Vittorio Bertola, Consigliere comunale M5S presso il Comune di Torino, ha presentato sul Blog di Beppe Grillo, le seguenti quattro proposte sull'immigrazione:
1. Giro di vite sui permessi di soggiorno per protezione umanitaria,
che solo l'Italia concede in massa. Da noi quasi un asilo politico su
due viene dato a persone che non ne avrebbero diritto secondo i trattati
internazionali sui rifugiati, ma che noi accogliamo comunque per "gravi motivi umanitari".
Negli altri Paesi europei questo tipo di permessi non esiste o viene
usato in misura molto minore, da noi invece con questa motivazione si
fanno entrare persone che non dovrebbero, perché? Proprio per alimentare
l'industria dell'accoglienza.
2. Istituzione di sistemi efficienti per il rimpatrio forzato delle persone a cui viene respinta la domanda di asilo.
Non è ammissibile che anche a quel 40-50% di domande che viene respinto
corrisponda di fatto una ammissione in Italia, come clandestini, perché
ci si limita a consegnargli un foglio con scritto "devi lasciare il Paese, fallo tu, ok?".
Questo non è un comportamento serio, se uno deve essere espulso deve
essere accompagnato alla frontiera e/o caricato su un aereo per il suo
Paese di origine, a forza se necessario.
3. Istituzione di una procedura specifica per la trattazione dei ricorsi contro il diniego dell'asilo.
Non è possibile che uno che non ha diritto all'asilo, anche
palesemente, possa restare in Italia per anni semplicemente facendo
ricorso contro il provvedimento di diniego dell'asilo, perdipiù a spese
nostre perché essendo nullatenente gli avvocati li paghiamo noi. E'
giusto dare una possibilità di ricorso per evitare abusi, ma essa segua
un suo percorso d'urgenza in modo da venire evasa nel giro di un mese o
due e da non dare scuse a chi non ha diritto di stare in Italia.
4. Sorveglianza più stretta dei profughi nel sistema di accoglienza.
Qui a Torino qualche mese fa c'è stato un profugo senegalese che per
settimane usciva tutte le mattine alle 5 dal suo ostello (pagato da noi)
e andava a rapinare e accoltellare le donne alle stazioni della
metropolitana. Dopo 8 rapine violente l'hanno preso, e ci si chiede: ma
la cooperativa che gestiva l'accoglienza non si è mai accorta di niente?
E' giusto che continui a ricevere fondi pubblici per progetti S.P.R.A.R.? Persino nello S.P.R.A.R. la percentuale di "uscita per integrazione"
è meno di un terzo, almeno due terzi escono senza avere la minima
speranza di mantenersi e di fatto vanno a vivere in ghetti nelle
fabbriche abbandonate e/o diventano manovalanza per la criminalità
organizzata.
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