sabato 13 giugno 2015

"I FONDI EUROPEI SONO SOLDI NOSTRI"






Il sussidio di 35 euro dato dallo stato italiano “indirettamente” a ciascun immigrato, ha innescato un focolaio di polemiche. L’Italia, infatti, è l’unico paese in Europa, a non avere introdotto lo strumento del “Reddito Minimo Garantito” a favore e tutela dei suoi cittadini più disagiati. Al contempo però, accoglie centinaia di migliaia d’immigrati e li supporta, anche se indirettamente, con cifre superiori allo stipendio medio italiano, ad esempio in ambito agricolo, pari a 16.738 euro annui.

Non è raro, nel corso delle varie discussioni incentrate sul tema di cui sopra, sui diversi social network, che qualche “male informato” affermi:”Eh ma guardate che quei 35 euro, non sono mica soldi italiani. Quelli sono soldi Europei !”.

A tal proposito, vale la pena ricordare che:” I Fondi Europei sono soldi nostri”.   L’Italia è infatti, un cosiddetto “contribuente netto dell’Europa”, ovvero  versa al bilancio dell’Unione più di quanto riceve, ed è perciò corretto dire che i fondi europei sono in realtà “Tasse pagate dagli italiani”.


Come funziona il meccanismo della re-distribuzione dei fondi europei ? 

 "I fondi europei sono stati concepiti come strumento per ridurre progressivamente il divario tra le zone arretrate dell’Unione Europea e quelle più ricche”.


Il meccanismo della re-distribuzione dei fondi è molto semplice. In pratica ciascun paese membro versa annualmente, nelle casse della Comunità Europea, dei fondi in proporzione al proprio PIL. Suddetti contributi convergono in un unico fondo da cui vengono poi attinti e re-distribuiti ai diversi Stati, in base alle aree, alle richieste ed alle delibere UE.

Il bilancio del «dare e avere» dell’Italia con l'Europa  !

L’Italia è il terzo contribuente netto dell'Ue, pur essendo al 12° posto per Pil pro-capite: nel 2012 abbiamo versato 16,4 miliardi di euro e ne abbiamo ricevuti indietro, sottoforma di fondi, 10,7 miliardi, con un saldo negativo di 5,7 miliardi. L'Italia quindi, versa più di quello che riceve.

Il budget annuale dell'Unione europea è di circa 140 miliardi di euro, ovvero poco più dell'1% del Pil complessivo degli Stati membri. Il contributo italiano alla formazione del bilancio comunitario è pari a circa il 12% del totale. Le risorse versate dall'Italia all'Ue sono aumentate dai 14 miliardi di euro del 2007 ai 16,4 miliardi del 2012, mentre gli accrediti effettuati dall'Unione nel periodo si sono aggirati intorno ai 9-11 miliardi all'anno, determinando così un consistente saldo a nostro svantaggio: 6,6 miliardi nel 2011, 5,7 miliardi nel 2012. Sono 12 i Paesi che versano più di quanto ricevono. Il maggiore contribuente netto è la Germania, con un valore cumulato nel periodo 2007-2012 di 52,7 miliardi di euro e un saldo medio annuo negativo per quasi 9 miliardi. Al secondo posto c'è la Francia, con un valore negativo cumulato pari a 33 miliardi di euro e un saldo medio annuo negativo di 5,5 miliardi. L'Italia è il terzo contribuente netto, con 26,7 miliardi di euro cumulati nel periodo e in media 4,5 miliardi all'anno, nonostante noi occupiamo il 12° posto in Europa in termini di Pil pro-capite (25.600 euro per abitante rispetto ai 31.500 euro dei tedeschi e ai 27.700 dei francesi). Nel 2012, in particolare, abbiamo versato 16,4 miliardi di euro e abbiamo ricevuto indietro 10,7 miliardi, con un saldo negativo di 5,7 miliardi. Fra i percettori netti si collocano ai primi posti la Polonia (con 47 miliardi di saldi cumulati nel periodo 2007-2012 e una media di 8 miliardi all'anno), la Grecia (con 27,6 miliardi complessivi e un dato medio annuo di 4,6 miliardi), la Spagna (18,7 miliardi in totale e 3,1 miliardi in media all'anno).

Fonti:
http://www.careerbuilder.it/articolo/cb-115-cercalavoro-stipendio-medio-italiano-quali-professioni

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