria comune, anzi, "abbiamo fatto carte false" ( a detta di molti osservatori di rilievo) per adottarla . Possibile che, ancora una volta, i Politici italiani abbiano segato il ramo su cui eravamo seduti ? Possibile che nessuno di coloro (o dei consulenti), che erano al Governo di allora ed avevano potere decisionale, intuì la strategia tedesca, semmai ce ne fosse stata una ? Eravamo guidati da ritardati mentali o da corrotti ? Questa è la domanda..


domenica 29 maggio 2016

" UNIVERSI PARALLELI "


"LA SCHIENA DRITTA ED ANACRONISTICA DI SALVATORE GIRONE!"


Ricordo come se fosse oggi, le parole di Fabrizio Quattrocchi in Iraq:" Vi faccio vedere come muore un Italiano", in ginocchio, legato e bendato davanti ai suoi esecutori. Ricordo come se fosse oggi le parole del Comandante De Falco "Torni a bordo cazzo", nei confronti di Schettino, che voleva abbandonare la Costa Concordia. 

Vedo oggi, la schiena dritta di Salvatore Girone, salutare con dignità, ormai dimenticata, le varie istituzioni rappresentanti di questa "Tristissima Italia". Una Italia che è stata capace di lasciare i nostri marò in India per quasi quattro anni.

Un paese, l'Italia, che spinge all'emigrazione i propri giovani migliori per accogliere a braccia aperte migranti senza qualifiche e senza "amore per l'Italia",  provenienti da ogni angolo del mondo. Siamo un paese allo sbando che non merita la fierezza, la schiena dritta anacronistica e la compostezza d'altri tempi di Salvatore Girone. 

Noi siamo il paese di Barbara D'Urso, di Costanzo, della De Filippi, di Tiberio Timperi, di Bonolis, di Flavia Vento, di Rocco Casalino, di Cirino Pomicino, di Vespa etc. Noi siamo il paese che lascia nella miseria i propri vecchi per accogliere negli alberghi gli immigrati. Noi siamo il paese che non da lavoro ai propri cittadini per favorire gli immigrati. Noi siamo un paese che non da lavoro ai propri giovani ma trova impiego agli immigrati ed ai carcerati.

In definitiva noi siamo un paese ma, almeno fino ad oggi, non siamo ancora una Nazione.




IMMIGRAZIONE ITALIA:"UN ESODO BIBLICO PIANIFICATO DAL CAPITALE"


Uno studio delle Nazioni Unite prevede che nel 2050 ben un terzo della popolazione italiana, sarà composto da immigrati. Facendo le dovute proporzioni, gli immigrati saranno 20 milioni. Un numero a tratti grottesco. Naturalmente i mass media, i politici e l'establishment in generale, si stanno affrettando a spiegare che tutti questi immigrati servono: 1) A pagare le pensioni degli italiani che non fanno più figli ed invecchiano sempre più tardi e meglio. 2) Ad affidargli i "lavori che gli italiani non vogliono più fare. 

Come dargli torto ? Un "mantra" trito e ritrito.  Eppure le ragioni primigenie di questo "esodo biblico pianificato" vanno ricercate altrove, esattamente nel capitale o meglio nella sua rappresentazione sociale più evoluta:"La globalizzazione".

L'Europa è l'ultimo baluardo dove, tuttora, reggono molti dei diritti sociali e del lavoro, conquistati nei secoli. Un operaio tedesco, francese, olandese o italiano, guadagnerà fino a tre o quattro volte di più dello stesso operaio vietnamita, cinese o indiano. Sarà inoltre garantito dai sindacati e da forme di tutela xontrattuale, sociale e sanitaria, sconosciute al resto dei paesi. 

Ecco quindi che "inondare" d'immigrati gli stati europei, avrà lo scopo di "indurre al ribasso" le conquiste dei lavoratori. L'immigrato, appena giunto in Italia infatti, sarà disposto ad accettare "condizioni" di lavoro ed economiche, impensabili per un italiano. Questo associato ad un "inaridimento" del mercato lavorativo, porterà, per forze di cose, ad una "competizione" fra il lavoratore italiano e quello straniero, con conseguente accettazione da parte del lavoratore italiano, di "condizioni lavorative" ridotte e conseguente restrizione delle conquiste, un tempo, acquisite.

sabato 21 maggio 2016

"SPES CONTRA SPEM"


"SPES CONTRA SPEM"
Ovvero l'arte di osare l'inosabile !

Essere Speranza cioè vivere come soggetto attore della speranza, 
vivere nel modo e nel verso in cui si spera vadano le cose, 
essendo noi stessi proposta, prova e corpo del cambiamento-
 contro le "speranze oggetto", 
semplicemente intese come qualcos’ altro da noi, 
di cui si attende e si aspetta il verificarsi.
 
“Spes contra spem” deriverebbe da un passaggio di Paolo di Tarso, 
in cui l’apostolo si esprime con riferimento 
all’atteggiamento dell’incrollabile fede di Abramo. 
«Egli ebbe fede sperando contro ogni speranza e così 
divenne padre di molti popoli, 
come gli era stato detto: Così sarà la tua discendenza» 
(San Paolo, Lettera ai Romani, 4,18).

TURISMO:" FIRENZE ED ISOLE CANARIE A CONFRONTO !"


"Nel 2015 le Isole Canarie, hanno ricevuto 10,5 milioni di turisti distribuiti fra le sette isole dell'arcipelago. Un bel numero certo, fra l'altro in aumento rispetto all'anno precedente dell'1,1%. Le Canarie si collocano al terzo posto in Spagna per attrazione turistica, fra le comunità autonome, dopo la Catalogna 16,52 milioni di turisti e le Baleari 11,55 milioni. http://www.abc.es/.../abci-canarias-recibido-2015-105... 


In Italia, nel corso dello stesso anno 2015 la sola Toscana ha ricevuto 12,5 milioni di turisti, in crescita del 2,3% rispetto al 2014 e ben 44,4 milioni di presenze. http://firenze.repubblica.it/.../turismo_12_5_milioni_di.../ Per intenderci, la sola città di Firenze, nel 2015 ha ospitato (pernottamenti) oltre 9 milioni di turisti e se si considera tutta la città metropolitana, arriviamo ai 13,6 milioni di pernottamenti nel solo 2015 http://www.cittametropolitana.fi.it/2015-turismo-record.../ - Cifre stratosferiche che per quanto mi riguarda, rappresentano solo una frazione del potenziale attrattivo turistico italiano, se consideriamo che, fino agli anni 90, l'Italia deteneva il primato assoluto mondiale di presenze turistiche.

venerdì 20 maggio 2016

"L'AGGHIACCIANTE ASSISTENZA TIM DEL 187"


20 Maggio 2016: Questa mattina, verso le ore 10,30, telefono in Banca per un problema alla Carta di Credito. Proprio nel mentre l'addetta mi stava comunicando delle informazioni importanti e direi anche "sensibili", mi giunge sul telefono fisso, da cui stavo chiamando, un messaggio. Lo visualizzo sul display del cordless di casa. Da qual momento s'interrompe la comunicazione. Non era la prima volta che accadeva, nelle ultime due settimane. Provo a riformulare il numero della banca, ma il sistema di risposta a menù, non riconosce il suono dei tasti numerici del mio telefono. Subito dopo, vedo che dalla Banca mi stanno chiamando. Provo a rispondere ma non sento niente. Vedo che l'addetta bancaria, prova a richiamarmi ancora. Rispondo ma niente. Non si sente nulla. Provo allora con un numero verde  a caso (Poste Italiane 803.160) e la stessa cosa: non riconosce il suono dei tasti numerici. Provo a cambiare telefono, usando quello fisso (non il cordless) ma il problema permane. A quel punto chiamo il 187, avendo un vecchio contratto Telecom (oggi si fanno chiamare TIM). Il sistema, anche questo a menù, ugualmente non riconosce il suono dei tasti numerici, però mi indirizza comunque verso un addetto. Mi risponde una ragazza ( Codice AN569 ) alla quale spiego, gentilmente, cosa stava accadendo al mio telefono, ovvero che "saltuariamente", da diversi giorni, o non sentivo la voce di chi mi chiamava, oppure chi mi chiamava non sentiva la mia voce, oppure ancora non veniva trasmesso il suono dei tastini numerici del mio telefono. Spesso le tre cose contemporanemente. Nelle ultime due settimane la cosa è successa diverse volte. La ragazza mi risponde infastidita, quasi scocciata. Come se quel lavoro le pesasse. Mi dice che se insisto a volere una soluzione ai miei disagi, lei sarà costretta ad inviarmi un tecnico TIM a casa, il quale farà delle prove e se non troverà niente mi addebiterà il costo dell'uscita. Ma come ? Le sto dicendo che il problema si presenta "a singhiozzo", in maniera alternata e lei mi dice che se mi manda il tecnico a casa non trova niente, mi toccherà pagarlo ? Chiedo allora di fornirmi la mai PEC dell'azienda, di modo da dettagliare il problema per iscritto e rendere ad entrambi le cose più semplice. La ragazza del 187, mi risponde stizzita dicendomi che TIM non ha una mail PEC e non è tenuta ad averla. Io rispondo che tutte le società, in Italia, sono tenute ad averla - Vedi Legge 221/2012 . Lei mi risponde, sempre più stizzita e scocciata:" Cosa vuole che me la invento ? Aspetti che prendo carta e penna e me la invento !". Io chiedo cortesemente di parlare con un responsabile visto che lei non è a conoscenza della mail pec aziendale. Allora la ragazza dice:"Mi sa che lei ha tenpo da perdere. A me non frega niente di quello che lei vuole!". A quel punto io le ricordo, gentilmente, che la telefonata è registrata (da loro stessi), che ho il suo codice e che sono un Giornalista. La ragazza, sbotta:"Cosa crede che io abbia paura di lei ? Arrivederci !" e chiude il telefono.

****Dopo qualche ora, provo a ritelefonare al 187. Questa volta mi risponde una ragazza gentile. capisce il problema ed apre una segnalazione al servizio tecnico. Ringrazio e riattacco. Dopo cinque minuti, mi giunge un messaggio sul cellulare (che avevo lasciato per i contatti), dove un sms, del servizio tecnico TIM mi comunica la seguente info:" Gentile cliente, a seguito della tua segnalazione 0011****692, abbiamo verificato la non presenza di guasti e la stabilità dei parametri di rete sulla tua linea 0******** che risulta regolarmente attiva e funzionante.

Inutile sottolineare che provo a telefonare, 10 minuti dopo ed il problema persiste. Come dire, "se vuoi che ti risolviamo il problema, devi far venire un nostro tecnico a casa che poi dovrai pagare perché non troverà niente, visto che il tuo è un problema "a singhiozzo".

Questo è quello che accade oggi in questa Italia malsana e priva di rispetto. Aziende che un tempo erano pubbliche, oggi divenute private, si arrogano il diritto di trattarti a "pesci in faccia", tanto chi denuncia ? Chi ha il coraggio di mettersi contro, in Tribunale, contro un colosso  privato da

(dati TIM aggiornati al 31/12/2015):
  • Ricavi da servizi domestici: Red Arrow Down.svg 14,058 miliardi di euro, di cui:
    • Ricavi sulla rete fissa: Red Arrow Down.svg 10,372 miliardi di euro
    • Ricavi sulla rete mobile: Red Arrow Down.svg 4,517 miliardi di euro
  • EBITDA: Red Arrow Down.svg 5,266 miliardi di euro
  • Debito finanziario: Green Arrow Up.svg 27,3 miliardi di euro (in aumento)
? Cosa puoi fare, tu privato, contro i loro avvocati ? Lo Stato, per caso ti difende ?

Concludo ribadendo un concetto, noto a molti ma non a tutti:" La privatizzazione della aziende di stato, aventi un ruolo "chiave" nella nostra società, come "Acqua, Luce, Gas, Telefonia, Trasporti etc." è alla base, oggi, d'ingiustizie e malfunzionamenti. Occorre ritornare alle Aziende Pubbliche, imponendo l'obbligo annuale della "Certificazione Qualità Aziendale" e quindi di controllo da parte di un Ente Terzo Accreditato Internazionalmente (ne esistono) al fine di verificare costantemente la corretta gestione ed il centramento degli obbiettivi prefissati ".

domenica 15 maggio 2016

"IL MISTERO DEL DNA"

 

Darwin sarebbe stato entusiasta di sapere che lo stesso set di 25-30 mila geni è presente nella maggior parte degli animali. Quasi ogni gene del nostro DNA possiede un gene omologo nel DNA di altri mammiferi. ( James Dewey Watson )

TUMORE AL SENO:" IN ITALIA COLPISCE UNA DONNA SU OTTO !".

 "TUMORE AL SENO: IN ITALIA COLPISCE UNA DONNA SU OTTO !".

*

C'è d'aggiungere altro ? 

Forse no a parte una descrizione tecnica scientifica.

Cos'è

Il seno è costituito da un insieme di ghiandole e tessuto adiposo ed è posto tra la pelle e la parete del torace. In realtà non è una ghiandola sola, ma un insieme di strutture ghiandolari, chiamate lobuli, unite tra loro a formare un lobo.  In un seno vi sono da 15 a 20 lobi. Il latte giunge al capezzolo dai lobuli attraverso piccoli tubi chiamati dotti galattofori (o lattiferi). Il tumore al seno è una malattia potenzialmente grave se non è individuata e curata per tempo. È dovuto alla moltiplicazione incontrollata di alcune cellule della ghiandola mammaria che si trasformano in cellule maligne. Ciò significa che hanno la capacità di staccarsi dal tessuto che le ha generate per invadere i tessuti circostanti e, col tempo, anche gli altri organi del corpo. In teoria si possono formare tumori da tutti i tipi di tessuti del seno, ma i più frequenti nascono dalle cellule ghiandolari (dai lobuli) o da quelle che formano la parete dei dotti.

 

Tipologie

Sono due i tipi di cancro del seno: le forme non invasive e quelle invasive.

Le forme non invasive sono le seguenti:
  • DIN: neoplasia duttale intraepiteliale (carcinoma in situ)
    • Grado 1A (DIN 1A) = atipia epiteliale piatta (secondo alcuni studi recenti questa forma dovrebbe essere considerata precancerosa e non un vero e proprio tumore)
    • Grado 1B (DIN 1B) = iperplasia duttale atipica
    • Grado 1C (DIN 1C) = neoplasia duttale intraepiteliale ben differenziato (grado 1)
    • Grado 2 (DIN 2) = neoplasia duttale intraepiteliale moderatamente differenziato (grado 2)
    • Grado 3 (DIN 3) = neoplasia duttale intraepiteliale scarsamente differenziato (grado 3)
  • LIN: neoplasia lobulare intraepiteliale
    • LIN 1 neoplasia lobulare intraepiteliale grado 1
    • LIN 2 neoplasia lobulare intraepiteliale grado 2
    • LIN 3 neoplasia lobulare intraepiteliale in situ
Le forme invasive sono:
  • il carcinoma duttale: si chiama così quando supera la parete del dotto. Rappresenta tra il 70 e l'80% di tutte le forme di cancro del seno.
  • il carcinoma lobulare: si chiama così quando il tumore supera la parete del lobulo. Rappresenta il 10-15% di tutti i cancri del seno. Può colpire contemporaneamente ambedue i seni o comparire in più punti nello stesso seno.
  • Altre forme di carcinoma meno frequenti sono il carcinoma tubulare, papillare, mucinoso, cribriforme. Hanno prognosi favorevole.


Evoluzione

Il tumore del seno viene classificato in cinque stadi.
  • Stadio 0: è chiamato anche carcinoma in situ. Può essere di due tipi:
    • Carcinoma lobulare in situ: non è un tumore aggressivo ma può rappresentare un fattore di rischio per la formazione successiva di una lesione maligna.
    • Carcinoma duttale in situ (DCIS): colpisce le cellule dei dotti e aumenta il rischio di avere un cancro nello stesso seno. È considerato una forma precancerosa più che un vero e proprio tumore. Nella maggior parte dei casi, infatti, non si evolve verso un cancro vero e proprio ma regredisce spontaneamente per azione dei meccanismi di difesa dell'organismo (in primo luogo l'azione del sistema immunitario).
  • Stadio I: è un cancro in fase iniziale, con meno di 2 cm di diametro e senza coinvolgimento dei linfonodi.
  • Stadio II: è un cancro in fase iniziale di meno di 2 cm di diametro che però ha già coinvolto i linfonodi sotto l'ascella; oppure è un tumore di più di 2 cm di diametro senza coinvolgimento dei linfonodi.
  • Stadio III: è un tumore localmente avanzato, di dimensioni variabili, ma che ha coinvolto già anche i linfonodi sotto l'ascella, oppure che coinvolge i tessuti vicini al seno (per esempio la pelle).
  • Stadio IV: è un cancro già metastatizzato che ha coinvolto altri organi al di fuori del seno.
Se il tumore viene identificato allo stadio 0, la sopravvivenza a cinque anni nelle donne trattate è del 98%, anche se le ricadute variano tra il 9 e il 30% dei casi, a seconda della terapia effettuata. Se i linfonodi sono positivi, cioè contengono cellule tumorali, la sopravvivenza a cinque anni è del 75%.

Nel cancro metastatizzato, cioè quello che ha già colpito altri organi al di fuori del seno (in genere i polmoni, il fegato e le ossa), la sopravvivenza media delle pazienti curate con chemioterapia è di due anni, ma ciò significa che vi sono casi in cui la sopravvivenza è molto più lunga, anche fino a dieci anni.

Sintomi

In genere le forme iniziali di tumore del seno non provocano dolore.  Uno studio effettuato su quasi mille donne con dolore al seno ha dimostrato che solo lo 0,4% di esse aveva una lesione maligna, mentre nel 12,3% erano presenti lesioni benigne (come le cisti) e nel resto dei casi non vi era alcuna lesione.
Il dolore era provocato solo dalle naturali variazioni degli ormoni durante il ciclo.
Da cercare, invece, sono gli eventuali noduli palpabili o addirittura visibili, anche se in genere questi sono segni di una forma tumorale già avanzata e non di una forma identificata in fase precoce, quando è più facile da curare. La metà dei casi di tumore del seno si presenta nel quadrante superiore esterno della mammella.
Importante segnalare al medico anche alterazioni del capezzolo (in fuori o in dentro), perdite da un capezzolo solo (se la perdita è bilaterale il più delle volte la causa è ormonale), cambiamenti della pelle (aspetto a buccia d'arancia localizzato) o della forma del seno.
La maggior parte dei tumori del seno, però, non dà segno di sé e si vede solo con la mammografia (nella donna giovane, tra i 30 e i 45 anni, con l'aiuto anche dell'ecografia).


Diagnosi

Il cancro del seno viene diagnosticato con la mammografia e l'ecografia mammaria: la scelta di quale dei due esami utilizzare dipende dall'età, anche se nella maggior parte dei casi si utilizzano entrambi. In alcuni casi specifici (per esempio di fronte a mammelle molto dense o a lesioni difficili da classificare) è possibile ricorrere anche alla risonanza magnetica.
L'eventuale identificazione di noduli o formazioni sospette porta in genere il medico a consigliare una biopsia, che può essere eseguita direttamente in sala operatoria o in ambulatorio con un prelievo mediante un ago inserito nel nodulo che consente un esame citologico o microistologico. Nel primo caso (esame citologico) si esaminano le cellule, nel secondo (microistologico) il tessuto: questi esami consentono sia di stabilire la natura della malattia, sia, con la microistologia, di valutarne le caratteristiche biologiche.
Una particolare forma di biopsia è la cosiddetta biopsia liquida o lavaggio dei dotti. Consiste nell'introduzione di liquido nei dotti galattofori attraverso i forellini presenti sul capezzolo. Il liquido raccolto dopo questo "lavaggio" contiene alcune cellule della parete dei dotti stessi che possono essere studiate al microscopio alla ricerca di eventuali atipie. In questo modo è possibile valutare la presenza di cellule atipiche in un'area della mammella più ampia di quella che si riesce a coprire con la biopsia classica.


Come si cura

Quasi tutte le donne con un tumore del seno, indipendentemente dallo stadio, subiscono un intervento chirurgico per rimuovere i tessuti malati. Nei casi in cui ciò è possibile si ricorre alla chirurgia conservativa, cioè si salva il seno, ma si asporta tutta la parte in cui si trova la lesione. Questa tecnica è chiamata anche quadrantectomia (o ampia resezione mammaria) e consiste nella asportazione del tessuto mammario che circoscrive la neoplasia. Deve essere seguita da una radioterapia, che ha lo scopo di proteggere la restante ghiandola mammaria sia dal rischio di recidiva locale sia dalla comparsa di una nuova neoplasia mammaria. Durante l'intervento il chirurgo può anche procedere ad asportare i linfonodi dell'ascella. Per sapere se questi sono coinvolti si usa la tecnica del linfonodo sentinella, cioè si identifica il linfonodo che drena la linfa dall'area dove è situato il tumore. Se all'analisi al microscopio il linfonodo sentinella risulta privo di cellule tumorali o ne presenta un piccolissimo aggregato (micro metastasi), non si toccano gli altri, altrimenti si procede allo svuotamento del cavo ascellare, cioè alla rimozione di tutti i linfonodi ascellari.
Talvolta è necessario asportare più di un quadrante di seno: in questo caso si parla di mastectomia parziale o segmentale e anch'essa viene fatta seguire dalla radioterapia. Nelle forme iniziali di cancro (stadio I e II), la quadrantectomia seguita da radioterapia è altrettanto efficace dell'asportazione del seno. La maggior parte delle pazienti con neoplasia intraepiteliale segue lo stesso percorso. Forme più avanzate di cancro vengono trattate con l'asportazione dell'intero seno, secondo una tecnica chiamata mastectomia radicale modificata, che prevede l'asportazione della ghiandola, del linfonodo sentinella e/o di tutti i linfonodi sotto l'ascella, raramente di parte o di tutto il muscolo pettorale e spesso anche della pelle sovrastante. In molti casi oggi è possibile salvare il capezzolo e gran parte della cute con la tecnica della mastectomia che conserva il complesso areola e capezzolo (nipple sparing mastectomy). La zona areolare viene protetta con una dose di radioterapia mirata che può essere erogata direttamente in sala operatoria nei giorni successivi. Sia con la chirurgia conservativa e sia nel caso di mastectomia si procede alla ricostruzione del seno: in rari casi, se la donna deve sottoporsi a radioterapia, si tende ad aspettare la fine della terapia, che può interferire con la cicatrizzazione, altrimenti si procede alla plastica del seno nel corso dell'intervento stesso. Dopo l'intervento chirurgico un'accurata valutazione istologica e biologica è la base per definire le terapie mediche precauzionali per ridurre al minimo il rischio che la malattia possa colpire altri organi (metastasi a distanza).
Per questa ragione alla maggior parte delle pazienti viene proposta una terapia con farmaci anticancro. La chemioterapia è utile, ma non sempre è necessaria e va prescritta dopo una valutazione personalizzata di ogni caso. Si prescrive anche nelle forme iniziali (stadio I e II) a scopo precauzionale e il guadagno, in termini di anni di sopravvivenza, è maggiore rispetto alle forme di tumore più avanzato. Negli ultimi anni si è diffuso anche l'uso della chemioterapia neoadiuvante, ovvero somministrata prima dell'intervento per ridurre la dimensione e l'aggressività del tumore. La radioterapia dura pochi minuti e va ripetuta per cinque giorni la settimana, fino a cinque-sei settimane di seguito. In genere il trattamento radioterapico può essere combinato all'uso di farmaci. Quando un tumore del seno viene asportato, viene mandato in laboratorio per studiare le caratteristiche biologiche, in particolare lo stato dei recettori, per gli estrogeni e per il progesterone, due degli ormoni femminili. Le pazienti il cui tumore è positivo per i recettori degli estrogeni possono utilizzare farmaci che bloccano gli estrogeni come il tamoxifene, che viene prescritto in pillole per cinque anni dopo l'intervento. Nelle donne in età fertile questo farmaco viene spesso associato ad un inibitore LH-RH analogo che induce una menopausa temporanea. Vengono utilizzati anche altri farmaci con la stessa funzione, chiamati inibitori delle aromatasi, per ora riservati alle donne che sono già in menopausa. Il tumore viene esaminato dall'anatomo patologo anche per individuare la presenza di un recettore chiamato HER-2/neu. Se questo è presente in modo significativo è maggiore il rischio di incorrere in una ricaduta. Per questa ragione si propone, da qualche anno, alle donne positive per questo esame, di prendere un farmaco biologico chiamato trastuzumab, una sostanza che blocca i recettori e impedisce al tumore di crescere. Altri farmaci biologici sono allo studio.


Chi è a rischio

Vi sono diversi fattori di rischio per il cancro al seno, anche se solo alcuni di essi sono prevenibili. L'età : più del 75% dei casi di tumore del seno colpisce donne sopra i 50 anni. La familiarità : circa il 5-7% delle donne con tumore al seno ha più di un familiare stretto malato (soprattutto nei casi giovanili). Vi sono anche alcuni geni che predispongono a questo tipo di tumore: sono il BRCA1 e il BRCA2. Le mutazioni di questi geni sono responsabili del 50 per cento circa delle forme ereditarie di cancro del seno e dell'ovaio. Gli ormoni: svariati studi hanno dimostrato che un uso eccessivo di estrogeni (gli ormoni femminili per eccellenza) facilitano la comparsa del cancro al seno. Per questo tutti i fattori che ne aumentano la presenza hanno un effetto negativo e viceversa (per esempio, le gravidanze, che riducono la produzione degli estrogeni da parte dell'organismo, hanno un effetto protettivo). Le alterazioni del seno, le cisti e i fibroadenomi che si possono rilevare con un esame del seno non aumentano il rischio di cancro. Sono invece da tenere sotto controllo i seni che alle prime mammografie dimostrano un tessuto molto denso o addirittura una forma benigna di crescita cellulare chiamata iperplasia del seno.  Anche l'obesità  e il fumo  hanno effetti negativi. Se il disturbo è benigno

Molte donne di età compresa tra i 30 e i 50 anni mostrano segni di displasia mammaria, un'alterazione benigna dei tessuti del seno che non ha nulla a che vedere col tumore ma che può suscitare qualche preoccupazione al momento della diagnosi. Esistono diverse forme di displasia, la più comune delle quali è la malattia fibrocistica.

Nella displasia fibrocistica a piccole cisti, più frequente tra i 30 e i 40 anni, sono presenti cisti piccole, ripiene di liquido, più evidenti durante il periodo premestruale. Può essere presente dolore. Nella displasia a grosse cisti, più frequente nelle donne tra i 40 e i 50 anni, si osserva la presenza di una o più grandi cisti, di forma rotondeggiante, a contenuto liquido.

Il tumore benigno più frequente è, invece, il fibroadenoma  che compare soprattutto tra i 25 e i 30 anni. Si presenta come un singolo nodulo, duro e molto mobile, generalmente doloroso.
I sintomi che accompagnano le displasie e i fibroadenomi sono:
• senso di tensione al seno;
• dolore della mammella;
• comparsa di noduli che la donna può "sentire" con la mano.


Quanto è diffuso


Il tumore al seno colpisce 1 donna su 8 nell'arco della vita. È il tumore più frequente nel sesso femminile e rappresenta il 29% di tutti i tumori che colpiscono le donne. È la prima causa di mortalità per tumore nelle donne, con un tasso di mortalità del 17% di tutti i decessi per causa oncologica del sesso femminile (Dati Airc).


Prevenzione

È possibile ridurre il proprio rischio di ammalarsi con un comportamento attento e con pochi esami di controllo elencati più sotto.  È bene fare esercizio fisico  e alimentarsi con pochi grassi e molti vegetali  (frutta e verdura, in particolare broccoli e cavoli, cipolle, tè verde e pomodori). Anche allattare i figli  aiuta a combattere il tumore del seno, perché l'allattamento consente alla cellula del seno di completare la sua maturazione e quindi di essere più resistente a eventuali trasformazioni neoplastiche. La mammografia  è il metodo attualmente più efficace per la diagnosi precoce. Le Linee guida del Ministero della salute suggeriscono di eseguire una mammografia ogni 2 anni, dai 50 ai 69 anni di età, ma la cadenza può variare a seconda delle considerazioni del medico sulla storia personale di ogni donna. Nelle donne che hanno avuto una madre o una sorella malata in genere si comincia prima, verso i 40-45 anni. In anni recenti la discussione sulla utilità della mammografia (che individua molti tumori, come i carcinomi duttali in situ, che non avrebbero probabilmente bisogno di trattamenti aggressivi) ha portato molti medici a considerare la possibilità di suggerire età di esordio e frequenza della mammografia sulla base delle caratteristiche della singola paziente piuttosto che sulla base di linee guida e screening uguali per tutte. L'ecografia  è un esame molto utile per esaminare il seno giovane, dato che in questo caso la mammografia non è adatta. Si consiglia di farvi ricorso, su suggerimento del medico, in caso di comparsa di noduli.
La risonanza magnetica viene riservata ai seni molto densi o ai dubbi diagnostici, sebbene possa essere di grande aiuto in casi specifici. La visita: è buona abitudine fare una visita del seno presso un ginecologo o un medico esperto almeno una volta l'anno, indipendentemente dall'età.
L'autopalpazione: è una tecnica che consente alla donna di individuare precocemente eventuali trasformazioni del proprio seno. La sua efficacia in termini di screening è però molto bassa: questo significa che costituisce un di più rispetto alla sola visita e alla mammografia a partire dall'età consigliata, ma non può sostituirle (vai alla guida all'autopalpazione). I test genetici per la ricerca dei geni BRCA1 e 2, responsabili di alcune forme ereditarie di cancro del seno, sono strumenti di prevenzione utili in situazioni particolari, in cui lo studio della genealogia di una persona evidenzia specifiche caratteristiche di trasmissione della malattia. Prima di sottoporsi ai test genetici è necessario rivolgersi a un genetista esperto che confermerà o smentirà l'utilità dell'esame. In caso di positività è possibile rafforzare le misure di controllo con mammografie ed ecografie molto ravvicinate per identificare il tumore in una fase precoce qualora dovesse presentarsi oppure è possibile ricorrere, in caso molto particolari, alla ovariectomia e/o mammografia preventiva.

La dieta preventiva

Diversi studi scientifici hanno dimostrato l'utilità di una dieta particolare nella prevenzione delle ricadute del cancro del seno in donne già colpite. Ora si sta valutando l'utilità della stessa dieta nella prevenzione primaria, ovvero in chi non ha ancora sviluppato la malattia. Alla base di questa alimentazione c'è un apporto elevato di fitoestrogeni (ormoni vegetali simili agli estrogeni femminili che sono contenuti principalmente nella soia e nei suoi derivati, ma anche nelle alghe, nei semi di lino, nel cavolo, nei legumi, nei frutti di bosco, nei cereali integrali). Inoltre vanno limitati gli zuccheri raffinati, che hanno l'effetto di innalzare l'insulina nel sangue e quindi di indurre il diabete, a favore di zuccheri grezzi e di amidi. Ancora: si consiglia di consumare molte crucifere (rape, senape, rucola, cavolfiore, cavolini di Bruxelles, ravanelli, cavolo) perché agiscono in modo positivo nei confronti del metabolismo degli ormoni. Infine è bene privilegiare il pesce rispetto alle altre proteine animali, accompagnato da grandi quantità di fibre (attraverso il consumo di frutta, cereali, verdura, legumi). Da limitare l'apporto di latticini e uova, tenendo però d'occhio la quantità totale di calcio per prevenire l'osteoporosi.

" AUTORAZZISMO ALL' ITALIANA "

Video esplicativo sul concetto di "Autorazzismo" realizzato dall'amica Sara Diani di "Realtà Analitica"

Sin dai tempi degli antichi Romani, il motto "Divide et impera" ha avuto una sua valenza estremamente significativa, nel governo delle masse. Oggi, in tempi di crisi, ristrettezze economiche, tagli alla sanità, inquinamento ambientale, tassazione insostenibile, squilibri sociali, il rischio di moti d'insurrezione popolare o anche solo della nascita di gruppi eversivi, così come accadde negli anni 70, è sempre più concreto.. Tenere quindi, il più possibile, diviso un popolo è un "must" per chiunque governi. 

Si attueranno allora politiche di comunicazione mainstream trasversali, al fine di mettere in contrapposizione il numero più alto d'individui, gli uni contro gli altri. Si parte quindi con la "fabbrica del degrado!". "Scuola": "Gratificare direttamente o indirettamente la mancanza di rispetto degli alunni nei confronti dei docenti (esattamente quello che accade oggi), quindi alunni contro professori e viceversa. "Italiani in Italia": Italiani contro immigrati. Italiani del nord contro quelli del sud, con i soliti luoghi comuni. Immigrati contro italiani. Italiani contro islamici. Italiani contro classe politica ed istituzioni, italiani contro cinesi, italiani, italiani contro napoletani, credenti contro non credenti etc. "Italiani all'estero", italiani contro italiani con la diffusione di luoghi comuni, falsità e generalizzazioni etc. del tipo gli italiani sono tutti dei mentecatti, truffatori, fannulloni, buoni a nulla etc. 

Potrei continuare ma insomma il senso è quello:"Dividere per gestire. Dividere per governare. Dividere per controllare". A questo aggiungerei, che nel panorama occidentale internazionale, mentre quasi tutti i paesi sono stati completamente soggiogati ai diktat del "capitale", l'Italia e gli Italiani, ancora no. Almeno ancora "non del tutto!". Siamo quindi, diventati un obbiettivo da abbattere, "un muro da disgregare in singoli mattoni separati messi nella condizione di non nuocere, ovvero di non contrapporsi (con l'esempio) al pensiero unico internazionalmente diffuso, che ci vuole tutti schiavi e singole cellule lavoratrici non pensanti ". A giudicare da come si stanno mettendo le cose, direi che ci stanno riuscendo !.

Mi preme ricordare, infine, che storicamente gli Italiani, sono sempre stati un popolo, molto unito, soprattutto all'estero. La nascita dei "ghetti italiani" come Little Italy a New York, a Toronto, Leichardt a Sydney etc. lo spiegano bene. La "disgregazione" degli italiani, inizia con la "seconda Repubblica" e segue un progetto strategico mediatico/politico, ben preciso. Gli italiani che si trasferiscono all'estero, vengono "martellati" insistentemente sin dall'Italia, da luoghi comuni e "pensieri indotti", per cui "devono stare lontani gli uni dagli altri". Questo porta ad una "fragilità" della comunità italiana ed in definitiva ad un maggiore e più agevole controllo..

mercoledì 11 maggio 2016

"ITALIA: USCITA DALLA CRISI - PRIORITA' ALTA"


"DESCRIZIONE SEMPLIFICATA PROTOCOLLO ATTUATIVO !"


1) Uscita dall'€uro

2) Riaccorpamento Min. Tesoro e Banca d'Italia

3) Separazione banche tradizionali da quelle speculative (Glass-Steagall)

4) Blocco temporaneo grandi capitali in uscita

5) Applicazione lex-monetae

6) Deficit 10% per tempo necessario

7) Riduzione imposte del 50% e/o tassazione solo a carico di chi acquista

8) Azzeramento IVA sui prodotti italiani

9) Apertura cantieri territoriali per risanamento

10) Reddito di cittadinanza per minorenni e disoccupati

11) Introduzione tetto pensionistico (Max. 3000 euro - Min 1000 euro)

12) " Ripristino Aziende Pubbliche (Luce, Acqua, Gas, Telefono, Alitalia etc.) con obbligo annuale  di "Certificazione Qualità Aziendale" e quindi controllo da parte di un Ente Terzo Accreditato Internazionalmente (ne esistono) di verificare costantemente la corretta gestione ed il centramento degli obbiettivi prefissati.

13) Ripristino "Uffici di Collocamento Territoriali" con obbligo di trasparenza, graduatorie pubbliche on-line e centralizzazione telematica di "domanda ed offerta su scala nazionale (Database Unico Nazionale)



                                       "Natura diverso gaudet !"

sabato 7 maggio 2016

POLITICI:"PERCHE' COMPORTARSI MALE E' INUTILE"


Se immaginiamo la storia della vita sulla terra come il quadrante di un orologio , dal momento della sua formazione 5 miliardi di anni fa ad oggi, la comparsa dell'uomo sul pianeta, con i primi ominidi, avvenuta 2 milioni di anni fa, rappresenterebbe l'ultimo secondo prima della mezzanotte.

Se invece consideriamo la comparsa della nostra specie, ovvero dell'uomo moderno e quindi dell' Homo Sapiens ( Linnaeus, 1758 ) apparso 200.000 anni fa, ebbene di quell'ideale quadrante di orologio, noi rappresenteremmo solo una insignificante frazione di secondo, prima della mezzanotte.

Se consideriamo, infine, la diffusione dell'uomo moderno dall'Africa, verso gli altri continenti e quindi la colonizzazione del pianeta ( 65mila  anni addietro), siamo alla frazione della frazione di secondo, prima della mezzanotte.

Cosa vuol dire questo ? Che per il Pianeta Terra siamo dei semplici ospiti passeggeri dei quali ha fatto a meno per quasi 5 miliardi di anni e che potrebbe, volendo, scrollarseli di dosso in un attimo. Evidentemente, considerata la ineluttabilità e la ciclicità degli eventi, prima o poi lo farà.

Osservare la vita da una prospettiva più ampia servirebbe a molti, soprattutto a coloro che detengono incarichi istituzionali e rappresentano i cittadini. Attuare comportamenti egoistici, criminali calpestando la legalità, la dignità, i diritti dei cittadini che indegnamente rappresentate è controproducente ma soprattutto, alla luce di quanto appena esposto è anche del tutto inutile.

venerdì 6 maggio 2016

"COME LE ONDE DEL MARE"


Ho visto persone vivere di rendita in una villa bellissima 
affacciata su di un mare tropicale fra palme e spiagge bianche, 
tuttavia infelici ed alla ricerca della felicità. 

Ho visto ragazzi che giravano il mondo con una chitarra in spalla 
tuttavia infelici ed alla ricerca della felicità. 

Ho visto manager di azienda con stipendi da favola, 
tuttavia infelici ed alla ricerca della felicità. 

Che siano, il lamento e l'insoddisfazione, insite nella natura umana ? 

Che siano l'infelicità e la felicità due condizioni diverse dello stesso stato d'animo, 
così come lo sono le onde del mare quando si spingono oltre la battigia e poi si ritirano ? 

Forse il segreto è solo nell'attesa.....

Forse il segreto è solo nel tempo o meglio nell'illusione del tempo.....

giovedì 5 maggio 2016

"IL GIUDIZIO DI SALOMONE"


Due donne si presentarono da Salomone: ciascuna aveva partorito un figlio a pochi giorni di distanza l'uno dall'altro ed entrambe dormivano nella stessa casa. Una notte accadde che uno dei due bambini morì e sua madre, secondo l'accusa, aveva scambiato il figlio morto con quello vivo dell'altra donna mentre questa dormiva. 

Salomone, dopo aver ascoltato le due donne sostenere più volte le loro tesi, fece portare una spada e ordinò che il bambino vivente fosse tagliato a metà per darne una parte a ciascuna di esse.

Allora la vera madre lo supplicò di consegnare il bimbo all'altra donna, pur di salvarlo. Salomone capì così che quella era la vera madre e le restituì il bambino.

BEPPE GRILLO/AUTOMAZIONE INDUSTRIALE/REDDITO UNIVERSALE/TASSAZIONE SU CHI COMPRA

mercoledì 4 maggio 2016

"BONUS FISCALI 2016"

In tempi di crisi come questi le detrazioni fiscali sono una vera e propria manna dal cielo.Il problema è la scarsa informazione su questi bonus fiscali.

In tempi di crisi come questi le detrazioni fiscali sono una vera e propria manna dal cielo che possono avere un ruolo salvifico sia per chi acquista che per chi vende. Il problema è la scarsa informazione che permea questi bonus fiscali. Quanti sanno, ad esempio, che si possono detrarre i costi sostenuti per comprare mobili importati, per dotare di tecnologie robotiche per persone disabili, e per comprare lampade e materassi ?

Vi proponiamo alcune regole stilate dal portale ProntoPro.it: sono tantissime le voci che possono essere inserite nel 730 e molte veramente sconosciute

1- Detrazione per mobili e arredi: Si tratta di uno dei bonus fiscali più interessanti, quello legato all’acquisto di mobili. Si può ottenere la detrazione per i materassi, per lampade e lampadari, per mobili nuovi fatti su misura, per i letti, gli armadi, le cassettiere, le librerie, le scrivanie, i tavoli, le sedie, i comodini, i divani, le poltrone, le credenze, le cucine, i mobili per arredare il bagno e quelli per l’esterno.

2 – Le detrazione si possono sommare: L’uso di una determinata tipologia di bonus non è esclusivo e si può usufruire di più incentivi. Ad esmepio per ottenere il bonus mobili oltre a quello per la ristrutturazione di casa è necessario che la data di inizio dei lavori di ristrutturazione preceda quella in cui si acquistano i beni.

3 – I lavori di ristrutturazione possono essere detratti più volte – Se hai già effettuato dei lavori su un immobile beneficiando di un incentivo, e intraprendi nuovi lavori di riqualificazione puoi usufruire di un’altra detrazione. Il limite complessivo di rimborso è pari a 96.000 euro per unità immobiliare.

4 – Detrazione per i danni o per la manutenzione da terremoti – L’Italia è uno dei Paesi a maggiore rischio sismico del Mediterraneo e, proprio per questo motivo, se volete realizzare degli interventi antisismici su prime case o edifici adibiti ad attività produttive la detrazione sarà pari al 65% per le spese sostenute dal 4 agosto 2013″. 

5 – Tecnologie robotiche e disabilità – Nell’elenco delle spese detraibili col bonus ristrutturazioni rientrano quelle fatte per dotare l’immobile delle tecnologie robotiche in grado di migliorare la mobilità interna ed esterna alla casa. La detrazione a cui si ha diritto in questi casi è pari al 50% della spesa sostenuta”.

.6 – Detrazione per i garage– Anche realizzare un garage, un’autorimessa o anche un posto auto di pertinenza nel cortile condominiale risulta detraibile nella misura del 50%”.

7 – Mobili dall’estero – Se desideri acquistare nuovi mobili all’estero, corredandoli di tutta la documentazione necessaria ai fini della detrazione, pagando con carta di credito o debito e documentando la spesa con fattura e ricevuta di avvenuta transazione, non ci sono motivi ostacolanti per la fruizione del bonus mobili. Potrai detrarre fino al 50%”.

"LIBERO ARBITRIO E GIUSTIZIA"

FOLLE ITALIA:"ISTITUITO IL BONUS CANE". LA CITTADINANZA TUTTA RESTA IN ATTESA DEL "BONUS ESSERE UMANO"


BONUS CANE: Dalla Lombardia alla Sicilia. Il «bonus cane» del comune di Vittoria è già stato inserito nel bilancio di previsione del 2016 e dal punto di vista contabile il meccanismo è semplice: chi adotterà un cane abbandonato otterrà uno sgravio di 100 euro sulla bolletta della Tari. Deve però impegnarsi a mantenere l’animale per un determinato numero di anni e ad accettare controlli da parte dell’amministrazione comunale sul buono stato di salute dell’«ospite». Come detto, un invisibile tam tam da tempo ha consentito che questa esperienza si moltiplicasse in tutta Italia; poco prima di Vittoria analoga decisione era stata adottata dai comuni di Poggio Rusco e Quistello, entrambi in provincia di Mantova, con una forma diversa: i due municipi concedono un contributo fisso di 350 e 200 l’anno a patto che quei soldi vengano spesi per l’acquisto di cibo per il cane o per le vaccinazioni. L’elenco di chi incentiva l’adozione di cani senza padrone comprende anche il comune di Calendasco (Piacenza) e quello di Pesaro, che dal gennaio di quest’anno concede 150 euro, Terni e Bisceglie (quest’ultimo sotto forma di uno sconto di 500 euro sulle tasse comunali).



BONUS ESSERE UMANO:  Non pervenuto. In tutta Italia sono sempre più numerosi i casi di papà divorziati, disoccupati, imprenditori falliti, esodati che non godono di nessuna protezione e dormono in macchina o per strada. Peccato che nessun politico si sia degnato d'istituire, per loro, il "Bonus essere umano".




Sembra che la società occidentale si stia avvitando in un vortice di follia parossistica che prelude ad una imminente apocalisse. Esistono uomini e donne disposti a scavalcare con noncuranza, un barbone disteso al freddo, di notte, per strada, in una qualunque delle nostre città, pur di soccorrere un cane o un gatto affamato. Esistono le ambulanze per cani. I supermercati e le boutique per gatti, le terme, le spiagge dedicate ai nostri amici a quattro zampe. Una ricca ereditiera americana ha deciso di lasciare diversi milioni di dollari, in eredità al suo cane. 

L'ultima follia recente italiana è il "bonus cane". Così mentre oltre sette milioni di italiani, vivono in condizioni di povertà estrema, lungimiranti politici, decidono d'istituire il "bonus cane". 

Personalmente ho sempre amato i cani. Molto meno i gatti. Tuttavia, ritengo, doveroso pormi delle priorità nella vita. Gli esseri umani, dovrebbero venire prima dei nostri animali domestici. Laddove possibile, aiutare tutti: esseri umani e animali. Intollerabile e folle, invece, aiutare cani, gatti o qualunque altro animale e non curarsi delle persone in difficoltà, costrette ad una vita di stenti ai margini di una società, sempre più ingiusta e disumana.