mercoledì 29 aprile 2020

" COVID-19: PARLANO LE STATUE FIORENTINE... MA NON DICONO TUTTO !"



LA NOTTE DEGLI INGIUSTI 

Un ingegnere di mezza età, piange sul marciapiede antistante l'ingresso di un noto supermercato in via Pietrapiana. Mi avvicino, cerco di capire. Lui italiano, di origini calabresi, padre di famiglia, con un disperato bisogno di lavorare. La crisi economica preesistente, sovrapposta al Covid-19, ha scatenato la tempesta perfetta. Professionisti che trenta o quaranta anni fa, avrebbero fatto fatica a vagliare le troppe offerte di lavoro, oggi sono in ginocchio, disperati. Aveva inviato il curriculum a quel supermercato vicino casa. La sua ultima speranza per poter dare un pasto caldo ai suoi tre figli. Niente. La Gdo ha detto nein ! La precedenza, (probabilmente per convenienza di leggi e sgravi fiscali), è stata data agli immigrati. Lui laureato a pieni voti presso la facoltà d'ingegneria di Santa Marta, non aveva trovato lavoro come ingegnere, visti i tempi, ed aveva inviato il curriculum a quella catena di supermercati, ma gli immigrati hanno avuto la precedenza. Stessa situazione per tutti i negozi in centro. Tutti pieni zeppi di commessi e commesse straniere. Gli italiani a casa. Assumerli non era conveniente.

*Il paradosso è che, oggi, quegli stessi negozi, in forti difficoltà economiche a causa del lockdown, chiedono proprio agli italiani - e non agli immigrati - di comprare da loro quando si riaprirà.  


LE STATUE PARLANO 

Intanto, in piena pandemia Covid-19, in una Firenze deserta, parlano le statue, i monumenti, le chiese e dicono, secondo gli autori del video, che sentono la mancanza dei turisti, il vociare degli studenti in gita, lo stridio delle ruote dei carretti trainati dai venditori ambulanti, al mercato di San Lorenzo. 

Può darsi, tuttavia sarei propenso a credere che quelle statue, se solo potessero parlare direbbero molto di più.  Urlerebbero al mondo i brogli, i complotti, le tresche, le congiure, le  cospirazioni, gl'intrallazzi, le macchinazioni e i sotterfugi, di cui Firenze è sempre stata tanto palcoscenico, quanto immobile spettatrice. 


Hermann Hesse, diceva che "L’uomo avido di potere incontra la sua rovina nel potere, l’uomo bramoso di denaro nel denaro, il sottomesso nella servitù, il gaudente nel piacere". “L'arma migliore di una dittatura è la segretezza, l'arma migliore di una democrazia è la trasparenza” replicava Edward Teller. Così Firenze troverà la sua rovina nel brusio del settarismo segreto.

Eppure come biasimarli, sono secoli che sulle rive dell'Arno, le cose vanno in codesto modo. Sin dai tempi del Machiavelli, nel capoluogo toscano, il fine ha sempre giustificato i mezzi

Firenze è quella città che da decenni sui suoi quotidiani e media storici, non vi sono annunci di lavoro, oppure sono sempre gli stessi che si ripetono. Una anomalia che avevo notato sin da quando ero studente all'università. A quei tempi la Toscana non aveva certo problemi di occupazione. Eppure sui quotidiani fiorentini, nella sezione annunci di lavoro, comparivano sempre le solite sette o otto stringhe di annunci truffa.

Un giorno incuriosito da tale stranezza, decisi di chiedere lumi al professore presso il quale stavo svolgendo la mia tesi di laurea. Il tizio era - come quasi tutti i toscani benestanti - uno sfegatato comunista. Ricordo che aveva il laboratorio tappezzato d'immagini del Che Guevara, eppure non c'era mai stato a Cuba. Un giorno, per giusticare tale clamorosa mancanza disse:" Non sono ancora andato a Cuba, perchè quella non sarà una normale vacanza. Sarà un pellegrinaggio !". In realtà, ho sempre pensato che non fosse andato a Cuba, semplicemente per poter continuare a vivere nel suo ideale intatto, nel suo mondo immaginario avulso da fatti o circostanze che ne avrebbero potuto pregiudicare il carattere onirico e per certi versi soporifero.

Comunque ritornando a noi, chiesi al Prof. come mai a Firenze, non ci fossero annunci di lavoro. Lui mi rispose:" Perchè non lo sai che a Firenze, tutto il mondo del lavoro gira intorno a raccomandazioni e passaparola ?". 

Si! In verità lo avevo notato, anche se mi mancava una testimonianza schietta e diretta, come quella appena ricevuta. Tutta la Firenze che conta, ruota intorno allo stesso nucleo di potere che dispensa vantaggi clientelari, carriere e posti di lavoro, solo a coloro che ad esso si prostrano ed in qualche modo, lo servono. Sono come elettroni che girano vorticosamente attorno ad un nucleo prevalentemente occulto.  


Inevitabilmente, quando una interà città, una intera comunità, abbandona la via della meritocrazia e della giustizia per seguire quella del nepotismo del clientelismo e del'ingiustizia, lasciando che le sue leve migliori, i laureati, gli intellettuali, gli artisti, prendano il largo in cerca di lidi più fertili o perchè ostacolati in maniera evidentissima, come il sottoscritto, i risultati non tarderanno a manifestarsi: è la notte degli ingiusti !

Negli ultimi anni abbiamo parlato molto di Firenze su questo blog, denunciandone:
 
le anomalie http://dralbano.blogspot.com/2015/06/gemellaggio-firenze-babilonia.html

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