La chiusura del locale Cocoricò di Riccione, quale dimostrazione al volgo, di uno stato che
"sa mostrare i muscoli" nella lotta alla droga, ricorda molto i paesi
del terzo mondo, che da un lato incentivano la coltivazione estensiva di
oppiacei e dall'altra tengono la mano dura con chi trovano anche con
solo uno spinello.
Ovviamente il locale non può avere alcuna
responsabilità nella morte del ragazzo per overdose di ecstasy, a meno che non vendessero loro stessi la
droga al banco, cosa di cui dubito fortemente.
Impossibile d'altra
parte perquisire con i cani antidroga, stile aeroporto, ogni singola
persona che entra in discoteca.
La chiusura è quindi ingiusta ed
anti-democratica, appunto in perfetto stile terzomondista. Suggerisco la
fuoriuscita una volta per tutte dall'Europa e l'ingresso nell'Unione
Africana sub-sahariana ( con tutto il rispetto per quei popoli ) almeno ci sentiremmo tutti, un po' piu' a casa.
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