venerdì 1 dicembre 2017

" ITALIA 2017: AUMENTA IL DIVARIO FRA RICCHI E POVERI "


Le sette persone più ricche d'Italia, possiedono una ricchezza pari al 30% di quella posseduta dall'intera popolazione italiana. Il 20% dei "Paperoni" d'Italia hanno in cassaforte all'incirca il 70% della ricchezza complessiva. Dal 2008 al 2014 il ceto più povero, invece, ha perso ben il 25% del suo reddito, mentre la classe media sta scivolando verso la povertà. http://www.repubblica.it/economia/rapporti/osserva-italia/stili-di-vita/2017/11/02/news/ricchi_e_poveri_in_italia_il_divario_cresce_a_livelli_record-180019881/

Esistono ormai due Italie:" La prima fatta dalla stragrande maggioranza dei cittadini ( un buon 90% e oltre) che arranca con un reddito medio pro-capite reale ( e sottolineo reale) di mille euro al mese netti - quando va bene - https://www.termometropolitico.it/1241596_quali-paesi-piu-ricchi-europa-la-nuova-mappa-pil-del-2016.html e l'altra Italia, fatta di pochi ed elitari, professionisti, calciatori, imprenditori, artisti etc. che guadagna cifre da capogiro e che ovviamente vive in una "bolla di sapone sospesa", un mondo tutto suo, una realtà distante dall'Italia reale. Si pensi tanto per fare un esempio ai 40.000 euro a puntata, guadagnati da Bonolis http://www.notizie.it/bonolis-scotti-conti-ecco-gli-stipendi-da-capogiro/

Ovviamente "La vida es del color del cristal con que se mira ", come dicono gli spagnoli, ovvero "La vita è del colore del vetro attraverso cui la si osserva" e quindi è ovvio che coloro che appartengono a queste "fortunate categorie" non potranno mai comprendere il "malessere reale del popolo". 

Questo vulnus sostanziale è alla base dell'inefficacia della maggior parte delle politiche adottate da coloro che siedono sugli scranni di Palazzo Madama o di Montecitorio e ci fa comprendere la famosa frase «Se non hanno più pane, che mangino brioche» (in francese S'ils n'ont plus de pain, qu'ils mangent de la brioche), tradizionalmente attribuita a Maria Antonietta d'Asburgo-Lorena, pronunciata con riferimento al popolo affamato, durante una rivolta dovuta alla mancanza di pane. 

Eppure non è stato sempre così. Un tempo non troppo lontano, esisteva la "classe media" che s'incuneava fra l'Italia dei pochi ricchi e quella dei tanti poveri. Forse a qualcuno potrà sembrare incredibile eppure vi assicuro che negli anni "90 l’Italia era la quinta potenza mondiale e il primo Paese al mondo per risparmio privato e per ricchezza privata pro-capite https://www.jedanews.it/blog/storia-2/italia-potenza-mondiale-costituzione/ Nel 1991 raggiungemmo la quarta posizione superando economie come la Francia e la Gran Bretagna http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1991/05/16/abbiamo-superato-anche-la-francia-secondo-business.html?refresh_ce 

Da allora, un lento inesorabile declino, fino ad arrivare alla 49ma posizione nel ranking internazionale della competitività economica http://www.beppegrillo.it/2014/01/italia_quarantanovesima_economia_del_mondo.html , superati perfino da Bahrain o Mauritius. 

In definitiva, da quanto sopra esposto si capisce che la soluzione ai problemi occupazionali, di uno stato ingiusto e in declino, non può essere quella adottata da pochi privati, seppur animati da buone e "caritatevoli intenzioni" , quanto dall'adozione di politiche efficaci messe in atto da una classe politica seria, preparata, capace, onesta e meritoria del ruolo che le è stato conferito.

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.