sabato 8 agosto 2020

" IL DITO E LA LUNA "

Alcuni anni fa, nel corso di un documentario di Piero Angela, furono descritte alcune tecniche di taccheggio e di furto del portafogli in ambienti affollati. In pratica le telecamere, opportunamente nascoste, seguivano le gesta di provetti borseggiatori sugli autobus cittadini. Il furfante, una volta individuata la vittima, le si avvicinava in maniera naturale, dopodiché creava un diversivo atto a spostare l’attenzione del malcapitato/a su un altro punto del corpo. Un piede pestato, un colpo brusco sul gomito o sulla mano, erano utili e sufficienti a deviare l’attenzione neurale della vittima, ed a sfilarle contemporaneamente il portafogli dalla tasca del pantalone o dalla borsetta, senza che quest’ultima se ne accorgesse. L’arte di spostare l’attenzione per avere campo libero.

Inutile sottolineare che tale tecnica è stata abbondantemente utilizzata anche in politica. Molte leggi scomode, ad esempio, vengono fatte passare durante il periodo delle vacanze estive, ad agosto, quando buona parte dei cittadini è al mare e non vuole saperne d’informarsi. In questo caso, si sfrutta la disattenzione del cittadino concentrato nel godersi il periodo vacanziero, al fine di creare un cono d’ombra informativo e far passare una norma, altrimenti avversata.  

Non a caso, i cinesi, nello loro millenaria saggezza, hanno creato un proverbio divenuto celebre anche da noi, che dice:”Quando il saggio indica la luna, lo stolto guarda il dito”. Un contesto che può essere interpretato sia nell’ottica asettica dello stolto che non riesce ad indirizzare la sua attenzione verso la luna, ovvero verso il vero obbiettivo indicato dal dito e sia nell’ottica del comune cittadino inconsapevole, la cui attenzione viene “volutamente” deviata sul dito.

Assorbire, ad esempio, la maggior parte del tempo libero disponibile di un cittadino è il modo migliore, per impedirgli di pensare, di riflettere e quindi di arrivare alla verità.

Qualche mese fa, incuriosito dalla bizzarra imposizione normativa relativa alla gestione dei rifiuti in alcune zone d’Italia, decisi di sondare il terreno al fine di scriverne.

In pratica mi sono accorto che alcuni piccoli comuni italiani, già anni addietro avevano rimosso i tradizionali cassonetti grandi differenziati della spazzatura, 

 
per sostituirli con piccoli bidoni familiari da mettere quotidianamente davanti la porta di casa, ai fini del ritiro da parte dei netturbini, secondo un piano settimanale ben preciso. 
Il lunedì carta, il martedì la plastica e il vetro, il mercoledì le lattine ed il metallo e così via. In buona sostanza, ogni famiglia deve dotarsi di due o tre contenitori differenziati della spazzatura e adoperarsi quotidianamente per differenziare i rifiuti.

Succede così che dopo aver mangiato, una scatola di cioccolatini, non puoi buttare tutto nel contenitore della carta, ma devi prima prodigarti a differenziare, lo stampino di plastica interno dove alloggiavano gli ignari cioccolatini, dal cartone esterno e buttare ciascuno nel contenitore appropriato. Mangi una scatoletta di tonno (come i grillini) ? Guai a buttarla direttamente nel contenitore dei metalli. Prima devi ripulirla per bene, sciacquandola accuratamente, buttando i residui organici nel bidone dell’umido e solo allora potrai provvedere allo smaltimento differenziato. Vuoi buttare la mascherina impregnata dello scaracchio del nonno ? Guai a farlo prima di esserti prodigato a separare il catarro del vetusto infermo dal tessuto nobile della mascherina imposta. Solo allora potrai provvedere allo smaltimento di respiro “gretiano” che tanto ci fa sentire cittadini modello.

A questo punto la domanda che bisogna porsi è:” Qual è la ragione che ha spinto suddetti Comuni ad adottare tale pratica ? Molti diranno che trattasi di un risparmio di denaro pubblico, in quanto la raccolta differenziata da parte del singolo cittadino, consente ai grandi stabilimenti di smaltimento rifiuti, di ricevere la rumenta già separata e di poter quindi svolgere il lavoro di riciclo e/o di smaltimento in tempi inferiori e quindi con grande risparmio di danaro pubblico. Ma allora non erano sufficienti i grandi cassonetti ? Al fine di rispondere a queste domande, ho ascoltato il parere di alcuni fra i massimi esperti italiani di gestione rifiuti in Italia, oltre a raccogliere le testimonianze di molti dirigenti di impianti di smaltimento rifiuti. Ebbene le risposte sono state omogenee:” Differenziare singolarmente, a famiglia, con i bidoni piccoli rispetto ai cassonetti grandi, non serve a niente, anzi i costi di gestione e smaltimento, in questo caso, lievitano e di molto”. La ragione risiede nel fatto che mentre con i cassonetti grandi differenziati ( interrati o all’aperto) il passaggio dei netturbini è richiesto ogni tot giorni, con i bidoni piccoli familiari, il passaggio è richiesto tutti i giorni ed in alcuni casi più volte al giorno, con notevole lievitazione dei costi di carburante, incremento del personale impiegato, appesantimento della logistica etc.

Allora perché lo fanno ? Sarà per aumentare il tempo di “occupazione” del comune cittadino e ridurne il suo tempo libero utile a poter pensare, riflettere, capire ? Sarà un caso che tale pratica nasce in Regioni di area piddina ?

Prendiamo un altro esempio, la questione pandemica Covid-19. 

https://www.iiseinaudiscarpa.edu.it/diario/wp-content/uploads/2020/03/cropped-coronavirus_3.jpg

Dall’inizio della pandemia, milioni di articoli sono stati scritti, migliaia di interviste, dirette televisive, report hanno inondato le case dei cittadini, sempre più impauriti, di tutto il mondo. Il lockdown imposto ha incollato buona parte del popolo al “tubo catodico” o al PC, amplificandone gli effetti negativi. 

Così mentre la massa focalizzava tutta la sua attenzione sui notiziari, sulla nuova gestualità sanitaria del lavarsi le mani, disinfettarsele, disinfettare la spesa, mettere la mascherina, disinfettare le maniglie di casa, stare attenti al distanziamento sociale, stare attenti a chi starnutisce o tossisce, stare attenti a non toccare le superfici potenzialmente contaminate, stare attenti al senso di marcia nelle passeggiate all’aria aperta etc. etc., nel silenzio venivano fatte passare norme liberticide atte a ridisegnare l’assetto sociale. 

Un esperimento sincrono e globale che ha mostrato al mondo, le nude membra della RETE GLOBALE http://dralbano.blogspot.com/2020/05/lavori-in-corso.html

Una RETE che vede una REGIA UNICA GLOBALE e che utilizza raffinate tecniche psicologiche al fine di distogliere l’attenzione della massa e legiferare nel senso di una restrizione delle libertà faticosamente conquistate nei secoli e cessione di assets pubblici a prezzi di saldo.

"Dominus Mundi o Dominium mundi" era una idea di dominio universale, sviluppata nel Medioevo ed ispirata alla memoria dell'Impero Romano. Il dominium mundi implicava il riconoscimento di una unica autorità suprema, che generava una prolungata lotta politica e spirituale tra potere imperiale ed ecclesiastico.

Ecco perché è importante riappropriarsi del proprio tempo libero. Esso aiuta a pensare, riflettere, capire ed all’occorrenza difendersi.

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.