venerdì 28 agosto 2015

"QUANDO L'ECONOMIA SUONA IL REQUIEM !"

Il grafico che segue fornisce un raffronto tra il  declino del Pil  e l'aumento della pressione fiscale in Italia, dal 1980 al 2014. L'andamento del Pil  (banda azzurra, scala sinistra) è ottenuto come media mobile a 10 punti, su  dati forniti dall'Ocse; mentre i dati sulla pressione fiscale (linea rossa, scala destra) sono stati presi dal database della Banca d'Italia. Come si può notare, nel 1980 la pressione fiscale era al 30% del pil; oggi è vicina al 45%.


Risulta del tutto evidente, alla luce dei dati testè descritti, che l’insistenza della stampa ita­liana, del governo, sui pre­sunti suc­cessi delle riforme è oggi cifra del bara­tro intel­let­tuale e ana­li­tico in cui è spro­fon­dato il Paese. Il Ministero del Lavoro, per bocca del suo Ministro Poletti, ha snocciolato con nonchalance, una serie di dati, mirati a dimostrare che nei primi sette mesi del 2015, i nuovi contratti a tempo indeterminato erano ben 630.585, salvo correggersi in un nuovo comunicato, riaggiustando la cifra a 327.758. "Oggi le comiche !". Nemmeno in Burkina Faso, con tutto il rispetto per quel paese.

Ovviamente, con uno storico ed un presente di recessione economica di questo tipo e soprattutto in virtù del fatto che non se ne vede, almeno a breve l'uscita è "in realtà" impossibile creare nuovi posti di lavoro nel paese. Se a questo aggiungi le centinaia di migliaia di clandestini che stanno entrando in Italia ed ai quali, in maniera miope, si sta dando ospitalità in strutture ricettive, spesso a tre o quattro stelle, promettendogli posti di lavoro ed inserimento è chiaro che stai buttando le basi per una "bomba ad orologeria sociale".

Quando finiranno infatti i fondi UE di 35/40 euro al giorno per immigrato, vorrei sapere come farà il governo italiano a gestire l'integrazione lavorativa di una tale mole di persone. Fra l'altro, il peggio di questa crisi è che i laureati italiani stanno emigrando. Vedi Londra con circa 60000 immigrati italiani in un solo anno.

Con l'emigrazione dei laureati italiani, emigra anche la speranza per il paese di una rinascita economica a breve, medio termine.

Dulcis in fundo come la ciliegina sulla torta, di seguito gli effetti che questo stato di cose, sta portando su quello che era il nostro fiore all'occhiello, ovvero "la sanità".

Queste le parole, pronunciate ieri da Gino Strada: Credo opportuno, dopo avere letto alcuni commenti critici al mio post precedente, fare qualche precisazione, per evitare equivoci e malintesi. Ho sempre ritenuto, detto e scritto che la sanità italiana è stata per lungo tempo una delle migliori del mondo. Purtroppo non è più così, la casta politica – con la pesante complicità di importante parte della classe medica – ha progressivamente smantellato quel sistema negli ultimi decenni, trasformando gli ospedali in aziende il cui primo obiettivo è il pareggio di bilancio e non più la salute dei cittadini. Il risultato finale è che oggi circa dieci milioni di italiani (rapporto ufficiale del CENSIS) non ce la fanno più a curarsi come dovrebbero.

mercoledì 26 agosto 2015

" TUTTO QUELLO CHE NON SAPETE E' VERO ! "

Chissà perché, in Italia, se uno si azzarda a vedere le cose da una prospettiva diversa, rispetto alla massa, spesso è definito "complottista". L'atteggiamento insito nella negazione "a prescindere" del pensiero discordante dal comune sentire o meglio "percepire", ricorda molto la santa inquisizione. Così, nuovi "eretici" affollano le piazze virtuali del web, mentre ossute dita puntate, li condannano "virtualmente" al rogo, per essere andati contro, il pensiero ortodosso comune. Eppure, il volgo dovrebbe sapere che se sei chiuso all'interno di una "scatola" dalle mura finemente dipinte, sarà difficile che te ne rendi conto. A meno che, appunto, non cambi prospettiva e guardi la tua condizione da una posizione esterna alla scatola.


Questo tipo di approccio, a mio giudizio, è molto utile anche in ambito professionale. Molti, cosiddetti "esperti" di settore, certamente beneficerebbero, nel comprendere meglio le cose, di un punto di vista "esterno" alla professione. Questo, proprio in virtù del fatto che il "profano" riesce a vedere da "punti di vista" differenti, spesso scevri da dogmi inculcati in maniera conscia o inconscia, quello che un "professionista" persiste nel vedere, senza aprirsi a nuove prospettive. Come disse qualcuno:"Tutto quello che non sapete è vero !!. Chissà che a qualche politico "di professione", non fischino le orecchie.


UOMINI


Dal romanzo di Leonardo Sciascia, "Il Giorno della Civetta", : « Io ho una certa pratica del mondo; e quella che diciamo l’umanità, e ci riempiamo la bocca a dire umanità, bella parola piena di vento, la divido in cinque categorie: gli uomini, i mezz’uomini, gli ominicchi, i (con rispetto parlando) pigliainculo e i quaquaraquà… Pochissimi gli uomini; i mezz’uomini pochi, ché mi contenterei l’umanità si fermasse ai mezz’uomini… E invece no, scende ancor più giù, agli ominicchi: che sono come i bambini che si credono grandi, scimmie che fanno le stesse mosse dei grandi…E ancora più giù: i pigliainculo, che vanno diventando un esercito… E infine i quaquaraquà: che dovrebbero vivere come le anatre nelle pozzanghere, ché la loro vita non ha più senso e più espressione di quella delle anatre»


Gli Uomini che un tempo ti stringevano la mano ed era come un contratto scritto e firmato. Gli Uomini che quando ti dicevano:"Le faccio sapere domani, oppure ha la mia parola, o ancora avrà la mia risposta settimana prossima", cascasse il mondo, rispettavano gl'impegni presi, anche a costo della loro stessa vita. Impegni presi, pagamenti promessi, sembra che l'Italia post Berlusconiana/Dalemiana, non sia più riconoscibile. I veri Uomini sono rarissimi. Pieno invece di piglianculo e quaquaraquà, con la pala. Gente che promette e puntualmente non mantiene. D'altra parte cosa aspettarsi da un popolo i cui rappresentanti istituzionali, sono la massima espressione di questo andazzo. Renzi, definito, da Grillo:"Il mentitore seriale" ne è il massimo esempio. "Letta stai sereno !". Pugnalato dopo pochi giorni, alle spalle. Menti fragili, convinte che questa sia la vita. Convinti che questo è il modo giusto di rapportarsi agli altri. Eppure il mondo, la società non è sempre stata così e comunque, di sicuro, non ne è l'espressione migliore o la sua evoluzione. Trattasi piuttosto di "Involuzione sociale". Purtroppo non c'è molto da fare in questi casi. L'Etica è un approccio esistenziale e professionale, che andrebbe insegnato a scuola, sin dalle elementari. A Noi, nel frattempo, non resta che continuare a comportarsi, seppur in controtendenza, da Uomini e dare così, a tutti gli altri, il buon esempio.


martedì 25 agosto 2015

" INGIUSTIZIE ITALIANE ! "

In Italia esiste un problema serio. Un problema che travalica la ragione per addentrarsi in dinamiche e mondi, sconosciuti ai più. La domanda che ci si pone è :"Com'è possibile che si accolgano in Residence ed Hotel, immigrati clandestini e si lasci finire sotto un ponte tanti italiani ?".

Certo! Qualcuno potrà obiettare che non sono molti i casi di cronaca di questo tipo. Eppure non è così. Una analisi approfondita, può forse rendere l'idea sulle reali dimensioni del fenomeno.


"E' il caos !". Come fiumi in piena, torme d'immigrati, sfondano gli esili argini eretti a protezione dei confini e fluiscono nelle grandi città, nei paesini, nelle frazioni. Molti di loro ospitati negli Hotel, si ergono inconsapevolmente e loro malgrado ad icone dell'ingiustizia umana e terrena. Le "chiuse" sapientemente guidate da menti esperte transnazionali, regolano i flussi. I politici, come utilitarie in folle, parlano a vuoto, facendo solo rumore, ma senza mai muoversi dal posto e dai "fatti" dove sono sempre stati, al caldo, cullati e rassicurati dai loro stipendi faraonici. I mass-media, come idrovore telecomandate, pescano eventi e dichiarazioni ad hoc, dagli abissi della cronaca, a protezione e supporto del baccano dei politici e le servono ad un popolo sempre più inquieto, ignaro, arrabbiato e dubbioso. La verità è quasi sempre diversa.


 LA CRONACA



Aversa - Vive da dieci anni in auto. Una vita decorosa, una casa, un lavoro e la semplice dignità di essere umano. Richieste sacrosante, richieste a volte anche ovvie, scontate, logiche, laddove esiste una logica ed una normalità. Non è il caso di Nicola Fabozzo, un aversano, nato a Casaluce, di 45 anni, che da dieci anni "abita" in una Fiat 500 parcheggiata in un'area pubblica. E' un uomo a cui la vita è sfuggita di mano. Era una persona normale fino ad un decennio fa, aveva una moglie e un figlio, un lavoro normale, di agente penitenziario a Secondigliano. Poi le amicizie sbagliate, la droga, la comunità di recupero, l'inizio della fine. Ha perso lavoro e famiglia, non vede il figlio tredicenne da quando questi ne aveva tre. Oggi Nicola è una persona diversa, il lungo percorso di disintossicazione lo ha segnato, ma gli resta la volontà forte, fortissima, di ricominciare. Guardare la sua auto è uno spettacolo che fa male dentro. Una piccolissima "casa", che accoglie un uomo alto quasi 1 metro e 90, con coperte, qualcosa da mangiare e bottiglie d'acqua. In un angolo una foto sbiadita, il ricordo della vita che si è lasciato alle spalle. Una casa dove vive anche in questi giorni di freddo, quando tutti nelle case festeggiano il Natale al caldo dei camini. Aversa non può girare lo sguardo e far finta di nulla, non può accontentarsi di lasciare un sacchetto della spesa accanto alla 500 di Nicola e tornare alla vita di sempre. Per questo, dopo qualche titubanza, abbiamo deciso di fargli lanciare un appello attraverso le nostre telecamere. Il suo desiderio? "Una casa, anche piccolissima, ma che sia una casa. E un lavoretto, mi arrangio a fare tutto". (29.12.10)

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ROMA: SFRATTATO VIVE IN AUTO COL CANE, 'TROPPO COLTO PER LAVORARE'/LA STORIA, PER ACCOGLIERLO LA CARITAS GLI CHIEDE DI AFFIDARE LUCKY A UN CANILE (Adnkronos) - In queste condizioni per Marco Proietti la possibilita' di andare a vivere in affitto diventa sempre piu' un miraggio. Perche' se il sussidio, insieme al contributo sull'affitto previsto dalla legge sull'emergenza abitativa, potrebbe bastare a pagare i canoni mensili, con 300 euro ogni 2 mesi diventa impossibile risparmiare per mettere da parte le due mensilita' richieste alla sottoscrizione della locazione. Ad aiutare Marco solo la sua compagna che spesso gli porta qualcosa da mangiare, dai parenti solo qualche telefonata. Neanche la Caritas lo puo' accogliere, a meno che non decida di affidare Lucky a un canile. Ma a queste condizioni Marco preferisce vivere per strada mentre continua a darsi da fare in cerca di casa e lavoro.

POVERTA': 8,3 MLN ITALIANI INDIGENTI, E NEL LAZIO UNA FAMIGLIA SU TRE E' A RISCHIO/SCHEDA (RIF.: ''ROMA: SFRATTATO VIVE IN AUTO COL CANE, TROPPO COLTO PER LAVORARE/LA STORIA'') Roma, 1 nov. - (Adnkronos) - Italia sempre piu' povera. Sono 8,3 milioni i cittadini che vivono in poverta', pari al 13,8% della popolazione: famiglie numerose, monogenitoriali e del Sud le piu' colpite. Ma in tempi di crisi economica, la poverta' sta cambiando volto: secondo i dati raccolti dalla Caritas nel Rapporto 2011 su poverta' ed esclusione sociale in Italia, il 20% delle persone che si rivolgono ai Centri di ascolto in Italia ha meno di 35 anni. In soli cinque anni, dal 2005 al 2010, il numero di giovani e' aumentato del 59,6%. Il 76,1% di essi non studia e non lavora, percentuale che nel 2005 era del 70%. Dunque, l'Italia e' ben lontana dal trovare una soluzione efficace alla piaga della poverta': se nel 2009 erano 7,8 milioni i poveri (13,1%), nel 2010 hanno raggiunto quota 8,3 milioni (13,8%). In totale in Italia sono 2,73 milioni le famiglie povere. Se questi sono i dati nazionali, anche nel Lazio la situazione e' difficile: un terzo delle famiglie della regione, infatti, secondo l'indagine realizzata da Eures e Upi Lazio e allegata al Rapporto 2010 sulle Province del Lazio, e' a rischio poverta'.

ROMA: PRESIDENTE IV MUNICIPIO, A SFRATTATO SUSSIDIO IN RITARDO PER TAGLI COMUNE Roma, 1 nov. - (Adnkronos) - "Purtroppo le difficolta' economiche in cui versa lo Stato si riversano inevitabilmente sulle casse del Comune e quindi dei Municipi. E ovviamente a risentirne di piu' sono i servizi sociali, i piu' delicati". Il presidente del IV Municipio di Roma, Cristiano Bonelli, giustifica cosi' all'Adnkronos i ritardi delle casse municipali nell'erogazione degli aiuti ai cittadini indigenti, segnalati da Marco Proietti che, da circa un anno, vive in un'auto in via Nomentana a Roma. Perso il lavoro e' stato sfrattato e ora la sua unica fonte di sostentamento e' un sussidio del Municipio: trecento euro ogni 2 mesi corrisposti, come racconta lo stesso Proietti, con almeno 20 giorni di ritardo. Sono i tagli e i lavori di risanamento del debito a livello comunale, riferisce Bonelli, le problematiche alla base dell'inefficienza del servizio municipale. "Il contributo economico viene corrisposto dal municipio tramite assegno che pero' viene erogato dalle casse centrali dell'amministrazione comunale - spiega il presidente - I nostri assistenti sociali svolgono un lavoro molto difficile: raccolgono le richieste avanzate sul territorio, valutano le situazioni caso per caso, cercando di dare risposta a tutti coloro che vengono considerati realmente bisognosi. I soldi, pero', arrivano dopo una serie di valutazioni ulteriori effettuate a livello centrale".

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Torino, Anna e Stefano e i loro due bambini sono stati sfrattati. Senza un tetto sono costretti a vivere in un'automobile . Ecco come mamma Anna racconta il loro dramma.

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Questa è la Storia di un uomo, uno dei tanti sparsi per l'Italia. Il suo nome è Arturo, costretto a vivere in una roulotte dal 2013, perché ? Perché è stato sfrattato non potendo pagare un fitto di 400 euro al mese, percependone 600 di pensione. Quello che duole è vedere l'indifferenza del Comune di Ravenna, del Sindaco e della gente. Vicino ad Arturo a pochi metri oltre la ferrovia ci sono extracomunitari a cui vengono portati ogni giorno da mangiare da parte della CARITAS, ( oltre una diaria giornaliera di 35 euro ) ma Arturo non rientra nella lista. E' indecoroso, vergognoso, essere trattati in questo modo dallo STATO. Lo STATO provvede ad alloggiare gli extracomunitari in alberghi e altre strutture ma lascia per strada un suo cittadino. Davvero lo sdegno e indignazione non ha eguali. Sono passato altre volte sotto questo ponte, ma oggi ho intravisto una figura esile, un uomo seduto su una poltrona sgualcita, e mi sono fermato andandogli incontro...sono stato assalito da una profonda angoscia... come un nonno possa finire in questo stato, e dalla indifferenza della gente che passa ogni giorno sotto quel ponte. Come scrissi tempo fa cito una frase : " Chi non si immedesima negli altri è estraneo a se stesso " chi è indifferente ad un a roulotte sotto un ponte, con un nonnetto, in quelle condizioni,isolato, che vive per strada è permettetemi senza cuore, senza occhi, quando si è indifferenti ad un Vita umana non si è nella Vita. Arturo è in graduatoria per una casa popolare. Ad oggi risulta 1050mo e su 1050 solo 11 sono italiani, il resto tutti immigrati. (Don Donato)

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Costretto a dormire in macchina dopo aver perso lavoro e casa a causa di una polmonite da legionella.

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Reggio Calabria: Marito, moglie e quattro figli dormono in macchina da due mesi. 

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Assemini: disoccupati e senza soldi, vivono in auto per non "occupare". La storia di Federica  - P.s. Notare che nel video al minuto 12:10 il collega giornalista chiede al Sindaco di Assemini se possono incontrarsi al momento, anche con federica ed il sindaco risponde:"No no adesso sto andando a pranzo e poi alle 6,30 ho consiglio comunale e poi non ho voglia di essere ripreso...sai sono casi molto personali !".

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Emanuela e Giampiero perdono lavoro, casa e dormono in macchina !

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Cusumano da 20 giorni dorme in macchina NewsAgrigentoTv !

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La terra di mezzo è il parcheggio di un ipermercato. Il compromesso fra la strada e una casa. Il tetto è mobile, il giaciglio provvisorio. Ma i servizi sono garantiti: basta farsi spazio tra buste e carrelli, facendo attenzione a non incontrare tra i clienti qualche vecchia conoscenza. Monia e i suoi due figli da un mese e mezzo vivono così: accampati in una roulotte, alla periferia di Bari, all’ombra del centro commerciale Ipercoop in viale Pasteur. “Cinque metri di lunghezza, ma compresi bastone e gancio da traino”, scherza Emanuel, il più piccolo. Petto nudo, faccia nascosta sotto l’ombrellone.

bari rulotte



“Non entriamo nella roulotte perché soffocheremmo – si giustifica – E poi c’è troppo disordine”. Ventun anni, portamento da capofamiglia, quando ad aprile è arrivato lo sfratto esecutivo per morosità incolpevole frequentava il quarto anno all’istituto alberghiero Perotti. “Ho lasciato, non potevo mica pensare alla scuola – sussurra con gli occhi lucidi- Ma a settembre ricomincio”. Ora lavora in un negozio di detersivi: 90 euro a settimana, part time. “Nessuno sa che vivo qui, nemmeno i professori. Ho detto che mi sono trasferito da Libertà a San Girolamo”. Nel quartiere Libertà c’era la casa della nonna. Monia e i ragazzi ci sono arrivati dopo anni al Nord. Un’infanzia vissuta non senza affanni, sempre al confine, col fiato sospeso. “Ma mai in strada, mai”, ripete la mamma, quasi quarantenne, che nelle Marche faceva l’operatrice sanitaria e a Bari lavora come badante per 500 euro al mese. Il grande, Ivan, ha 23 anni e una figlia di tre. Nella roulotte la piccola morirebbe: per questo la bimba vive con la giovane compagna e i suoceri nel quartiere Madonnella. Ivan, a differenza di Emanuel, la maglia la indossa. “La Bari siamo noi”. Non lavora, si arrangia con espedienti, anche questi borderline. La roulotte è arrivata da una candidata al consiglio regionale. “Sarebbe un regalo – racconta Monia – ma mi è costata 500 euro di spese. E comunque no, non sono andata a votare”. L’acqua nella roulotte non c’è. Emanuel e Ivan riempiono le taniche di plastica dal benzinaio a due passi. Non sono i soli: di fronte a loro c’è un’altra coppia, che del parcheggio dell’Ipercoop ha fatto la sua casa ormai da otto anni. “Ora che fa caldo l’acqua si riscalda e facciamo la doccia – raccontano i ragazzi – ma d’inverno come faremo?”. Per i bisogni fisiologici ci sono gli alberi o i bagni del centro commerciale.  La famiglia, come spesso accade in storie come questa, non esiste. “Parenti serpenti”, scherza Emanuel, e chissà se sia davvero così. I Servizi sociali fanno quello che possono. Davanti alla roulotte fa capolino la macchina del Pronto intervento sociale del Comune. Monia ha ottenuto un contributo come ragazza madre e un altro straordinario per lo sfratto. Ora è inserita nelle liste dell’emergenza abitativa, nell’attesa che dopo l’aneurisma le sia riconosciuta un grado di invalidità utile a ottenere la pensione. Qualche centinaio di euro sono troppo pochi, però. Le soluzioni proposte nell’immediato sono quelle di “accoglienza di prossimità”.
 Con i figli maggiorenni non si va in comunità: restano mensa e dormitorio, che la famiglia rifiuta. “Lì non sappiamo chi troviamo – spiega Emanuel – c’è brava gente, ma anche persone sporche e ubriache”. E poi ci sono i migranti. “A loro offrono di più che a noi baresi”. Pochi metri più in là, all’ingresso del centro commerciale, i richiedenti asilo africani offrono aiuto alle signore con le buste della spesa in cambio di pochi spiccioli. Dall’ipermercato nessuno ha intenzione di forzare uno sgombero. Le roulotte occupano un’area interessata ai lavori di restyling, però, e a breve il problema si porrà con prepotenza. Fra i clienti qualcuno si incuriosisce, c’è chi s’intenerisce, ma c’è anche chi storce il naso, perché vuole godersi lo shopping senza scrupoli e preoccupazioni.
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Sfrattati e denunciati per abuso edilizio, la famiglia italiana che il 5 aprile scorso si è vista arrivare 5 pattuglie della Polizia e Vigili Urbani in tenuta antisommossa. L’ordinanza di sfrato è partita dal Comune di Cepagatti, in provincia di Pescara. Questa è la storia della famiglia di “Bacicalupi Samuele“, giovane italiano che convive con la sua compagna, padre di tre bambini piccoli.
Per via della crisi, Samuele e la sua famiglia sono stati accolti in un terreno privato di proprietà di un amico, Gianluca Di Girolamo, che glielo ha concesso in comodato d’uso. Gianluca ha fatto – a sue spese – anche i lavori per le fogne, l’acqua e la luce, ma il Comune non ha voluto sentire ragione ed ha deciso di sfrattare la giovane famiglia. Nulla di strano se non fosse che in Italia ci sono complessivamente 196 accampamenti rom, di cui 157 abusivi e 39 autorizzati.

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 Giuseppe Balo Caari

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MONTEBELLUNA - Un'ordinanza di sfratto per abuso edilizio è stata emanata nei confronti di Giuseppe "Balo" Caari, che da tempo immemomorabile abita a Montebelluna. Giuseppe ha sempre avuto la sua residenza a Montebelluna al civico 118 di corso Mazzini, di fatto il Municipio, ma da anni vive in una roulotte in via XI febbraio nei pressi del cimitero, all’interno di un terreno privato.

In tempi molto brevi Giuseppe sarà costretto a lasciare la roulotte nella quale vive con un cane in condizioni igieniche difficili e non sa proprio dove andare in quanto non dispone di alcun reddito vivendo praticamente di elemosine e di piccoli aiuti da parte di cittadini.

«Non ho mai dato fastidio a nessuno - spiega Giuseppe - e ho sempre cercato di rispettare le leggi senza creare problemi. L'ordinanza del sindaco si riferisce a un abuso edilizio e dev’essere riferito alla roulotte nella quale vivo da tempo. La mia situazione è davvero preoccupante e oggi come oggi non so proprio dove poter andare a vivere: forse sotto un ponte o sulle panchine del parco».


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Potremmo contnuare all'infinito. Come grani scuri di un rosario sullo sfondo di una preghiera che attende aiuto, i casi d'italiani costretti a vivere d'espedienti, si susseguono uno dopo l'altro. Come scrissi in un altro post analogo: "Il senso del vivere in una società esiste fintanto che la società di cui si fa parte, si preoccupa della tutela dei più deboli. Se questo fine supremo, non è contemplato fra i compiti della società, allora non ha nessun senso farne parte, semplicemente perchè la società non esiste". Essa ha abdicato ad un'aggregazione d'individui, organizzati in caste su differenti livelli, scecondo uno schema piramidale, dove chi sta ai vertici, vive nel lusso grazie al lavoro delle classi dei livelli inferiori. La maggior parte dei cittadini, costituisce la base della piramide, costretta a lavorare vedendosi riconosiuti pochi diritti e molti doveri. Se per qulunque motivo, non riesci più a produrre per i vertici della piramide, allora la piramide ti schiaccia sotto il suo peso, spingendoti fuori, all'esterno e costringendoti a dormire in un auto o una roulotte. Sulla base di questo schema, viene spontaneo chiedersi, vista l'anomali, se, in realtà, gl'immigrati alloggiati in hotel con piscina, non rappresentino una fonte di reddito cospicua, proprio per alcuni dei vertici della piramide.


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Qualcuno, nel 2010 aveva, forse, previsto tutto. Come brillantemente descritto dall'amico Zingales sul suo Blog:, diceva Holderlin “..l’uomo da servo dell’Essere è divenuto padrone dell’ente, da angelo si è fatto mercante..è giunta mezzanotte, l’ora dell’ombra più lunga, l’ora in cui l’uomo obliatosi oblia l’oblio”. Vivremo momenti veramente difficili nei prossimi anni: oscurata con colpevole scienza e con pervicace lavoro la luce della Fede, i popoli saranno sempre più spaventati, confusi, agitati. Eventi drammatici (naturali, politici, bellici ed economici) si susseguiranno in modo sempre più rapido, pietrificando nella paura, nella disperazione e nelle bestemmie le moltitudini ingannate dal pifferaio magico. L’economia virtuale e finanziaria è semplicemente un mattone dell’imponente edificio innalzato dall’uomo in un luciferino desiderio di ribellione: la moderna torre di Babele, costruita con la squadra ed il compasso da muratori sotto l’ordine diretto del pervertitore.

Un’economia ormai disumanizzata, sguazzante nello scandalo della dissoluzione, della morte e della falsità  è in procinto di implodere anche a causa di eventi naturali apparentemente casuali. L’edificio delle false certezze crollerà e, schiantandosi, si frantumerà in un mare di schegge diffondendo dolore e tristezza.


lunedì 24 agosto 2015

"FORSE NON SIAMO STATI I PRIMI !"

Quando parliamo della "Prima comparsa dell'uomo sulla terra", convenzionalmente ci riferiamo al rinvenimento dei primi manufatti creati dall'uomo trovati nelle viscere del pianeta e che datati con opportune tecniche, ci consentono di risalire al periodo di realizzazione degli stessi.

Eppure, tralasciamo un particolare fondamentale, che pone in discussione le stesse fondamenta di questa teoria, ovvero la:" Tettonica a placche"-

La crosta terrestre su cui viviamo e su cui abbiamo sempre vissuto e costruito le nostre civiltà, non è statica ma dinamica. I movimenti della crosta terrestre possono essere Divergenti ( con formazione ad es. delle Rift Valley ), oppure Convergenti, che sono quelli che a noi interessano.

Margini convergenti o distruttivi

Quando i margini di due placche si avvicinano si parla di margini convergenti, ma gli effetti che ne derivano dipendono dalla natura delle due placche. Si possono verificare tre situazioni assai differenti:

Primo caso=> crosta oceanica con crosta oceanica
 
Anche se in questo caso non esiste sostanziale differenza di densità di materiali, una delle due placche si infossa sotto l’altra, con un fenomeno chiamato subduzione. Il piano lungo il quale avviene la subduzione si chiama Piano di Benjoff e si configura chiaramente come una zona intensamente sismica. L’attrito al contatto tra i due margini fa ripiegare verso il basso anche il margine della zolla subducente (qui si generano fosse profonde) che va incontro a parziali fusioni, originando serbatoi magmatici da cui il magma fuoriesce attraverso le numerose fratture che sono presenti nella zona; ne nascono isole vulcaniche allineate ad arco (arco magmatico o insulare), come l’Arcipelago nipponico e quello filippino. 

Secondo caso=> crosta oceanica con crosta continentale
In questo caso la notevole differenza di densità tra le due placche fa sì che sia la placca oceanica ad essere subdotta ( con i relativi Piani di Benjoff) poiché più densa e pesante, e la crosta continentale, formata da materiali più leggeri, risponde alle spinte dell’altra deformandosi, ripiegandosi ed “accartocciandosi”. Nasce in questo modo il fenomeno della OROGENESI (o nascita di sistemi montuosi), che vede catene di rilievi allineate lungo le coste. Sono sempre presenti fenomeni vulcanici, per motivi analoghi al caso precedente.Ha questa origine la Cordigliera delle Ande, che trae origine dallo scontro della placca di Nazca subdotta dalla placca sudamericana.  

Terzo caso=> crosta continentale con crosta continentale
 

La sostanziale corrispondenza di densità tra le due placche interessate al fenomeno fa sì che non ci sia subduzione; i margini delle zolle, che portano grande potenza di materiali leggeri, si sovrappongono e si accavallano l’uno all’altro, dando così origine a catene montuose interne ai continenti: l’imponente sistema Alpino-himalayano, che inizia dai Pirenei per spegnersi con le sue ultimissime propaggini nella penisola di Kamciatka, attraverso l’arco alpino, i Balcani, i monti della penisola anatolica, i sistemi dell’Hindukush e del Karakorum, la catena himalayana, le sue digitazioni verso l’Asia sud orientale, la Cina propriamente detta, la Cina settentrionale e la Russia nord- orientale, è la manifestazione esterna e non definitiva dello scontro avvenuto tra il blocco euroasiatico e le placche africana e indiana. La collisione tra due placche continentali porta a far si che si verifichi il fenomeno della orogenesi: In senso letterale, il termine orogenesi (dal greco ὄρος = rilievo + γένεσις = origine, causa produttiva) dovrebbe riferirsi ai processi che sono coinvolti nella formazione di qualsiasi rilievo; nel linguaggio geologico, il termine si riferisce alla formazione degli orogeni, ossia di quelle catene montuose le cui masse rocciose hanno subito una deformazione (tettogenesi).

Come anzi detto quindi, la crosta terrestre, in specifici punti di subduzione, confluisce e sprofonda al di sotto della superficie portandosi dietro crosta e litosfera . Nel corso dei milioni di anni, la superficie terrestre, quindi, si "rinnova". 




Ragion per cui, se mai ci fossero stati dei resti di civiltà anche estremamente progredite, risalenti a centinaia di milioni di anni fa o addirittura di miliardi di anni fa  ( visto che l'origine della terra è datata 4,54 miliardi di anni ), noi non li avremmo potuti mai trovare, proprio per questa specificità, di continuo rinnovamento del manto terrestre, legata alla tettonica a placche

Forse non siamo stati i primi !

venerdì 21 agosto 2015

" IL MARCHIO DELLA BESTIA"

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Il numero della bestia, corrispondente al numero 666 (ma è attestato anche come 616 e in un codice compare come 665), appare in un solo passo del Nuovo Testamento, nella Apocalisse di Giovanni, riferito a una bestia che sale dal mare e devasta la terra:


« Faceva sì che tutti, piccoli e grandi, ricchi e poveri, liberi e schiavi ricevessero un marchio sulla mano destra e sulla fronte; e che nessuno potesse comprare o vendere senza avere tale marchio, cioè il nome della bestia o il numero del suo nome(ἔχων τὸ χάραγμα, τo ὄoνομα τοῦ θηρίου ἢ τὸν ἀριθμoν τοῦ ὀoνόματος αὐτοῦ). Qui sta la sapienza. Chi ha intelligenza calcoli il numero della bestia (ἔχων νοῦν ψηφισάτω τoν ἀριθμoν τοῦ θηρίου): infatti è numero d'uomo (ἀριθμὸς γὰρ ἀνθρώπου ἐeστίν· ), e il suo numero è seicentosessantasei (καὶ ὁ ἀριθμoς αὐτοῦ ἑξακόσιοι ἑξήκοντα ἕξ). »   (Apocalisse 13,16-18)

"IN PREPARAZIONE DELLA BATTAGLIA !"


"Su le nude rocce, sui perenni ghiacciai,
su ogni balza delle Alpi ove la provvidenza
ci ha posto a baluardo fedele delle nostre
contrade, noi, purificati dal dovere
pericolosamente compiuto,
eleviamo l'animo a Te, o Signore, che proteggi
le nostre mamme, le nostre spose,
i nostri figli e fratelli lontani, e
ci aiuti ad essere degni delle glorie
dei nostri avi.
Dio onnipotente, che governi tutti gli elementi,
salva noi, armati come siamo di fede e di amore.
Salvaci dal gelo implacabile, dai vortici della
tormenta, dall'impeto della valanga,
fa che il nostro piede posi sicuro
sulle creste vertiginose, su le diritte pareti,
oltre i crepacci insidiosi,
rendi forti le nostre armi contro chiunque
minacci la nostra Patria, la nostra Bandiera,
la nostra millenaria civiltà cristiana.
E Tu, Madre di Dio, candida più della neve,
Tu che hai conosciuto e raccolto
ogni sofferenza e ogni sacrificio
di tutti gli Alpini caduti,
tu che conosci e raccogli ogni anelito
e ogni speranza
di tutti gli Alpini vivi ed in armi.
Tu benedici e sorridi ai nostri Battaglioni
e ai nostri Gruppi.
Così sia."

(Preghiera dell'Alpino in preparazione della battaglia ! )

mercoledì 19 agosto 2015

"SVENDITA ITALIA"

Piazza della Vittoria a Genova è stata affittata per cento anni ad una multinazionale americana, per farci un parcheggio a pagamento. Il Palazzo della Civiltà a Roma, il Colosseo quadrato, simbolo dell'Italia che contava è stato affittato al magnate francese Arnault. Potremmo continuare all'infinito. Dove abbiamo fallito ?



La cosa che è davvero fallita è la "Democrazia rappresentativa parlamentare". Questo modello "piramidale" di "gestione dello stato", almeno in Italia, si è dimostrato totalmente fallimentare. Fallimentare perché "ha filtrato" il peggio della società e lo ha spinto verso i vertici istituzionali, quando sarebbe dovuto essere il contrario.


" RIPRENDIAMOCI L'ITALIA ! "


UN VIDEO CHE FA RIFLETTERE ! UN VIDEO CHE DOVREBBERO VEDERE ED ASCOLTARE TUTTI GLI ITALIANI PER POI METTERNE IN PRATICA IL MESSAGGIO!

martedì 18 agosto 2015

"IL TRUCCO NEI COMMENTI"


Navigando su Facebook o su Youtube, si rimane piacevolmente colpiti, dal livello democratico e dalla partecipazione trasversale, consentita a tutti, nel commentare i diversi contenuti. Questo solo apparentemente. Proprio ieri stavo guardando su youtube una interessante conferenza, quando la mia attenzione è stata attratta dai commenti. Youtube, indicava "stranamente" per quella conferenza, alla voce "TUTTI I COMMENTI (1)", quindi solo un commento. Onestamente, a me quell'unico commento, mi sembrava anomalo per una conferenza interessante come quella. Guardando un po' più in basso del contatore commenti, mi resi conto che c'era un piccolo menù a tendina, con la scritta "Commenti più popolari". Allora, ho cliccato sul menù a tendina ed ho scelto l'altra opzione, ovvero "Commenti - Dal più recente". Ebbene, improvvisamente i commenti sono diventati 135, quindi il contatore alla voce "TUTTI I COMMENTI (135)", indicava proprio 135 e la cosa interessante è che anche cambiando, la scelta sul menù a tendina e mettendo di nuovo, la voce "Commenti più popolari", rimaneva lo stesso numero di commenti.



Capite ? Il trucchetto è, quindi, semplicissimo. Youtube consente a tutti di commentare un determinato contenuto, però si arroga il diritto di "filtrare" i commenti "Più popolari", di modo che le persone guardino solo quelli. A meno che, uno non conosca il trucco del menù a tendina e scelga, la voce "Dal più recente". Solo allora si riescono a leggere "TUTTI I COMMENTI".

Lo stesso "stratagemma" è utilizzato anche da Facebook, su contenuti pubblicati da mass-media, quotidiani o comunque contenuti mirati ad influenzare la massa. Quando i commenti sono molti, sulla destra c'è un menù a tendina, dove si può scegliere fra i commenti "Commenti più pertinente" (di default), "Più in vista" o "Attività recente" ( ovvero tutti i commenti).

Anche in questo caso, i commenti sono filtrati, con la voce di default "Più pertinente"

 FACEBOOK





In conclusione, cari Youtube e Facebook, volete davvero essere Democratici ? Lasciate allora, tutti i commenti ed aggiungete (com'era in precedenza) solo la voce "Commenti con più like" nel caso, sporadico, qualcuno volesse vedere quale commento ha avuto più apprezzamenti. Per il resto, lasciate ai singoli utenti la libertà di decidere quali commenti leggere e quali no. Questa è Democrazia.


domenica 16 agosto 2015

"IL SENSO DELL'ETICA !"


Nel mio ultimo libro "Una rosa bianca sopra nuvole color panna" ho sottolineato come il senso dell'Etica sia insito in ciascuno di noi, in particolare il senso dell'"Etica della reciprocità". Questa "regola universale", la ritroviamo negli antichi testi della Grecia antica, ma non solo. La ritroviamo nell'Ebraismo, nell'Islamismo, nel Buddismo, nel Confucianesimo così come nel Cristianesimo. Tutte le religioni del mondo, sostanzialmente, fondano la loro dottrina su di un principio base che è quello dell'etica e della giustizia. Come facciamo però, a distinguere ciò che è giusto da ciò che è sbagliato al fine di comportarci in maniera etica e giusta ? Credenze, abitudini, culture, insegnamenti diversi potrebbero cambiare il senso di percezione etico degli individui ? Questa è la domanda che molti mi hanno posto. 

Premesso che sono convinto del fatto che ognuno di noi ha chiaro in fondo al proprio cuore, la differenza fra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, in fin dei conti la regola da seguire è una sola:" Non fare agli altri ciò che non vorresti fosse fatto a te !", principio unificatore, fra l'altro della Torah e che ritroviamo già nell'Antico Testamento, sotto la forma "Amerai il prossimo tuo come te stesso!".

sabato 15 agosto 2015

"SPIAGGE ITALIANE ANNO 2015"


Un video vale più di mille parole e su questo video è preferibile non commentare. Una cosa però la voglio dire. Mi è sempre piaciuta quella frase che dice:" Quando il dito punta alla luna, lo stolto guarda il dito ! ". Ebbene, su questo Blog non voglio che accada questo. Noi non guarderemo il dito. Il fenomeno migratorio che sta investendo l'Italia negli ultimi anni è di proporzioni "bibliche". Quando finirà, lascerà un paese completamente cambiato. 

Esiste un piano strategico chiaro, evidente ed è quello di mutare il volto della società italiana ed europea, su un modello mondialista, totalmente globalizzato. Non possiamo prendercela con gl'immigrati. Loro, giustamente,cercano solo di migliorare il loro tenore di vita. D'altra parte se vengono accolti, vuol dire che il paese è in grado di assorbirli "lavorativamente" no ? Gl'immigrati sono "il dito". Noi vogliamo, invece, puntare "alla luna". Chi è, allora, la luna ? "La luna" sono coloro che hanno destabilizzato tutta l'Africa nord-Sahariana con guerre e "falsi miti". La "luna" sono i politici italiani, asserviti totalmente, consciamente o spesso inconsciamente, a "poteri forti" transnazionali che li manovrano come burattini.

Anche gl'italiani sono stati migranti ed ancora oggi lo sono. Brasile, Argentina, Venezuela, Colombia, Panama, Usa, Canada, Australia, Germania, Svizzera erano le mete dell'emigrazione italiana del "900. Questo lo sanno tutti. Quello che invece non tutti sanno è che l'emigrante italiano, doveva sottostare a delle regole ferree rigidissime e guai a sgarrare. Il rimpatrio, nel caso di comportamento fuorilegge, era garantito con un deposito iniziale che doveva versare il datore di lavoro che si faceva carico di assumere il migrante italico. Questa però è un'altra storia.

venerdì 14 agosto 2015

"GLI ITALIANI E L'EROSIONE PIANIFICATA DEL RISPARMIO"


Nel 1947 i postumi di un conflitto bellico di proporzioni mondiali, si fecero sentire anche nel settore finanziario. La svalutazione della lira fece segnare il suo picco storico, tanto che il valore di 100 Lire si ridusse a sole 2 Lire. Una vera tragedia per chi aveva messo da parte, consistenti risparmi in depositi bancari. A supportare e ridare vigore al risparmio privato, fortunatamente, l'anno successivo, fu la nascita della Carta Costituzionale che riportava all'articolo 47:"La Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme; disciplina coordina e controlla l'esercizio del credito". Negli anni 70, col progressivo miglioramento economico e retributivo delle famiglie italiane, aumentò progressivamente la quota di famiglie in grado di risparmiare. L'Italia rappresentava all'epoca un caso virtuoso: la propensione al risparmio riguardava il 24% del reddito a fronte del 12% dei maggiori paesi europei. Propensione al risparmio che perdurò fino agli anni "80, quando l'Italia si aprì al "Risparmio gestito" ed ai Fondi d'investimento.

Ancora oggi siamo l'unico paese in Europa a vivere il paradosso delle due Italie: "Una ricchezza privata record a 4mila miliardi di euro e debito pubblico ai massimi storici con 2200 miliardi di euro.

Come ricavare "profitto economico politico" da una tale situazione ?

Ecco allora la "mossa strategica" della politica italiana. Otto milioni d'immigrati circa, sono giunti nel nostro paese dal 1989 ad oggi. La "tela di ragno" che controlla tutti i gangli vitali dell'industria e dell'economia italiana, ha distribuito i suoi "pizzini". L'ordine nel pubblico e nel privato ( per le aziende affiliate) è quello di assumere immigrati. Alle poste, negli ipermercati, nelle grandi aziende, nelle partecipate. Tutta la disoccupazione italiana, dovrà essese spostata sugli italiani ed in particolar modo sulla fascia giovanile italiana, che guarda caso oggi detiene il tasso record del 44,2%.

La "mossa strategica" della politica italiana, spostando tutta la disoccupazione sugli italiani, assumendo prioritariamente gl'immigrati, raggiunge in un colpo solo, tre obbiettivi:

1) Sicurezza di Polizia. Una tale mole d'immigrati (ancora oggi ne giungono circa 800 al giorno), può essere gestita efficacemente, solo con l'assorbimento degli stessi, nel tessuto lavorativo nazionale. Quindi primo obbiettivo raggiunto "Sicurezza sociale".

2) "Erosione del risparmio privato" e spostamento di buona parte dello stesso, sul pubblico. Spostando infatti tutta la disoccupazione sugli italiani, si costringe infatti - soprattutto in tempo di forte crisi economica, come l'attuale - le famiglie italiane a "mantenere" i propri figli, dando fondo ai risparmi accumulati. Il consumo così prodotto genera pil e quindi ricchezza pubblica. Secondo obbiettivo raggiunto "Erosione risparmio privato italiani e spostamento ricchezza sul pubblico"

3) Gli stessi 'immigrati impiegati, che non avevano risparmio, contribuiscono alla ricchezza pubblica con il lavoro, anche di quello che poteva essere degli italiani oggi disoccupati. Terzo obbiettvo raggiunto "Contribuzione degli immigrati alla ricchezza pubblica ed all'incremento del pil, con le tasse pagate".
 

giovedì 13 agosto 2015

"PROVE TECNICHE DI DITTATURA"


C'è qualcosa che non quadra in Italia. Lo si percepisce nell'aria, sui mass-media, in politica, nei discorsi della gente per strada e persino nel clima. Anche il tempo, inteso come fenomeno climatico, sembra essersi adattato "in peggio" ad un periodo che ricorda molto, l'oscurantismo medioevale. 

Il "bavaglio" vero o ideologico, imposto dai nobili signorotti a chiunque non si piegasse ai loro voleri sembra essere ritornato in auge, sotto varie forme. Apparentemente siamo in Democrazia. Una Democrazia ineccepibile. Ma davvero è così ? Ricordo come fosse oggi, sei o sette anni fa, di sera, in Piazza della Repubblica a Firenze, più o meno di fronte all'attuale Hotel Savoy, c'era un mimo con la faccia ricoperta di bianca cera, un naso da clown ed un grosso cane, tranquillamente disteso sul lato sinistro del piedistallo su cui lavorava. Non ricordo per quale ragione, ma iniziò a parlare di politica ad alta voce. Intorno a lui prese a raccogliersi un capanello di persone. La cosa m'incuriosì molto perché, l'immagine di quel mimo sul piedistallo che gesticolando, arringava il gruppetto di divertiti passanti, mi ricordò lo Speakers' Corner della domenica mattina in Hyde Park, in quel di Londra. 

Il mimo ne aveva per tutti i politici di allora e sfoderava critiche a non finire, quando all'improvviso due vigili si avvicinarono a lui e gl'intimarono di smetterla. Ero lontano e con altra gente quindi non capii bene che cosa si dissero, fatto sta che il mimo, imperterrito continuò nel suo "improvvisato comizio politico". Passarono ancora dieci minuti, forse nemmeno ed alcuni uomini in borghese, dall'aspetto e dagli atteggiamenti molto militareschi, si avvicinarono al mimo. Fatto sta che in un attimo lo caricarono di peso su un auto e se lo portarono via. Il cane rimase alle attenzioni di una vigilessa. Ricordo in piazza un silenzio rotto gradualmente dal brusio di disappunto dei passanti, che scuotendo la testa sussurravano:"Come in dittatura. Come in dittatura !".

Anno 2015, siamo un gruppetto d'italiani in aeroporto. Uno di loro legge, sul suo I-Phone, la notizia data dall'Ansa relativa alla morte di Andrea Soldi: 


Morto dopo Tso, spunta l'audio: "Non volevo, me l'hanno ordinato". Arriva l'ispezione del ministero


Comunicazione tra l'equipaggio dell'ambulanza e la centrale operativa del 118. Arriva l'ispezione del ministero per chiarire le procedure dei ricoveri forzati.

"L'intervento è stato un po' invasivo. Lo hanno preso al collo". Si dice questo in una comunicazione fra l'equipaggio dell'ambulanza e la centrale operativa del 118 durante il trasporto di Andrea Soldi, morto durante un Tso. "Aveva le manette, non volevo caricarlo, mi hanno ordinato di farlo, messo a testa in giù, e portarlo così".


L'audio è stato acquisto dai carabinieri del Nas ed è stato incluso negli atti dell'inchiesta del pm Raffaele Guariniello. Gli indagati sono uno psichiatra e i tre vigili urbani che bloccarono il paziente. Il reato ipotizzato è quello di omicidio colposo. 

*** 

 

A questo punto la domanda che ci si pone è:" Ordinato da chi ? Perché ?". Chi può avere interesse ad ordinare di caricare un malato, sottoposto a TSO, in ambulanza, ammanettato e con la testa in giù ?

Ovvio che in quelle condizioni, qualunque paziente avrebbe serie difficoltà respiratorie.

Di nuovo tutti a scuotere la testa ed a sussurrare:" Come in dittatura. Come in dittatura !".