Cosa
ci fosse nella testa della Botteri, in quel momento, solo
lei lo sa. Una cosa è certa:" Lo schieramento compatto, evidente,
palese, da "prima linea di un battaglione sul fronte di guerra", di
tutti i media internazionali, giornalisti noti, attori, cantanti di grido, e dell'establishment del blocco occidentale in generale, a
favore della Clinton e contro Trump, non lascia né presagire né
presupporre nulla di buono. Innanzitutto perché il vero giornalismo,dovrebbe affondare le sue radici nel terreno dell'imparzialità e
dell'equidistanza e secondo perché un tale schieramento compatto,
lascia intendere che vi sia un trait-d'union che lega fra loro, i
direttori generali delle principali testate giornalistiche, dei
principali TG, delle principali agenzie di stampa etc. in Usa e fuori . Insomma comunque la si legga la realtà, anche e soprattutto, facendolo alla
"luce dei fatti", non può che lasciare un forte senso d'inquietitudine e
d'ingiustizia.
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